Riapre Via Vecchia Frigole (con pista ciclabile)

Nella foto di LeccePrima.it una veduta di Via Vecchia Frigole (il tratto finale) prima della effettuazione dei lavori.

Nella foto di LeccePrima.it una veduta di Via Vecchia Frigole (il tratto finale) prima della effettuazione dei lavori.

Il Comune di Lecce da notizia della imminente riapertura al traffico di Via Vecchia Frigole (in programma dopodomani, giovedì 23 ottobre). Di seguito il dettaglio dei lavori effettuati:

Giovedì 23 ottobre verrà riaperta al traffico via Vecchia Frigole. La strada, infatti, era stata interessata ad alcuni lavori quali l’allargamento ed il rifacimento della sede stradale nel tratto compreso tra il complesso edilizio “Bernini” e la rotatoria di svincolo per la Tangenziale est.

Sui lati del tracciato stradale sono stati realizzati i marciapiede ed una pista ciclabile, serviti da un impianto di illuminazione composto da 35 pali a “doppio sbraccio”, per illuminare sia la sede stradale ed i marciapiedi, sia la pista ciclabile. E’ stata realizzata, inoltre, la segnaletica orizzontale e verticale a norma del codice della strada ed è stato  installato, all’incrocio con la via Impastato, un impianto semaforico per la regolamentazione del traffico.

Infine, sempre nell’ambito dello stesso intervento, è stata eliminata una vecchia palificazione Telecom, con interramento del relativo cavidotto, ed è stato recuperato e messo in sicurezza – in accordo con la Soprintendenza Archeologica – l’ingresso della “Grotta delle Rutte”  che risulta catalogata nel “Catasto regionale delle grotte.

Il costo complessivo dell’intervento è stato di  circa 550mila euro. I lavori – realizzati dalla ditta Ingrosso Costruzioni s.a.s da San Donato di Lecce – fanno parte del progetto denominato “Potenziamento assi di penetrazione tangenziale – centro cittadino – via Vecchia Frigole e via Caliò Pomponio – 2° lotto”, finanziato dal CIPE.

Matera è Capitale Europea della cultura: Lecce non la prende bene

MATERA panoramaDalle prime impressioni  (quelle –diciamo così- a caldo) era parso che Lecce ed i leccesi non avessero preso molto bene la “sconfitta” : la nomina di Matera a Capitale Europea della Cultura ha immediatamente ricevuto, a stretto giro di web, i complimenti e le felicitazioni non solo delle migliaia e migliaia di materani e lucani ma anche da parte delle altre candidate: e così che Cagliari, Siena –queste due città più delle altre in verità-  Firenze – Assisi, Bergamo e Ravenna han espresso con sincerità i propri auguri a Matera. Dopo qualche ora dal “verdetto” diamo conto dell’intervento di un parlamentare Leccese , Roberto Marti deputato di Forza Italia. Vorremmo non commentare ma non si può non vedere nelle parole di Marti la eco di quelle che erano apparse tutto subito come le reazioni stizzite e, ca va sans dire, impregnate di delusione da parte della popolazione leccese. Queste, comunque, le parole dell’Onorevole Marti:

Ho vissuto accanto al sindaco Paolo Perrone il momento della proclamazione della città vincitrice del titolo di Capitale europea della Cultura 2019. La sconfitta di Lecce mi ha amareggiato, deluso. Ci speravamo tutti, fino all’ultimo, consapevoli del lavoro svolto e dei risultati raccolti. Il senso di questa giornata deve essere proprio questo: abbiamo perso un titolo, ma non i frutti di una esperienza meravigliosa, senza precedenti. L’aggregazione, la partecipazione, la condivisione e l’affettività che si sono create intorno a Lecce 2019 devono servirci per comprendere che è questa la strada da seguire per la crescita culturale della nostra città. Una città che amiamo profondamente e per il cui sviluppo ognuno di noi deve continuare a dare il suo contributo. Ringrazio il sindaco Paolo Perrone per averci coinvolto in questa avvincente sfida, per averci creduto fino all’ultimo momento; lo staff e tutta la cittadinanza.
Noi siamo comunque Lecce 2019 e lo resteremo, in virtù di ciò che abbiamo maturato: la consapevolezza del valore della nostra città e delle sue potenzialità. Ripartiamo da qui.

Partita la Regata Brindisi-Corfù – il “giallo” Matera 2019

BR-CORFU TRAGITTO.jpgBR-CORFU LOGO 2013.gifE’ partita stamane la Regata Brindisi-Corfù –giunta alla sua Ventottesima Edizione : tutte le info sul Sito Ufficiale della Manifestazione (http://www.brindisi-corfu.it/) – e va fatto un plauso a tutta la Organizzazione per questo evento –sempre piu noto- che in qualche modo rende lustro alla nostra Città ed all’intera Puglia.

E’ balzata agli occhi, però, una cosa: il Sito di “TRM- RadioTelevisione del Mezzogiorno” ha pubblicato un articolo (visto alle ore 16.50 di oggi, giovedì 13 giugno, e questo è il link diretto : http://www.trmtv.it/home/sport/2013_06_11/52263.html) con un titolo che, per così dire, “inquieta” un po’ ed è il seguente: Regata Brindisi Corfù, a sostegno di Matera 2019.

Già i brindisini erano, in verità, rimasti male alla rinuncia –effettuata dalla locale Amministrazione di centrosinistra guidata dal PD Mimmo Consales- della candidatura di Brindisi come capitale europea della cultura (rinuncia cui ha fatto seguito la piena adesione al Comitato che promuove la candidatura  di  Lecce, un comune pugliese a sud di Brindisi): ora apprendere che la Regata “sponsorizza” anche la candidatura di Matera lascia un po’ titubanti.

Poi, effettivamente, leggendo l’articolo citato si comprende che, insomma, il titolisti ha un po’ stravolto le cose: nel pezzo firmato da tale Andrea Rospi si riportano le seguenti dichiarazioni del  presidente del Comitato Matera 2019, Salvatore Adduce: “Sono molto grato a queste due realtà che hanno voluto supportare la nostra candidatura attraverso la loro partecipazione alla Regata internazionale “Brindisi – Corfù” e attraverso altre iniziative. Questo impegno ci aiuta molto, ci spinge a continuare nel lavoro intrapreso  e ci dice che non siamo soli in questo percorso”  Le due realtà di cui parla Adduce sono due imbarcazioni materane che partecipano alla regata brindisina. Insomma come ognuno potrà ben comprendere leggendo l’articolo la  “Brindisi-Corfu” non  è “a sostegno di Matera 2019” come il titolo lasciava intendere. Senza voler minimamente insegnare il mestiere ai colleghi resta il fatto che gli articoli vanno letti per intero e non ci si può fermare ad un rapido sguardo ai titoli.

cosimo de matteis

Il Trapani allunga su un Lecce allo sbando: Serie B più vicina per i siciliani

SUD TIROL-TRAPANI 1-1

sud tirol-trapani 1-1.jpg

SUD TIROL / ALTO ADIGE  Marcone, Iacoponi, Martin, Bertoni ( 70 Branca), Cappelletti, Bassoli, Campo, Furlan (Pasi), Testardi, Uliano, Thiam (Fink) . Allenatore Vecchi

T R A P A N I Nordi, Lo Bue, Rizzi, Pagliarulo, D’Aiello, Pirrone, Basso (Pacilli), Caccetta, Abate (86. Filippi), Madonia (76. Tedesco), Mancosu. Allenatore Boscaglia

Arbitro: Dei Giudici di Latina

R E T I : Abate ( Trapani)  76°,  Campo (Alto Adige) 94°

BOLZANO – Ancora uno scippo -esattamente come la scorsa stagione, ed io non credo alle coincidenze- per il Trapani. A tempo abbondantemente scaduto i tirolesi fruiscono di un rigore dubbio che Campo trasforma. Uno a uno e tutti a casa? Macchè. Proviamo a narrare gli infuocati minuti finali:PER LEGGERE L’ARTICOLO COMPLETO

la nuova classifica:

TRAPANI 53
Lecce 51
Sud Tirol/Alto Adige 46
Carpi 44
Virtus Entella Chiavari 43


RIORDINO PROVINCE – FUSCO “NOI VITTIME DI UN ATTO DI VIOLENZA”

 

NOI VITTIME DI UN ATTO DI VIOLENZA,  CONFERENZA STAMPA PER MERCOLEDÌ 14 2012 AD ORE 11,00, ROBERTO FUSCO, SI DEMOCRAZIA,BRINDISI, STORIA, DIGNITà, CORTE COSTITUZIONALE, LECCE, ACCORPAMENTO, RIORDINO PROVINCE  Raramente “Cronache Brindisine” sposa in toto una posizione, un intervento o comunque una espressione del pensiero altrui. E’ troppo preziosa la libertà e la indipendenza rispetto a chicchessia (e, men che meno, rispetto a partiti politici e/o loro esponenti di spicco). Tuttavia ci siam imbattuti –quasi per caso: “Cronache Brindisine” non riceve Comunicati Stampa da nessuno- in una interessante dichiarazione del  Consigliere comunale Avvocato Roberto Fusco. E la riportiamo integralmente. E’ un po’ lunga ma  val la pena di leggerla. Eccola:

NOI VITTIME DI UN ATTO DI VIOLENZA

La vicenda del riordino delle Province sta finendo nel peggior modo possibile. Il Governo ha compiuto un atto di violenza nei confronti dei territori e delle relative popolazioni, decretando l’accorpamento di alcune province ad altre, ignorando che la Costituzione prevede che, nel rispetto del principio delle autonomie locali, il mutamento degli enti locali possa avvenire solo con procedimenti che partono – senza minaccia alcuna da parte del Governo – dagli enti locali medesimi.
A Brindisi, invece di difendere tenacemente la provincia di Brindisi, è accaduto che, nonostante la precisa e ferma posizione assunta dal Consiglio Comunale di Brindisi, il dibattito e gli incontri tra parlamentari ed esponenti politici si sia limitato tra lo scegliere se andare con Taranto o andare con Lecce, determinando la più totale dissoluzione della Provincia di Brindisi, i cui Comuni, vedendo il Capoluogo ondeggiante tra l’andare con Taranto o con Lecce, hanno deciso ciascuno per proprio conto con chi andare, senza che neppure si tentasse un’azione di raccolta dei Comuni della Provincia di Brindisi a difesa della Provincia medesima.
Si è rivissuto un secondo 8 settembre 1943, con un completo “sciogliete le righe”, e con una fuga di coloro che avrebbero dovuto difendere fermamente la Provincia di Brindisi in ogni sede (complice il Governo che, volutamente decretando in un primo momento il commissaria mento delle Province, ha di fatto favorito l’abbandono degli enti provinciali da parte di coloro che li rappresentavano e che avrebbero potuto e dovuto difenderli).
Il pasticcio oramai è fatto, e solo un intervento della Corte Costituzionale che non si pieghi alle esigenze del Governo tecnico ed all’ennesima affermata situazione di urgenza economica, potrà ripristinare i diritti dei cittadini, così gravemente violati.
Si sostiene che non è importante difendere la Provincia, che è Ente oramai antistorico e privo di significato, sostenendosi che quel che importa è difendere la permanenza dei servizi sul territorio connessi allo status di Provincia (ASL, Provveditorato, Prefetture, Comando dei Carabinieri, Questura, ecc.).
Ma, come è stato già esattamente affermato da attenti osservatori della politica nazionale, se le Provincie sono antistoriche e prive di senso, perché allora non sopprimerle tutte ?
La generale soppressione sarebbe stata forse anche compresa, mentre la soppressione dei soli territori guarda caso più deboli economicamente, socialmente e dal punto di vista della rappresentanza politica, è e resta solamente un atto di violenza nei confronti appunto dei più deboli.
E si può sperare che un territorio che non abbia saputo difendere la propria storia, le proprie tradizioni e la propria dignità, non opponendosi ad un atto di violenza, sia capace poi di difendere il mantenimento dei servizi ?
Quale difesa è stata operata allorché per scelta Regionale lo stabilimento Alenia veniva insediato a Grottaglie, all’epoca persino priva di idoneo aeroporto, tralasciando la circostanza che fosse Brindisi il territorio con una già esistente forte vocazione industriale aeronautica, anche grazie alla presenza di maestranze altamente preparate e di imprese altamente specializzate ?
Quale difesa è stata operata allorché si sopprimeva la Banca di Italia o il servizio di Tesoreria o si trasferiva a Gioia del Colle il 32 stormo dell’aeronautica o si accorpava il Comando Marina ed il relativo arsenale a quello di Taranto ?
E allora è giunto il momento che la popolazione di Brindisi faccia sentire la propria voce.
La battaglia per la difesa della Provincia di Brindisi, qualunque esito avrà, deve diventare l’inizio di una permanente difesa da parte dei cittadini di Brindisi del proprio territorio e dei propri diritti, da tempo immemorabile trascurati e soppressi.
Senza l’intervento della Corte Costituzionale, od un forte intervento dei parlamentari in sede di conversione del decreto di riordino attualmente all’esame, probabilmente sarà una battaglia persa: ma non c’è battaglia più persa di quella non combattuta.
Se si dovesse perdere, resterà quanto a meno consegnato alla storia che il Governo ha commesso un atto di violenza nei confronti della Provincia di Brindisi e che la popolazione di Brindisi si è battuta, e non è corsa a sottoporsi a Taranto o a Lecce, consegnando al Governo la delibera che sancisca tale accorpamento.
Brucia ancora, dopo centinaia di anni, il ricordo della ferita alla dignità dei Brindisini inferto dalla privazione della seconda Colonna Romana, determinato non solo dalla perdita di un così rilevante elemento rappresentativo della nostra memoria storica, che è elemento fondante di qualsiasi comunità, ma anche dalla circostanza che furono persino gli stessi Brindisini, propria sponte, a portarla a Lecce.

Non si ripeta lo stesso errore.

Resti chiaro alla Storia chi è l’autore della violenza e chi ne è la vittima, senza deliberare l’adesione della Città di Brindisi ad alcuna altra Provincia.
Questa è la posizione di SI DEMOCRAZIA, che invita la popolazione a far sentire in ogni forma la propria voce di dissenso e che auspica una mobilitazione popolare in tal senso.

Roberto Fusco SI DEMOCRAZIA

SI DEMOCRAZIA CONVOCA SUL TEMA UNA CONFERENZA STAMPA PER MERCOLEDÌ 14 2012 AD ORE 11,00 PRESSO LA SEDE DI SI DEMOCRAZIA IN BRINDISI ALLA VIA PERGOLA N.8 (nelle vicinanze del parcheggio dell’Hotel orientale).

 


 

il “terrorismo” psicologico a danno dei cittadini di San Pietro Vernotico (BR)

z un passo indietro.jpg

Questo orrenda immagine (che miscela, orridamente, il peggio del fascismo con l’I WANT YOU americano guerrafondaio ed imperialista) è violenza psicologica. Il sampietrano onesto sa bene la veridicità della nomea attorno a certe realtà territoriali. E conosce, specialmente se ha vissuto prima del 27, il “paradiso” che rappresenta essere “provincia di Lecce”.

Ascoltate gli anziani, ma quelli assennati. Che stanno pure vecchi sporcaccioni che vivono la vecchiaia come hanno vissuto il resto della vita: nella avidità e nell’ambiguità.

ATTENTATO BRINDISI – Nuovo interrogatorio a Giovanni Vantaggiato

vantaggiato.jpgEnnesimo interrogatorio in carcere per Giovanni Vantaggiato. L’autore, reo confesso, è implicato anche nella vicenda, risalente  al 2008, riguardante un  attentato compiuto ai danni di Cosimo Parato l’uomo di Torre Santa Susanna con il quale Vantaggiato aveva avuto un rapporto d’affari piuttosto travagliato. Proprio in questi giorni una emittente nazionale aveva ospitato una intervista allo stesso Parato nella quale era tornato sulla vicenda del 2008. Ecco, dunque, come l’agenzia Ansa ne fornisce notizia: “Viene interrogato nel carcere di Lecce Giovanni Vantaggiato, reo confesso della strage del 19 maggio davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi e di un altro attentato compiuto a il 24 febbraio 2008 a Torre Santa Susanna. Il 68enne, assistito dal suo avvocato, Franco Orlando, viene ascoltato dal pm della procura di Brindisi Milto De Nozza, nell’ambito dell’inchiesta sull’attentato del 2008, nel quale e’ accusato del tentativo di omicidio di Cosimo Parato.” (http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/puglia/2012/09/17/Brindisi-Vantaggiato-interrogato_7489600.html ).


cosimo de matteis

VITALI: “Brindisi con Lecce, per identità culturale”

VITALI LUIGI SENATORE.jpg“Lecce, realtà molto più vicina a noi per identità culturale e non solo”. Ha detto proprio così il parlamentare di Francavilla Fontana Luigi Vitali. E, stando a quanto dichiara, l’accorpamento eventuale andrebbe fatto con la provincia salentina e non  con quella di Taranto, verso i cui rappresentanti istituzionali Vitali non ha parole tenerissime, anzi: “all’arroganza del sindaco e del presidente della Provincia di Taranto, noi rispondiamo che faremo di tutto per tutelare il territorio brindisino in Parlamento e se non sarà possibile, promuoveremo tutte le iniziative perché un eventuale accorpamento sia realizzato con Lecce, realtà molto più vicina a noi per identità culturale e non solo”.  Ecco, ipse dixit verrebbe da chiosare.

Naturalmente ognuno ha pieno diritto di esporre il proprio pensiero specialmente su questa che pare esser diventata una public issue di importanza assoluta ed improcrastinabile. Ovviamente molti brindisini, compreso lo scrivente, la pensano molto diversamente. Ma molti brindisini, al pari di “Cronache Brindisine”, non han  voglia di tuffarsi in un gomitolo di chiacchiere.  

Tornando sulle dichiarazioni di Vitali, ascoltiamole fin in fondo: “non c’è scritto da nessuna parte che Brindisi debba andare con Taranto. Invitiamo i nostri sindaci, così come hanno già fatto alcuni Comuni, ad approvare delibere con cui si prende una posizione chiara”. Che poi, a proposito di questi Enti che avrebbero gia deciso, ci sarebbero mille cose da dire. Ed anzi, c’è chi le ha dette: a Sandonaci i consiglieri comunali Mariangela Presta(già Sindaco del centro brindisino), Giuseppe Antonio Silli e Carmine Lolli hanno pubblicamente dichiarato che sarebbe stato opportuno la convocazione del Consiglio Comunale ed il coinvolgimento della cittadinanza. Ma quello di Sandonaci (dove il Sindaco Domenico Serio ha, tutto subito, dato il proprio placet incondizionato al Presidente Ferrarese) è solo uno dei casi di paesi che chiedono l’accorpamento alla Provincia di Lecce. Ce ne sono altri ma occorre chiedersi se la prassi sia stata democratica, unitaria e trasparente –come avrebbero voluto i consiglieri citati in precedenza- o se anche in tali realtà la scelta è avvenuta in modo “frettoloso”.

Un giornale locale oggi metteva in prima pagina, e con molto risalto, l’ipotesi “Terra d’Otranto” e riferiva di consensi corali. Peccato che poi, fra le righe, l’idea di Perrone veniva appellata come “jolly dell’ultima ora” e che del “coro di si” v’era ben poco. Anzi: l’intervista col Presidente della Provincia di Brindisi lascia, nel cittadino-lettore, un ulteriore senso di incertezza rispetto agli intendimenti precisi di Ferrarese (pure lui francavillese, come Vitali).

E ci fermiamo qui, aggiungendo solo che molto piu equilibrate e prudenti ci sembrano le dichiarazioni di altri politici locali. Ad esempio il Senatore Michele Saccomanno –che è di Torre Santa Susanna, anch’esso comune pronto a darsi a Lecce, senza se e senza ma- invita a maggiore realismo ed aggiunge che “non è il caso di suonare le campane a morto. Non è ancora stato celebrato il funerale della Provincia di Brindisi”.

cosimo de matteis

VEGLIE – Schianto violento: morto il conducente, grave il figlio di 9 anni

, auto, Cronaca, Feriti, Incidente,golf,  Lecce, Morto roberto costa, 39 anni, località monteruga,, Puglia, VeglieCome un tragico stillicidio, così appare la drammatica frequenza con cui avvengono incidenti sulle strade. Ancora un terribile incidente -mortale, purtroppo- sulle nostre strade.E’ accaduto ieri  a Veglie (in Provincia di Lecce) e precisamente in località Monteruga, in una strada che, dalla circonvallazione di Veglie, conduce all’intersezione con la San Pancrazio-Torre Lapillo,  nei pressi della masseria “La duchessa”.  E’ morta una persona di 39 anni, Roberto Costa il suo nome, marito e padre di due figli di nove e cinque anni: pure loro coinvolti nell’incidente.

Per le dinamiche ed altri aspetti ascoltiamo come l’Ansa ha dato la notizia: “Un contadino di 39 anni, Roberto Costa, di Veglie, e’ morto schiantandosi con la sua ‘Golf’ contro un albero d’ulivo in una stradina di campagna in localita’ Monteruga, territorio di Veglie.

A bordo dell’auto viaggiavano anche i due figli dell’uomo: un bimbo di 9 anni e’ in gravi condizioni, l’altro di 5 anni ha riportato lievi ferite. E’ stato lui a dare l’allarme telefonando alla mamma con il cellulare del padre. La donna e’ stata colta da malore.” E pure la stessa moglie è ora in ospedale con  il figlio minore: meno gravi le loro condizioni rispetto all’altro figlio che è in rianimazione al Vito Fazzi di Lecce. Un dramma nel dramma se si considera che l’incidente ha coinvolto in modo tragico l’intera famiglia.

I carabinieri della compagnia di Campi Salentina sono giunti, poco dopo l’accaduto, sul posto e stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente avvenuto nel primo pomeriggio. Il Signore doni luce e forza ai superstiti ed ai parenti: accolga in Cielo le anime di chi ha perso la vita.

brutto episodio di violenza nel leccese, a Gallipoli

gallipoliSi dice spesso che le persone oneste nello svolgere la propria professione (e, in genere, nella vita) incontrano sovente  difficoltà da parte di chi, sbagliando, è disonesto, si comporta in modo disonesto (e spesso immorale) e non sopporta che le proprie malefatte vengano rivelate o, come in questo caso, denunciate giustamente. Ed è quello successo nel leccese (a Gallipoli) secondo quanto riporta l’agenzia giornalistica Ansa: “Ha rintracciato e aggredito il medico fiscale, che non l’aveva trovato in casa, dopo aver invitato inutilmente il professionista a dichiarare il falso. Mentre lo picchiava con calci e pugni è stato notato da una pattuglia di carabinieri e arrestato con l’accusa di violenza e minaccia a incaricato di pubblico servizio. A Giuseppe Carroccia, di 53 anni, sono stati concessi gli arresti domiciliari. Era assente dal lavoro per malattia e non in casa al momento della visita fiscale.” Non è che ci sia molto altro da aggiungere. E se qualcuno volesse farlo: lo spazio per i commenti è libero ed aperto. Basta cliccare qui sotto alla voce “Commenti” e scrivere.

“tie o sì fessa o sì te campie”

"tie o sì fessa o sì te campie",campi salentina,lecce,campi bisenzio,università,proverbi,proverbi poppiti,modi di dire leccesi,serie a,calcio,i brindisini non sono salentini,brindisi non è salento,campagna,pomodori,fave,fave la mane fave la siraPrecisazione: quello che è scritto nel titolo  –quasi incomprensibile, lo riconosco- non è il mio idioma, non è brindisino. E’ invece una espressione (Un adagio popolare, insomma. Con tutti i pro ed i contro dei proverbi….) che appartiene al vernacolo di alcuni paesotti contadini in un lembo estremo e sperduto del nostro Paese.

Invero a parlare quel dialetto, ad avere quella parlata così tipicamente accentata (Gegia, la comica, faceva ridere per quello, mica per altro), sono quasi un milione di persone che vivono in quei quasi cento  piccoli comuni (piu le ancor piu minuscole frazioni) che compongono la attuale provincia di Lecce.

Ebbene, uno di quei comuni (gli italiani, di questi cento e passa paeselli, conoscono gallipoli, santa Maria di leuca, Lecce –per  quei  due  o tre campionati che la locale squadra di calcio ha disputato in massima serie ma Lecce è conosciuta anche perché è l’unico comune di tutta la provincia che supera i trentamila abitanti ed infine ultimamente hanno sentito parlare pure di Copertino ma non per il grande Santo nativo di  lì) si chiama Campi –si, proprio così: Campi. Come i campi di pomodori,  carciofi- e per l’esattezza Campi Salentina (per distinguerla dall’altro, notissimo anche esso,  centro toscano).

Insomma, facciamola breve –sennò vi annoiate- e diciamo che questo detto o proverbio che dir si voglia debbono averlo coniato in qualche altro centro rurale dell’area in questione. Certo, probabilmente semplice campanilismo campagnolo in chiave anti-campiota o qualcosa del genere. Ma, si sa, i proverbi, come le nomee, hanno un fondo di verità (attenzione: non sempre! Esistono le calunnie ed esistono proverbi assolutamente insignificanti, privi di senso e/o che si contraddicono  fra loro in modo esattamente antitetico).

Giusto. E’ vero: non vi ho ancora tradotto quella espressione. Mah, intanto sicuramente –ovunque voi siate- ci sarà un leccese che vi potrà tradurre  perché  questa popolazione è, non dico zingara -anzi: appena arrivano alla somma giusta  tornano al paesotto e si fanno la casa– ma molto tendente a spostarsi, generalmente verso l’altitalia (ho letto saggi spassosissimi di alcuni sociologi che han studiato a fondo l’esilarante parlata che assumono i leccesi dopo vari mesi o anni in Padania  : ve li consiglio. Alcuni hanno pure l’ausilio di un cd audio) ma pure verso l’estero (un tempo la Svizzera brulicava di leccesi, ma anche il Belgio e la Germania).

Se non avete un leccese a portata di mano proverò a tradurre io che però, in quanto brindisino, non ho nulla in comune con quella numerosa comunità. Comunque, tento:  si potrebbe tradurre con “Secondo me tu o sei stupido oppure sei di Campi Salentina”.

Spero d’aver tradotto bene. Nel caso gli amici campioti possono, comunque, intervenire per rettificare, se lo desiderano. Anzi, io stesso cercando lumi su sta curiosa nomea,   rammento che una volta dissi questa cosa ad un docente universitario nativo di quel paesotto (insegnava una di quelle discipline che sembrano inventate ed invece esisteva davvero: qualcosa tipo   storia della  filosofia politica in bangladesh o similia) ed egli provò un fastidio misto ad imbarazzo –inizialmente fece finta di non capire ma aveva compreso tutto dopo tre o quattro mie parole: fingono pure i docenti universitari, non lo sapevate?- e comunque non seppe darmi una risposta.

 

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Bene. Chiudo queste mie noiose facezie consegnandole ai miei dodici lettori. E chissà che almeno uno sia poppito. Come? Non sapete cosa significa poppito? Lo sapevo. Bè, sono stanco –e pure un po’ stufo: mi scoccia parlare di certe cose- e quindi ve lo spiego prossimamente. Forse.


ATTENTATO DI BRINDISI – ULTIM’ORA: Trovate altre tre bombe a Leverano

attentato di brindisi - ultim'ora: trovate altre tre bombe,leverano,lecceBRINDISI  – Gli investigatori che indagano sull’attentato di Brindisi hanno trovato tre bombole con innesco in una stradina di campagna a Leverano (Lecce). Sarebbe la stessa stradina indicata dal presunto autore e reo confesso dell’attentato, Giovanni Vantaggiato, nel quale egli avrebbe fatto le prove dell’esplosione.

La moglie e le due figlie non hanno ancora fatto visita in carcere a Lecce a Giovanni Vantaggiato, ma “andranno a trovarlo nei prossimi giorni”. Lo ha riferito all’ANSA il difensore di fiducia di Vantaggiato, l’avv. Franco Orlando. “I famigliari di Vantaggiato – ha aggiunto il legale – hanno già fatto sapere che gli staranno accanto e hanno espresso il desiderio di incontrarlo quanto prima. Non c’é alcun provvedimento che lo impedisca, ma si attende il momento più opportuno, anche per evitare l’assedio dei giornalisti”.

(fonte: www.ansa.it)