RIORDINO PROVINCE – FUSCO “NOI VITTIME DI UN ATTO DI VIOLENZA”

 

NOI VITTIME DI UN ATTO DI VIOLENZA,  CONFERENZA STAMPA PER MERCOLEDÌ 14 2012 AD ORE 11,00, ROBERTO FUSCO, SI DEMOCRAZIA,BRINDISI, STORIA, DIGNITà, CORTE COSTITUZIONALE, LECCE, ACCORPAMENTO, RIORDINO PROVINCE  Raramente “Cronache Brindisine” sposa in toto una posizione, un intervento o comunque una espressione del pensiero altrui. E’ troppo preziosa la libertà e la indipendenza rispetto a chicchessia (e, men che meno, rispetto a partiti politici e/o loro esponenti di spicco). Tuttavia ci siam imbattuti –quasi per caso: “Cronache Brindisine” non riceve Comunicati Stampa da nessuno- in una interessante dichiarazione del  Consigliere comunale Avvocato Roberto Fusco. E la riportiamo integralmente. E’ un po’ lunga ma  val la pena di leggerla. Eccola:

NOI VITTIME DI UN ATTO DI VIOLENZA

La vicenda del riordino delle Province sta finendo nel peggior modo possibile. Il Governo ha compiuto un atto di violenza nei confronti dei territori e delle relative popolazioni, decretando l’accorpamento di alcune province ad altre, ignorando che la Costituzione prevede che, nel rispetto del principio delle autonomie locali, il mutamento degli enti locali possa avvenire solo con procedimenti che partono – senza minaccia alcuna da parte del Governo – dagli enti locali medesimi.
A Brindisi, invece di difendere tenacemente la provincia di Brindisi, è accaduto che, nonostante la precisa e ferma posizione assunta dal Consiglio Comunale di Brindisi, il dibattito e gli incontri tra parlamentari ed esponenti politici si sia limitato tra lo scegliere se andare con Taranto o andare con Lecce, determinando la più totale dissoluzione della Provincia di Brindisi, i cui Comuni, vedendo il Capoluogo ondeggiante tra l’andare con Taranto o con Lecce, hanno deciso ciascuno per proprio conto con chi andare, senza che neppure si tentasse un’azione di raccolta dei Comuni della Provincia di Brindisi a difesa della Provincia medesima.
Si è rivissuto un secondo 8 settembre 1943, con un completo “sciogliete le righe”, e con una fuga di coloro che avrebbero dovuto difendere fermamente la Provincia di Brindisi in ogni sede (complice il Governo che, volutamente decretando in un primo momento il commissaria mento delle Province, ha di fatto favorito l’abbandono degli enti provinciali da parte di coloro che li rappresentavano e che avrebbero potuto e dovuto difenderli).
Il pasticcio oramai è fatto, e solo un intervento della Corte Costituzionale che non si pieghi alle esigenze del Governo tecnico ed all’ennesima affermata situazione di urgenza economica, potrà ripristinare i diritti dei cittadini, così gravemente violati.
Si sostiene che non è importante difendere la Provincia, che è Ente oramai antistorico e privo di significato, sostenendosi che quel che importa è difendere la permanenza dei servizi sul territorio connessi allo status di Provincia (ASL, Provveditorato, Prefetture, Comando dei Carabinieri, Questura, ecc.).
Ma, come è stato già esattamente affermato da attenti osservatori della politica nazionale, se le Provincie sono antistoriche e prive di senso, perché allora non sopprimerle tutte ?
La generale soppressione sarebbe stata forse anche compresa, mentre la soppressione dei soli territori guarda caso più deboli economicamente, socialmente e dal punto di vista della rappresentanza politica, è e resta solamente un atto di violenza nei confronti appunto dei più deboli.
E si può sperare che un territorio che non abbia saputo difendere la propria storia, le proprie tradizioni e la propria dignità, non opponendosi ad un atto di violenza, sia capace poi di difendere il mantenimento dei servizi ?
Quale difesa è stata operata allorché per scelta Regionale lo stabilimento Alenia veniva insediato a Grottaglie, all’epoca persino priva di idoneo aeroporto, tralasciando la circostanza che fosse Brindisi il territorio con una già esistente forte vocazione industriale aeronautica, anche grazie alla presenza di maestranze altamente preparate e di imprese altamente specializzate ?
Quale difesa è stata operata allorché si sopprimeva la Banca di Italia o il servizio di Tesoreria o si trasferiva a Gioia del Colle il 32 stormo dell’aeronautica o si accorpava il Comando Marina ed il relativo arsenale a quello di Taranto ?
E allora è giunto il momento che la popolazione di Brindisi faccia sentire la propria voce.
La battaglia per la difesa della Provincia di Brindisi, qualunque esito avrà, deve diventare l’inizio di una permanente difesa da parte dei cittadini di Brindisi del proprio territorio e dei propri diritti, da tempo immemorabile trascurati e soppressi.
Senza l’intervento della Corte Costituzionale, od un forte intervento dei parlamentari in sede di conversione del decreto di riordino attualmente all’esame, probabilmente sarà una battaglia persa: ma non c’è battaglia più persa di quella non combattuta.
Se si dovesse perdere, resterà quanto a meno consegnato alla storia che il Governo ha commesso un atto di violenza nei confronti della Provincia di Brindisi e che la popolazione di Brindisi si è battuta, e non è corsa a sottoporsi a Taranto o a Lecce, consegnando al Governo la delibera che sancisca tale accorpamento.
Brucia ancora, dopo centinaia di anni, il ricordo della ferita alla dignità dei Brindisini inferto dalla privazione della seconda Colonna Romana, determinato non solo dalla perdita di un così rilevante elemento rappresentativo della nostra memoria storica, che è elemento fondante di qualsiasi comunità, ma anche dalla circostanza che furono persino gli stessi Brindisini, propria sponte, a portarla a Lecce.

Non si ripeta lo stesso errore.

Resti chiaro alla Storia chi è l’autore della violenza e chi ne è la vittima, senza deliberare l’adesione della Città di Brindisi ad alcuna altra Provincia.
Questa è la posizione di SI DEMOCRAZIA, che invita la popolazione a far sentire in ogni forma la propria voce di dissenso e che auspica una mobilitazione popolare in tal senso.

Roberto Fusco SI DEMOCRAZIA

SI DEMOCRAZIA CONVOCA SUL TEMA UNA CONFERENZA STAMPA PER MERCOLEDÌ 14 2012 AD ORE 11,00 PRESSO LA SEDE DI SI DEMOCRAZIA IN BRINDISI ALLA VIA PERGOLA N.8 (nelle vicinanze del parcheggio dell’Hotel orientale).

 


 

RIORDINO PROVINCE – FUSCO “NOI VITTIME DI UN ATTO DI VIOLENZA”ultima modifica: 2012-11-12T02:13:54+01:00da dematteiscosimo
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6 pensieri su “RIORDINO PROVINCE – FUSCO “NOI VITTIME DI UN ATTO DI VIOLENZA”

  1. Nella vita nulla avviene per caso. Le fortune e gli avvenimenti che compaiono nella nostra vita riflettono nel bene e nel male i motivi i significati e le spiegazioni. Il verificarsi degli eventi legati non per caso ma per significato dimostra che esiste una stretta correlazione tra gli eventi e le persone che generano gli stessi. Se trascuriamo il passato, a ” bocce ferme”oggi, altro non rimane che sperare in un provvidenziale intervento della corte costituzionale, augurandoci che non si genufletta all’ imprimatur del governo e possa portare avanti i diritti dei brindisini.Và anche detto che oggi paghiamo la pessima gestione dei nostri precedenti pseudo-politici, Io ho molto rispetto per chi si immerge nella politica credendoci ed impegnandosi attivamente nel sociale , di contro sono molto diffidente di quei pseudo-politici che con egoismo, menefreghismo e mancanza di iniziativa per evidente incapacità ci han portato oggi ad essere considerati un paesino o una provincia da fagocitare. Confido nel tuo dissenso e auspico anch’io ad una mobilitazione popolare in tal senso.
    Saluti
    Claudio Piscopiello

  2. I politici locali sono già proiettati alla prossima campagna elettorale e alla poltrona da riscaldare, ma così facendo non si rendono conto che non fanno nulla per contrastare quel sentimento di “antipolitica” ormai diffuso tra i più e che i voti difficilmente arriveranno.
    Non mi risulta che alcun esponente politico si stia muovendo per promuovere una manifestazione dimostrativa, che possa coinvolgere cittadinanza, associazioni ed enti, saranno mai troppo impegnati con le “primarie” ?
    Mi sembra di rivivere vicende medioevali ,quando si cercava la protezione del Signorotto locale pur di non perdere i propri privilegi.
    Le guerre non si sono mai vinte via etere ne tanto meno a “distanza” ,le guerre si combattono per strada ed è questo che la politica non ha ancora capito. Dei comunicati stampa non ce ne facciamo nulla.
    Mobilitiamoci.
    Non sarò mai tarantino, leccese o salentino, sarò sempre e soltanto BRINDISINO !

  3. E’ opportuno esprimere la gratitudine per la attenzione che “Cronache Brindisine” ha avuto per questo articolo.
    Naturalmente vi è la piena consapevolezza che detto interesse
    -espresso anche attraverso un numero elevato di contatti e visite-
    deriva dallo spessore dell’intervento dell’Avvocato Fusco:
    noi abbiamo solo ritenuto opportuno pubblicarlo.
    (e, alla luce di quanto detto finora, ci pare di aver fatto bene).

    Gratitudine “doppia” verso coloro i quali hanno voluto anche commentare.
    Non credo, personalmente, di esser la persona più idonea a “replicare”
    (ammesso che chi abbia scritto un commento si attenda ciò):

    e tuttavia, scusandomi per la brevità (e, forse, superficialità) vorrei dire quanto segue:

    A Claudio Piscopiello: mi pare vi sia un notevole idem sentire con quanto Fusco scrive. Se può interessare dico che concordo in toto, o quasi. C’è quella idea di “mobilitazione popolare” (concetto che ricalca il messaggio che Fusco ha voluto lanciare alla città) che, se non specificate bene e nei dettagli, provoca in me (e non solo in me) delle perplessità che non posso ignorare.
    Ad Angela Caiulo: solo un “grazie” da parte mia, ribadendo che i complimenti e gli apprezzamenti vanno tutti all’Avvocato Fusco.

    Ad Ivano Micaletto, infine, vorrei dire che tutte le sue parole sono pregne di buonsenso e, pertanto, assolutamente valide e condivisibili. Se il riferimento alla prossima importante tornata elettorale (“I politici locali sono già proiettati alla prossima campagna elettorale e alla poltrona da riscaldare”) era generico allora va benissimo: è tutto così evidente. Tuttavia se –dico: “se”- il riferimento era a Fusco allora mi preme dire ciò: non ho votato per Fusco Sindaco (soprattutto per i “compagni di strada” scelti: nulla di più distante da me che il populismo fascio-demagogico di Di Pietro o la fecale ed illiberale ideologia comunista) sebbene, col senno di poi, si avverte che era la persona più idonea, fra i candidati Sindaco, a guidare la città.
    La stima, del resto, l’ha “guadagnata sul campo”: i brindisini mai potranno dimenticare quello che ha fatto (assieme al Sindaco Mennitti ed il Notaio Errico) per la incredibile vicenda del rigassificatore. Senza la sua (loro) tenacia e competenza probabilmente oggi avremmo in mezzo al nostro porto una cosa assurda ed oltremodo pericolosa. E questo prescindendo dal “come” essa si stava realizzando: ma, provvidenzialmente, al “come” ci ha pensato la Magistratura. Ed i brindisini non ingrati e non smemorati hanno solo e soltanto da dire “grazie”.
    Concludendo: caro Piscopiello, non mi dispiacerebbe avere in Parlamento un rappresentante della mia città come l’Avvocato Fusco!

    cosimo de matteis – “Cronache Brindisine”

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