Per favore, abbassiamo i toni

AAA.jpgLa passione è una gran bella cosa ma, lo sappiamo tutti, va controllata, tenuta a freno, canalizzata in alvei sereni e limpidi. Ma l’aspetto che potrebbe (e, forse, dovrebbe)preoccupare la città è il clima che, lemme lemme, pare essersi instaurato. Il parallelo con altre stagioni, in cui calcio e politica erano quasi fusi assieme, è funesto ma forse non è del tutto azzardato.

Di più: la Amministrazione è in una fase critica –non da oggi, in verità- ed è risaputo come il calcio sia popolare e come esso può essere utilizzato per “tenere buona” la cittadinanza (o parte d’essa). Non lo scopro io: da sempre è stato fatto così, a tutti i livelli ed a tutte le latitudini.

Ecco, proprio questo va evitato. E parimenti va evitato, in questo rischiosissimo cortocircuito calcio-politica, che parti politiche in difficoltà anch’esse (la opposizione, per intenderci) usino a loro volta i medesimi sistemi per screditare l’avversario politico.

Ed infine, io credo che il cittadino medio, il tifoso medio con buonsenso spera che il Brindisi ed i suoi vertici societari e dirigenziali non stiano a questo gioco ed anzi si sottraggano immediatamente a queste manovre.

Oggi, in quella sala, sono state dette parole grosse, che richiederebbero  prove e controprove certe. Nessuno, naturalmente, è obbligato a seguire e/o a considerare queste modestissime considerazioni, e ci mancherebbe altro! Ma, lo confesso: sono preoccupato. Per il calcio, per la città, per la stabilità delle istituzioni locali e soprattutto per l’ordine pubblico. Spero di sbagliarmi.

TREPUZZI – Incidente in moto, muore giovane avvocato oritano

alessandro gozzettoAncora un incidente stradale nella nostra terra: un ragazzo di Oria, Alessandro Gozzetto, di professione avvocato, ha perso la vita nel primo pomeriggio di oggi lungo la Strada Statale 7 ter (la superstrada, in via di completamento, che unisce Lecce a Taranto).

Il Gozzetto, oritano ma da tempo residente a Lecce, si trovava a bordo di un  ciclomotore (una Yamaha di grossa cilindrata) nel tratto tra Lecce e Campi Salentina e procedeva in direzione del Capoluogo salentino quando per cause ancora in corso di accertamento è andato a sbattere contro una vettura, una Peugeot 206 che procedeva in direzione opposta.

L’impatto è stato tremendo: Gozzetto  è finito in seguito sull’asfalto sbattendo violentemente, sebbene con molta probabilità abbia cercato di frenare per evitare lo scontro. Per lui purtroppo non vi è stato nulla da fare: i sanitari del 118 giunti sul posto non hanno potuto che constatare il decesso del giovane avvocato.

L’uomo alla guida della Peugeot, una persona anziana di cui ancora non sono note le generalità, è stato trasportato presso l’Ospedale Vito Fazzi di Lecce: le sue condizioni non sarebbero gravi fortunatamente.

Sul posto sono intervenuti, oltre ai sanitari del 118, anche i Carabinieri della Stazione di Trepuzzi che ora indagano per ricostruire la esatta dinamica dell’incidente. Potrebbero essere di ausilio anche alcuni filmati: lo stabilimento “GP auto Panico” -nei cui pressi è avvenuto il sinistro- avrebbe delle telecamere installate ed è probabile che possano aver ripreso la drammatica scena o parte di essa.

Alessandro Gozzetto, trentunenne, oltre alla professione forense aveva la passione della musica: nella sua natìa Oria era noto per aver fatto il barman-dj  presso il Bar Kenya, hobby che svolgeva anche in altri locali salentini dove era molto conosciuto ed apprezzato. La foto che correda questo articolo lo ritrae proprio alla consolle ed è tratta dal suo profilo pubblico su facebook.

cosimo de matteis

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La foto (di www.ilpaesenuovo.it) ritrae la tragica scena dell’incidente

 

soltanto UNA DOMANDA ai candidati sindaco di Brindisi

La domanda, AI CANDIDATI SINDACO di Brindisi, è la seguente:

SEI FAVOREVOLE
ALLA CREAZIONE DI UN REGISTRO COMUNALE
DELLE COPPIE DI FATTO,
INCLUSE LE COPPIE OMOSESSUALI?

 

E’ importante, io credo, non tanto DARE una risposta,
ma avere una IDEA CHIARA in merito.

https://www.facebook.com/events/331729830202393/

LORENZO MAGGI E FINI: COSA HANNO IN COMUNE?

Pensierino della notte (o almeno: è notte mentre lo scrivo): ma cosa ci fa una persona  come Lorenzo Maggi in una coalizione che comprende pure il FLI? Maggi, è noto ciò ed è -per così dire- uno dei suoi punti di forza, è uomo assolutamente cattolico senza grilli per la testa (non è un “cattolico adulto”, per intenderci) e sempre coerentemente e perfettamente in linea col Magistero della Chiesa. Anche il suo breve mandato di Sindaco (ricordo a me stesso ed a tutti che venne eletto dai brindisini già al primo turno, cosa accaduta solo altre due volte) nel ’96 è stato improntato a tale esemplare condotta onesta, coerente ed in linea con la Dsc (questo è solo un pensierino ma ci sarà tempo-anche fra pochi giorni- di dire chi fu il suo principale “killer” politico). Ora mi chiedo: cosa lo lega ad una persona come l’adultero bolognese, che quasi “sfida” pubblicamente la Chiesa (!) e che, comunque, è persona totalmente disancorata dal Vangelo? Molti, pur leggendolo, snobbano questo Sito e disprezzano la mia persona. Chissà se invece l’Avvocato Maggi vorrà, bontà sua, darmi una risposta in merito.

 

Postilla. Non venite a dirmi che ho fin troppo semplificato le cose: primo, sfido chiunque a dimostrarmi che ho detto una cosa inesatta e, secondo, mica è un trattato di politologia: è il semplice “pensierino” della notte(o del giorno!).

La nascita della A.S. “Città di Brindisi” srl

Ho scritto delle brevi considerazioni, a caldo, pochi minuti dopo la nascita della nuova società calcistica (chi vuole leggerle la trova qui: http://forzabrindisi.myblog.it/archive/2011/07/29/a-s-citta-di-brindisi-srl.html ). Ora son passati quasi due giorni e confermo in toto quanto ho scritto. In particolare, purtroppo, la parte “profetica”: è un tentativo, abbastanza disperato, di far quadrare il cerchio. Ma, ed è evidentissimo per chi ha un briciolo di giudizio, ci sono palesi contraddizioni, interessi politici (con politicanti alle spalle) e poca umiltà. Così -e ripeto: COSI. Si, chè c’è sempre la speranza che qualcosa possa cambiare- non si andrà molto lontano. Quello che dispiace davvero è che con la probabilissima gestione fallimentare, litigiosa e sparagnina (epperò con la mai sopita ambizione di celebrità e, perchè no, qualche liretta) che –SALVO INVERSIONI DI ROTTA O EVENTI AL MOMENTO IMPREVEDIBILI– sarà la naturale conseguenza di questo passo azzardato ed irriflesso

C  O  I  N   V   O   L   G   E   R  A’

la intera città (come se non avessimo già fatto abbastanza figuracce), la Amministrazione Comunale ed infine la Giunta. Ma la cosa che spiace di più sarà la vergognosa strumentalizzazione che si farà: ve la dico fin da ora, prima ancora che accada. Eccola: “QUIDDU, MENNITTI, GIA SAPIA CA LU PALLONI ERA SPARERI ED E’ FATTU LA BABBIATA CA SI MUVIA, DATTIS LU STESSU. PO’ ANNU MISU A MMIENZU STI BBRAVI VAGNUNI, L’ANNU TITTU “SCIATI, VI IUTAMU NUI” E PO’ L’ANNU LASSATI SULI”. Tutto falso, tutto strumentale. Nelle intenzioni vi era la creazione non di una bocciofila o di una squadra per un torneo di calcetto, ma di una seria Società di calcio, con imprenditori seri e persone di sport serie, competenti e preparate. Hanno, stoltamente, fatto di testa loro ed hanno respinto il “nemico”. Contenti loro. Chi è causa del suo mal pianga sè stesso.

Non infierisco ulteriormente perchè ho già scritto abbastanza. Concludo dicendo che raramente mi sono sbagliato. E, di fatti, oggi leggo e sento cose che io avevo detto due anni fà. Ciò se da un lato mi dà la conferma della bontà della mia personale capacità di lettura e di interpretazione d’altro canto dovrebbe spingere chi mi legge a prendere sul serio le mie considerazioni. Fate un passo indietro. L’umiltà che chiedete agli altri vivetela voi ma coi fatti, non a parole. Chiaritevi fra voi stessi, ci sono diverse anime in questa società, non siete uniti. Siete già divisi. Come era diviso il comitato e come si son rivelate fallimentari tutte le iniziative casarecce che da anni vediamo. Ripeto: la cosa che mi dispiace moltissimo è che le colpe ricadranno su Mennitti e D’Attis. Perchè, per il resto, sono abbastanza distaccato e soprattutto disincantato: l’età serve pure a questo.

logo as citta di brindisi

 

post scriptum: che fine han fatto quei tesserati che manifestavano (in piazza, sui giornali e sui media in genere) per il Brindisi? Mò c’annu persu ddì sordi di lu brindisi non sindi fregunu cchiù nnienti?

No, non ti vogliamo.

Le minestre riscaldate, nel calcio, spesso -quasi sempre- non sono buone. Anzi spesso fanno decisamente schifo e viene da vomitare. Per quello diciamo: taglio netto col passato, specie con chi ha avuto strettissimi contatti con le precedenti fallimentari gestioni. E tanto più se debbono rappresentare un oggetto di tensione e discussione. Via, rauss. Non vogliamo nemmeno quinte colonne di mienzi banditi. Niente. Tutto pulito, trasparente, onesto. E meno male che vigilano Mennitti e D’Attis sennò ci ritroveremmo persino mitri, salucci e quarche poppitu mbrugghioni.

Forza Brindisi, forza Città di Brindisi!15LUG11 021.jpg

 

 

(ps: io ricordo dei gestacci a francavilla, molto eloquenti. E voi? Gia avete dimenticato?)

dedicato a tutti i brindisini che vorrebbero iscriversi a psicologia

Chi mi conosce sa che non amo particolarmente la psicologia (non vi dico poi cosa penso delle “discipline” affini sennò mi becco qualche querela in quanto abituato a denunciare con nomi cognomi e tutto il resto). E sempre chi mi conosce sa che tale avversione è tuttaltro che irrazionale, pregiudiziale e figlia della ignoranza. Si da il caso che ho trascorso anni e anni a studiare quelle insulsaggini. Qualcuno dirà: e perchè allora la studiavi se non ti piaceva? Ecco, questo rientra nella mia vita personale ma non ho problemi a dire che è stato uno dei miei piu grandi errori: così come sbagliai nella scelta della Scuola Superiore così sbagliai clamorosamente facoltà. Ho cercato di rimediare cambiando non solo corso di studi ma anche ateneo. Il risultato è stato il medesimo (piu o meno) in quanto essendomi spostato sul versante della pedagogia (ideologicamente oggi chiamata “scienza dell’educazione”) ho ritrovato questa branca delle “scienze umane” (altra definizione discutibile) molto infettata, oramai, da qualla psicologia, che come è noto è figlia dello scientismo positivista (caposcuola lo spostato Comte che, giusto per ricordarlo, passo tanti e tanti anni in manicomio.Come paziente però) ateo e materialista e gravido di pregiudizi ideologici (figli acritici e ligi dell’illuminismo e della fecale rivoluzione francese). E fin qui nulla di nuovo. Ma molti cattolici (in particolare femmine) han sempre avuto il pallino di codesta “scienza”. Sapeste quante suore sono imbevute di teorie anticristiane! E poi stanno pure dentro i Seminari ad “educare” i vocàti. Stortura assurda ed intollerabile -coi risultati che tutti vediamo- che grazie al Cielo il Vicario di Cristo sta pian piano eliminando. Torniamo a noi ed a quelli stolti cattolici che credono di poter conciliare la propria fede e l’obbedienza al Vangelo ed al Magistero con certa psicologia. Ma lo scrupolo di taluni era, evidentemente, molto forte: froid era stato troppo chiaro e palese nei suoi giudizi e condanne. Ed ecco, quindi, comparire -come il cacio sui maccheroni- uno strano elvetico. Costui venne presentato -erroneamente, diciamolo subito- come il volto cattolico della psicologia. Qualcuno coniò la falsa dicotomia froidiani-iunghiani, insomma: le femmine credettero finalmente di poter essere legittimate a bersi tutte le falsità che certa psicologia propugna da decenni oramai (con danni incalcolabili sulla famiglia prima ancora che sui singoli! Pensate alla sciagura dei divorzi). Era comparso, infatti, sulla scena un tale che venne presentato come uno spiritualista, un buon cattolico, un “santo” per i più sfegatati. Bene (cioè, male): oggi ricorre una data significativa per la cifra tonda che la caratterizza ed io vi offro delle ulteriori riflessioni meno biografiche ma non meno interessanti sugli abbagli presi da molti e sulle storture che ancora persistono.

Oggi 6 giugno infatti, ricorrono i 50 anni dalla morte di Carl Gustav Jung. Ricordando lo psichiatra svizzero non si può fare a meno di menzionare l’attenzione che ebbe per lui una certa parte del mondo cattolico. Attenzione che ebbe le sue cause e che fu frutto di un equivoco.

In generale il mondo cattolico ebbe, almeno fino alla fine degli anni ’60 del secolo scorso, un atteggiamento di notevole diffidenza nei confronti della psicoanalisi e delle altre dottrine da essa derivate (ad esempio la psicologia analitica di Jung e la psicologia individuale di Adler). Basti ricordare il Monitum pubblicato dal Sant’Uffizio il 15 luglio 1961, che proibiva a chierici e religiosi di praticare la psicoanalisi e ai seminaristi di sottoporvisi. Dalla fine degli anni ’60, la psicoanalisi venne riproposta attraverso i lavori di Reich, Marcuse e Fromm, che proponevano una rilettura di Freud in sintonia con il pensiero marxista. Il mondo cattolico, allora disponibile ed aperto nei confronti della rivoluzione comunista, divenne ricettivo anche nei confronti della psicoanalisi freudiana, decisamente rifiutata fino a qualche anno prima.

A molti
cattolici, tuttavia, la psicoanalisi continuava a rimanere indigesta a causa della visione negativa che Freud aveva della religione. Poteva il mondo cattolico rifiutare quello che il mondo considerava una fondamentale chiave di lettura dell’umano a causa dell’atteggiamento di Freud? Ecco quindi, la scoperta di Jung il quale, oltre a rifiutare il cosiddetto “pansessualismo freudiano” (ulteriore boccone indigesto ai cattolici) appariva aperto alla spiritualità, al mondo religioso, addirittura riconosceva un certo valore terapeutico al sacramento della confessione. Questo bastava per accogliere la psicologia analitica e mostrarsi intellettualmente aperti alle nuove istanze culturali.

Il prezzo da pagare? Bastava non indagare troppo in profondità sul tipo di spiritualità proposta da Jung. Cominciamo con il dire che buona parte dell’Opera Omnia di Jung è occupata da libri che trattano di… alchimia. Non opere sulla storia dell’alchimia, sugli alchimisti come proto-psicologi o sulle affinità tra alchimia e psicologia, no: proprio sull’alchimia, cioè su come mescolare i metalli, sul significato magico dei simboli, dei numeri, sulle influenze degli elementi naturali sull’uomo… La faccenda diventa ancora più chiara leggendo un libro che non è incluso nell’Opera Omnia, intitolato Ricordi sogni riflessioni (Rizzoli 2002).

In esso Jung
spiega chiaramente che il procedimento alchemico della coniunctio oppositurum, ossia l’unione degli opposti, era il cuore della psicologia analitica. Tuttavia, la coniunctio oppositurum non è un procedimento esclusivo dell’alchimia, ma è anche una delle idee fondamentali della gnosi. La gnosi è una antica credenza che vede il mondo come una prigione dominata da una divinità malvagia (il Dio cristiano); la conoscenza (gnosi) di oscuri misteri, tuttavia, può liberare le anime da questa prigione e ricondurle nel mondo dello spirito (il pleroma), regno di uno spirito buono che ha eliminato ogni differenza. Coerentemente con le sue idee alchemiche, Jung ha abbracciato la gnosi. In un brano del libro citato precedentemente, Jung scrive: “[…] Giobbe è una specie di prefigurazione del Cristo. Entrambi sono legati all’idea della sofferenza. Cristo è il servo di Dio che soffre, e così Giobbe. Nel caso di Cristo sono i peccati del mondo la causa della sua sofferenza, e della sofferenza dei cristiani. Ciò conduce inevitabilmente alla domanda: Chi è il responsabile di questi peccati? In ultima analisi è Dio, che ha creato il mondo e i suoi peccati, e perciò deve patire Egli stesso la sorte dell’umanità di Cristo” (p. 262).

Ma se Dio è malvagio, in quanto origine del peccato, chi è il dio buono? La risposta si trova nello stesso, strano libro. Jung racconta che nel 1916 fu oggetto di un fenomeno di scrittura automatica durato tre sere. L’esito del fenomeno consiste un in libretto di 14 pagine, intitolate Septem sermones ad mortuos e dettate, secondo lo psichiatra svizzero, dal filosofo gnostico Basilide, realmente vissuto nel II secolo. L’ultimo dei sette sermoni si conclude con queste parole: “A incommensurabile distanza c’è una singola stella allo zenith. Questa è il Dio singolo di questo singolo uomo, è il suo mondo, il suo pleroma, la sua divinità. In questo mondo l’uomo è Abraxas, che genera o ingoia il suo mondo. Questa stella è Dio e la mèta dell’uomo. È il suo Dio singolo che lo guida” (p. 462). Abraxas, il demone. Recentemente (novembre 2010) è stato pubblicato il “Libro rosso”, tenuto segreto dallo stesso Jung per tutta la sua vita e, in seguito, dai suoi eredi; esso contiene i Septem sermones ed altri scritti magici e gnostici elaborati dallo psichiatra svizzero. Si tratta, in effetti, di un’opera inquietante: un enorme volume che Jung di suo pugno ha vergato in caratteri gotici, miniato e dipinto e riempito di immagini, visioni e rituali. Sicuramente Carl Gustav Jung era uno psichiatra aperto alla spiritualità. Ma forse era meglio l’ateismo di Freud.

articolo ventùno

Piove…governo ladro!, chiunque abbia coniato questa espressione (ed è praticamente impossibile risalire all’autore sebbene vi siano stati diversi tentativi di farlo) ha colto nel segno. Molto probabilmente, costui,  conosceva molto bene gli italiani. Ma certamente è adattissimo anche ai nostri concittadini. Si sa: è lo sport preferito. Ma non è solo il passatempo che diletta  così tanto il popolino ignorante (io ho un metro, un parametro col quale ho quantificato nella nostra città, con esattezza matematica, tale porzione di cittadinanza). Esso, il popolino, critica tutti. Criticava ad esempio caiati, sebbene poi lo votassero in massa ed oggi addirittura lo rimpiangono. Critica, è il caso di dire, a destra ed a manca. Certuni no. Sono strabici. Più strabici di gasparri e buttiglione messi assieme (con tutto l’umano affetto per questi Parlamentari, sia chiaro. E poi: son strabico pure io!). Mò, presempio, va di moda criticare Mennitti e, in modo meno diretto, Ferrarese. Non entro nella questione. Grazie a Dio il fascismo è finito è l’italia è un paese libero (anche se impera la dittatura strisciante del relativismo, ma cò stò discorso andremmo lontano).Sicchè, critichino pure. Nei limiti, naturalmente. Nei limiti della Legge. Ma ciò che infastidisce è spacciare i vari contenitori di queste critiche per mezzi di informazione(e magari pure con contributi pubblici). Si sfiora il ridicolo. Anzi: si è già dentro da un pezzo. Ma, come detto, il fascismo è finito –da oltre 60 anni!- ed allora viva l’articolo 21 e viva sua maestà la Costituzione. Mischiare insieme favi e fogghii, pur di gettare discredito. Vecchi tromboni figli di una ideologia fecale, menzognera ed assassina (come il cornuto) miseramente  fallita (e quindi miseramente falliti pure loro) pontificano. Cambiano nomi, mezzi, invecchiano (male, decisamente) ma sempre loro sono.

andiamo avanti perche’ loro vogliono tornare indietro

Ed invece i brindisini vogliono andare avanti. Lo hanno detto chiaramente e democraticamente: sia nelle urne (non in una ma in  due tornate elettorali) che con le manifestazioni. Ovviamente molte manifestazioni erano strumentali (e strumentalizzate) anche in chiave antigovernativa (sai che novità…) ma in linea di massima il rigassificatore a Brindisi non lo vuole nessuno. Ho gia detto certe cose QUI: http://cronachebrindisine.myblog.it/archive/2011/05/22/r-i-g-a-s-s-i-f-i-c-a-t-o-r-e.html e vi rimando a quelle considerazioni. Qui aggiungo che stanno facendo di tutto, con ogni mezzo e mezzuccio, per tornare indietro. Spero che i brindisini non vengano ulteriormente rintontiti e gabbati da certe campagne di stampa e soprattutto che non venga stravolto nell’immaginario collettivo il ricordo (neanche tanto lontano) delle gravi responsabilità. Gravi cose vennero fatte a Brindisi. E non lo dico io ma la Magistratura.

Andiamo avanti perchè loro (si, sempre loro) vorrebbero tornare indietro.