E’ MORTO MONSIGNOR ANGELO CATAROZZOLO

La Diocesi, nel dare notizia della morte di Mons. Angelo Catarozzolo, usa la seguente espressione: “Senza preavviso, se non quello dell’età ormai avanzata”. Ed è proprio così. Sazio di giorni e lucido –in mattinata ha celebrato la Santissima Eucaristia, l’ultima per lui quaggiù prima della Liturgia Celeste- è morto nella tarda serata di lunedì 2 luglio 2018.

MONS. ANGELO CATAROZZOLO 18 Ottobre 1925   –   2 Luglio 2018

Mons. Catarozzolo era di Mesagne – qui era nato il 18 ottobre del 1925- ed era pienamente mesagnese, anzi un riferimento per l’intera comunità di Mesagne. Eppure era pienamente ecclesiale, nel senso di universale, cattolico appunto.

Il suo essere mesagnese, diciamo così, passava in secondo piano rispetto al ruolo – quello di Vicario Generale- che ha ricoperto per lunghissimi anni. Lui era “il Vicario”: durante il lungo Episcopato di Mons. Settimio Todisco (1975-2000)  – centesimo Successore di San Leucio e primo Arcivescovo della “neonata” diocesi di Brindisi – Ostuni– ma anche dopo, quando non ricoprii più tale incarico.

Pastore, giornalista, scrittore. I “ruoli”, da lui così ben ricoperti, lo rendevano un trait d’union fra l’Ovile Santo che amava e serviva incondizionatamente e la comunità civile. Sia chiaro: da buon cristiano egli era nel mondo e giammai del mondo!

Ci penseranno altri a scrivere con completezza una nota biografica (anzi, già in queste ore, oltre al naturale tam tam ed il sano passaparola, le riviste online ne danno notizia: basti cliccare QUI ) io ho qualche ricordo personale che provo a narrare con semplicità e rapidità.

Anzitutto egli mi ha fatto “soldato di Cristo”! Ho ricevuto da lui, infatti, il Sacramento della Confermazione. Quel Battesimo ricevuto, per Grazia,  nella notte di Pasqua del 71 nella chiesa di San Benedetto da don Antonio Fella  è stato “confermato”, appunto, il 27 maggio 1984 nella Parrocchia “San Lorenzo da Brindisi” al quartiere Sant’elia. Era Pentecoste. Ed allora, molto più di oggi per chiare ragioni legate alla triste denatalità, il Vescovo delegava il suo Vicario per amministrare il sacramento della Cresima ad innumerevoli ragazzi e fanciulli della Diocesi. Ed in particolare la città Capoluogo aveva vissuto in pieno il “baby boom” (benedetto baby boom: ne tornasse uno ora!) e quindi Cresime e Prime Comunioni, soprattutto nelle parrocchie di periferia, vedevano coinvolti ogni estate centinaia se non migliaia di persone! Ecco, in quella Pentecoste dell’84 fu Mons. Catarozzolo ad impormi le mani, ungermi la fronte col Crisma e darmi lo schiaffetto. Padrino –o “cumpari” se preferite- mio fratello Teodoro.

Abbiamo detto Pastore, giornalista, scrittore: ebbene l’altro ricordo personale è in Curia ad un convegno-presentazione del libro su San Lorenzo (“Padre Brindisi”. Apostolo senza frontiere. QUI). Il volume era stato pubblicato qualche anno prima –nel 2005- ma volli esserci ugualmente. Di solito non amo la dedica autografa sul libro: un po’ perché sono timido e poi perché mi pare un rito stucchevole (tipo quello dei “selfie”) ma in questo caso, forse perché “spalleggiato” da mia sorella, ci recammo presso Mons. Catarozzolo che appose, ben volentieri e con tanta cordialità,  sul libro la dedica che qui trascrivo: “A Cosimino e Anna Maria, invocando protezione dal “nostro” S. Lorenzo. d. Angelo”.

Ed infine, più o meno lo stesso periodo ossia il 2009 o forse il 2010, ebbi modo di parlare un po’ più a lungo con lui. Io sempre timido ed impacciato non potevo però sottrarmi: eravamo seduti allo stesso tavolo! Gli altri commensali furono certo più loquaci di me e tuttavia durante il pranzo ebbi modo di ascoltarlo e potei così capire con quanta passione aveva seguito la vicenda umana e spirituale di Teodoro D’Amici e, più in generale, gli eventi prodigiosi di Jaddico.

Oggi, mentre mi appresto ad andare al suo funerale, metto in ordine questi miei ricordi. Ed aggiungo che l’ultimo scritto pubblico –è uscito sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” qualche settimana fa- lo ha dedicato proprio al Santuario mariano “Maria Madre della Chiesa” di Jaddico!

La chiesa-santuario di Jaddico in costruzione: è il 1963

Ecco, ora Monsignor Catarozzolo è in Cielo. Vede nitida la verità, vede ancor più nitida la fugacità di questa vita (i suoi 93 anni son stati un soffio) e soprattutto vede il “nostro” San Lorenzo e la bellezza incomparabile della Madre di Dio. E noi siamo felici per lui che è entrato nella Vita Vera e nella gioia senza fine. A Dio don Angelo!

cosimo de matteis

I funerali, per sua espressa volontà, si svolgeranno nella sua parrocchia d’appartenenza (SS. Annunziata in Mesagne), oggi, martedì 3 luglio, alle ore 17.

Sacerdote indagato, il Comunicato della Diocesi

BRINDISI - Palazzo del vecchio seminarioARCIDIOCESI di BRINDISI-OSTUNI

COMUNICATO STAMPA

L’Arcivescovo di Brindisi questa mattina ha ricevuto il parroco della città coinvolto in un’indagine giudiziaria che lo vede indagato per reati particolarmente gravi.

A termine del colloquio il parroco ha rassegnato le sue dimissioni dall’incarico, per essere maggiormente libero di seguire il procedimento in corso.

L’Arcivescovo ha accettato le dimissioni, riservandosi nei prossimi giorni di assumere tutte le decisioni del caso per assicurare una nuova guida alla comunità ecclesiale di quella parrocchia.

Egli, inoltre, sempre in mattinata, ha incontrato il Consiglio presbiterale diocesano e, prima di trattare i temi all’ordine del giorno stabilito in precedenza, ha informato i presenti sugli sviluppi di questa vicenda, specificando  che da quando ha assunto la guida della diocesi non gli era pervenuta nessuna denuncia riguardo i fatti su cui si sta indagando.

 Infine ha nuovamente invitato alla preghiera e all’impegno l’intera comunità diocesana perché il male non prevalga e  le comunità cristiane, in cui vi sono tanti sacerdoti generosi e ammirevoli, proseguano con perseveranza il loro cammino.

Brindisi, 30 ottobre 2014

 

Diocesi di Brindisi – COMUNICATO STAMPA DEL 29 OTTOBRE 2014

 

 

Questo il Comunicato Stampa emesso mercoledì 29 ottobre 2014 dalla Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni. Pare davvero opportuno l’invito alla preghiera –invito che non dovrebbe essere disatteso- perché “il male non prevalga”:

 

 

 

ARCIDIOCESI di BRINDISI-OSTUNI

COMUNICATO STAMPA

L’Arcivescovo di Brindisi ha appreso con sincero dolore la notizia che un parroco della città è indagato per reati particolarmente gravi. Se i fatti fossero accertati, il primo pensiero sarebbe per chi ha sofferto a causa di comportamenti tanto riprovevoli.

Tutto ciò che lede il bene delle persone è contrario alla missione della Chiesa. Allo stato attuale, tuttavia, il procedimento in corso intende appurare come stanno realmente i fatti e non vi è ancora nulla di certo.

Pertanto l’Arcivescovo, mentre dichiara la sua fiducia nella magistratura e attende l’esito delle indagini, esprime vicinanza anche al sacerdote coinvolto, sapendo che in questa situazione si trova a vivere un momento umanamente assai difficile.

Rivolge, infine, a tutti un invito alla preghiera e all’impegno perché il male non prevalga e  le comunità cristiane, in cui vi sono tanti sacerdoti generosi e ammirevoli, proseguano con perseveranza il loro cammino.

Brindisi, 29 ottobre 2014

DIOCESI DI BRINDISI-OSTUNI – Don Fabio Ciollaro nuovo Vicario Generale, don Gianluca Carriero Arciprete di Mesagne

DON FABIO CIOLLARO

Buone nuove nella Chiesa brindisina. E le ha date lo stesso Vescovo in persona al termine della Celebrazione Eucaristica in cui sono stati ordinati tre nuovi Sacerdoti che arricchiscono il presbiterio diocesano. In Cattedrale, poco prima della benedizione, S.E. Mons. Domenico Caliandro Arcivescovo di Brindisi – Ostuni ha dato annuncio di alcune importanti novità: anzitutto il nuovo Vicario Generale. E’ don Fabio Ciollaro, Sacerdote sanvitese già Direttore dell’Ufficio Scuola ed attualmente Arciprete della sua bella San Vito dei Normanni (città che da sempre dona tante vocazioni alla Diocesi).

Don Fabio va a ricoprire l’importante incarico ricoperto, fra gli altri, negli ultimi decenni da santi sacerdoti (si pensi a Mons. Angelo Catarozzolo, il compianto don Elio Antelmi) e che, di recente, era stato di Mons. Giuseppe Satriano (ora Vescovo di Rossano-Cariati). Don Fabio Ciollaro ha 53 anni ed è Sacerdote dal giugno del 1986. Torneremo ad occuparci di lui.

DON GIANLUCA CARRIEROMa le novità non finiscono qui: il Vescovo ha nominato il nuovo Parroco della Chiesa Madre di Mesagne. Sarà don Gianluca Carriero, mesagnese, già parroco nel Capoluogo al Quartiere Paradiso (Parrocchia S.Nicola). Don Gianluca era stato anche Rettore del Seminario Arcivescovile “Benedetto XVI” (incarico che ora viene affidato al giovane don Marco Candeloro: accanto a lui ci sarà don Claudio Cenacchi come direttore spirituale dei seminaristi) ed adesso avrà il compito di guidare questa importante parrocchia e la intera Chiesa mesagnese.

Novità anche nel Meic diocesano: sarà don Sebastiano Pinto il nuovo Assistente. Don Luciano Chetta guiderà il Museo diocesano di piazza Santa Teresa mentre il prof. Giacomo Carito continuerà a coltivare gli studi storici riguardanti la diocesi. All’ufficio di canonico penitenziere della Chiesa Cattedrale di Brindisi è stato chiamato il Rev. don Alberto Di Viggiano. Ed infine il don Francesco Greco guiderà l’ufficio missionario. L’Anno Pastorale che è appena iniziato nasce quindi sotto i migliori auspici e con queste belle novità.

cosimo de matteis

Chiesa di Brindisi, tempo di novità. Le nuove nomine del Vescovo Caliandro

MONS. DOMENICO CALIANDRO.jpgImmag096.jpgTempo di novità nella Chiesa brindisina. Beninteso: non esistono situazioni stagnanti essendo il Corpo Mistico di Cristo –la Chiesa, appunto- sempre come “acqua viva” che rigenera e rinvigorisce il mondo che giace sotto il giogo del peccato. La Chiesa cattolica, “Via, Verità e Vita” (come il suo Signore), è davvero la fonte zampillante cui attingere in primis la grazia santificante dei Sacramenti e poi, come Mater et Magistra , ci guida. Novità, dunque. E cambiamenti. Non una “rivoluzione” (che, come al solito, qualcuno spera e qualcun altro teme) ma alcuni spostamenti e soprattutto una maggiore definizione di alcuni ruoli all’interno della nostra Chiesa locale. Ed ecco che, pur permanendo il Vicario Generale, “nasce” un Consiglio Episcopale, composto da cinque Presbiteri. Ed inoltre mons. Caliandro,  Pastore della Chiesa brindisina da pochi mesi, ha non solo rinnovato alcuni dei vicari foranei ma ha soprattutto affidato ad essi  dei compiti di maggiore rilevanza all’interno delle sei Vicarie definendo (o meglio: ri-definendo) tali responsabilità.

Pochi spostamenti di Parroci e Vicari Parrocchiali, nuovo Rettore  al Seminario “Benedetto XVI”  ed alcuni avvicendamenti negli Uffici Diocesani. Infine è stato nominato il nuovo Segretario dell’Arcivescovo.  

Entreremo prossimamente nel dettaglio delle singole realtà  e, laddove possibile e vi sarà la disponibilità, saranno realizzate delle presentazioni ed interviste. “cronache brindisine” ha sempre avuto la massima considerazione della Chiesa locale e non ha mai perso tempo con inutili quanto dannosi (e sedicenti) scoop  inerenti più il sensazionalismo e lo scandalo (vero o presunto). Per meglio intenderci: non abbiamo mai parlato delle varie pagliacciate pseudo mistiche in atto nel nostro territorio (quando lo si è fatto è stato per riferire alcune  prese di posizione ufficiali della Diocesi). E continueremo così. Salvo balzarci agli occhi storture immense che, in virtù della correzione fraterna che Gesù stesso ci ha insegnato, non potremo far finta di non vedere.

DON ANGELO IAIA – Intatto il ricordo: meriterebbe una strada a lui intitolata

don angelo iaia, CAROVIGNO, QUARTIERE SANT'ELIA, CASA DI RIPOSO IL FOCOLARE, BRINDISI, SACERDOTI DI BRINDISI, DIOCESI DI BRINDISI, SANTUARIO DI JADDICO, INTATTO, PARROCCHIA SAN LORENZO DA BRINDISI, DON RAFFAELE ROCCHETTA, QUARTIERE COMMENDAGià, meriterebbe una strada. E non solo. Ma, per ora, fermiamoci qui. E ricordiamo il tanto bene fatto da questo degno Sacerdote, figlio della Chiesa brindisina. Riguardo la ipotesi di intitolare a lui una strada la proposta è partita tempo fa e potete leggere qualcosa a riguardo qui: DON ANGELO IAIA MERITA UNA STRADA)

Ma a parte l’idea –piu che giusta- di dedicare a lui una strada sarebbe bello ricordare in modo adeguato questo Sacerdote carovignese ma che, occorre dirlo e gli amici di Carovigno non avranno a dolersene, ha amato tanto la città di Brindisi. Del resto i suoi incarichi, nella sua breve vita terrena, son stati pressoché tutti nel Capoluogo.

Al “Focolare” (la casa di riposo nei pressi dell’Ospedale Perrino all’imbocco della Strada Statale 7 per Taranto), presso la Parrocchia “San Vito Martire” (al Quartiere Commenda, accanto al grande don Raffaele Rocchetta autentica perla del Clero brindisino. Ci ritorneremo presto) ed anche al Santuario di Jaddico (già, pochi sanno che, agli inizi degli eventi prodigiosi di Jaddico –puro dono di Dio a noi povere creature pieni di peccati. Ricordiamoci sempre di ‘sta cosa: è la Vergine Maria l’autrice di tutto. E nessun altro- Don Angelo Iaia ha attivamente partecipato e collaborato, ben prima che giungessero i Religiosi che attualmente tengono il Santuario).

Ma il luogo dove Don Angelo ha dato il meglio di sé è certamente il quartiere Sant’elia. Che non lo dimentica. Ad quasi trentanni dalla sua morte –prematura, davvero prematura. In tutti i sensi- è il Sacerdote piu amato e piu ricordato. Eppure, nel frattempo, si  sono succeduti quasi una decina di altri Presbiteri.

Bene, ci fermiamo qui. Torneremo a parlare di Don Angelo: siamo nel periodo di tempo che ci porterà al Trentesimo Anniversario della sua morte. Già, trentanni. E l’amore per lui (e di lui per noi) è rimasto intatto. Come? Non lo sapevate? Ed allora è proprio il caso di parlarne: lo faremo prestissimo.


E’ festa: oggi due Ordinazioni in Cattedrale!

S.E. l'Arcivescovo-Amministratore Apostolico Mons. Rocco Talucci, ordinazioni sacerdotali, venerdì 7 dicembre 2012, cattedrale di Brindisi, fra daniele lanfranchi carmelitano scalzo, don pierluigi ruggiero, santuario di jaddico, brindisi, Importante evento questo pomeriggio di venerdì 7 dicembre -vigilia della grande solennità dell’Immacolata e Primo Venerdì del Mese, giorno “dedicato” al Sacro Cuore di Gesù- per la nostra comunità: in Cattedrale, alle ore 18 ci sarà la Ordinazione Sacerdotale di due Diaconi: il diacono don Pierluigi Ruggiero e frate Daniele Lanfranchi, del’Ordine dei Carmelitani Scalzi, saranno ordinati Presbiteri per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di Si tratta delle ultime due Ordinazioni da parte di Monsignor Rocco Talucci che, come è noto, avendo raggiunto i limiti d’età fissati, lascerà la Diocesi e giungerà a Brindisi Mons. Domenico Caliandro nominato nuovo Pastore (ma non ancora insediato: cià avverà in Gennaio).

E’ festa anche per i tanti brindisini che frequentano il Santuario Diocesano di Jaddico: fra Daniele, infatti, da due anni presta il suo esemplare servizio presso il Santuario “Maria Madre della Chiesa” (nella foto in alto una Celebrazione Eucaristica presieduta da Padre Arcivescovo con la presenza proprio di frà Daniele) accanto al Rettore padre Emanuele Grimaldi e padre Enzo. “Cronache Brindisine” sarà presente e, fin d’ora, formula auguri sinceri ai due Ordinandi in unione di preghiera. Certamente torneremo a parlare della cerimonia odierna e proveremo ad offrirvi un breve profilo dei nue novelli Sacerdoti.

cosimo de matteis

 

s.e. l'arcivescovo-amministratore apostolico mons. rocco talucci,ordinazioni sacerdotali,venerdì 7 dicembre 2012,cattedrale di brindisi,fra daniele lanfranchi carmelitano scalzo,don pierluigi ruggiero,santuario di jaddico,brindisi


San Lorenzo ed i peccati dei brindisini

smangeli.jpgEcco. San Lorenzo e basta. Almeno finora. E pertanto si mettano l’anima in pace coloro i quali – ci sono davvero, sapete?- vanno raccogliendo informazioni (talora “estorcendole” e/o senza chiedere nessun permesso, registrando all’insaputa di chi parla – è reato, no?- “testimonianze” talmente irrilevanti da fare ridere) perché hanno in animo di presentare in Diocesi una richiesta ufficiale per la istituzione di una fase diocesana di un improbabile processo di beatificazione riguardo alcuni concittadini. Parliamo chiaro: uno dei PRE-requisiti acchè la Chiesa possa anche solo pensare di iniziare un Processo di Beatificazione ed istruirlo è la fama di santità. E che io sappia nessun concittadino è morto in odore di santità. Certo, qualcuno forse dopo essere morto ha fatto poco purgatorio, o forse qualche anima eletta è andata direttamente in Cielo (chessò, penso a Don Beniamino Elefante –che, peraltro, era sanvitese- o a Don Quirico Terrulli –pure lui non brindisino- o la stessa Grazia Balsamo, Francesca Morelli. Son i primi nomi che mi son venuti alla testa di anime che con ogni probabilità non han fatto neppure un giorno di purgatorio). Magari un centinaio- o poco più- nell’ultimo secolo. Ma la santità –intesa come Canonizzazione- rimane un fatto esclusivo di Giulio Cesare Russo. Il quale, divenuto Religioso, non tornò mai più a Brindisi. E, a quanto pare, le notizie che gli giungevano dei nostri concittadini dell’epoca –clero incluso- non erano proprio edificanti, anzi.

E, oggi come ieri, la città di Brindisi non è proprio una fucina di anime sante. E’ certamente esagerata la nomea –“brindisini: latri e assassini”– ed è persino ingenerosa rispetto ad una comunità di quasi centomila persone. Però, ricordiamo: questa è la città di sindaci arrestati e finanzieri uccisi dalla criminalità; dei medici e dipendenti Asl arrestati perché non andavano a lavoro e quella delle pulizie gli timbrava il cartellino a tutti; del piu alto numero di sinistri simulati (“ponci”) e tante altre cose tipo l’abusivismo selvaggio e prepotente, i posti pubblici ricoperti in buona parte da raccomandati di partito e (micro?)criminalità dilagante.

Mò i miei concittadini che leggono si risentono. E’ normale: quando tocchi un  nervo scoperto fa male. Epperò, nel giorno del nostro santo Patrono, abbiamo un po’ di umiltà: invece di schermirci (e magari ringraziare chi ci aiuta a comprendere certe realtà) e/o accusare e/o offendere preghiamo questo nostro Concittadino illustre, ed illustre principalmente perché santo. Questo Dottore della Chiesa, questo Cappuccino (scommettiamo che molti solo ora “scoprono” che San Lorenzo era francescano?) santo ed innamorato della Vergine Santa ci aiuti. Si, aiuti questa sventurata Città. E cominci proprio dalle “autorità” e via fin all’ultimo bimbo appena nato o al concittadino piu stupido (io). Un discorso a parte va fatto per la Chiesa: si, Benedetto XVI ha parlato del fango della Chiesa. Ma, attenzione amici a non confondere le parole di un santo (lui si) Papa, ultra ottuagenario e che ben conosce le piaghe che affliggono il Corpo Mistico di Cristo, con le critiche senza raziocinio – e spesso pregiudiziali e figlie della ignoranza- verso la Chiesa di persone che in chiesa non ci vanno dal giorno del matrimonio (o del funerale del nonno o dell’amico morto tragicamente) e che non si confessano da trenta o 40 anni. O peggio ancora con le blasfeme stupidaggini di chi diffonde messaggi sedicenti “celesti” contro i preti e le (presunte) loro nefandezze. La Vergine non fa altro che dirci di amare la Chiesa e di pregare per i nostri Pastori: solo un visionario eterodiretto e forse indemoniato può raccontare delle allucinazioni così strampalate e, ripeto, blasfeme. E comunque la Chiesa, nella fattispecie, ha fatto il suo dovere: ogni battezzato ha da adeguarsi ed ubbidire. Punto, parentesi chiusa. Torniamo ai nostri “aspiranti santi” (e pure taumaturghi, mi riferiscono) e ribadiamo: nessuno, in Brindisi, è morto in concetto di santità. Si eviti di diffondere “culti” spropositati in modo piu o meno lecito. Si abbia la umiltà di accogliere benevolmente le parole di chi vi parla e prova a correggervi. Non abbiate la stolta imprudenza di ostinarvi o, peggio, attaccare. Conosco molto piu di quanto ho scritto fin qui e non avrei altro che mettermi a scrivere ulteriormente e svergognare ancora i disubbidienti e gli immorali. Accogliete l’invito: pregate, pregate San Lorenzo. Lui ci farà capire quanto siamo distanti da una vera ed autentica conversione. Lui, che quella chiesa-santuario l’ha fatta costruire e donata alla città, ci farà capire quanto è importante, utile e benefico per le nostre vite il recarci lì, davanti a Gesù Eucaristia, solennemente esposto ogni giorno nella “sua” chiesa. E li c’è l’anziano e bravo don Mario: lui è un Sacerdote secondo il cuore di Cristo ed è confessore esperto. Vi ricordo, fratelli, che siam tutti peccatori e che se i peccati non ce li perdona , tramite il Sacerdote nel Sacramento della Confessione, Iddio poi ci troverà carichi di fardelli pesantissimi e maleodoranti. Non attendiamo la morte per confessarci: spesso si muore all’improvviso e non c’è tempo. E non c’è bisogno che dico quale è il rischio concreto di chi muore in peccato mortale. Ed è peccato mortale anche – e soprattutto- il vivere situazioni stabili e permanenti di peccato: adulterio, convivenza. Queste cose le sappiamo, e se qualcuno non lo sapeva mò lo sa.

Per concludere: lasciate perdere visionari e guaritori, maghi e cartomanti, prostitute ed amanti. E, una buona volta, convertiamoci. Ci aiuti, in questo duro ma necessario percorso, la Vergine Santa ed il nostro concittadino San Lorenzo da Brindisi che Le era così devoto.

 

cosimo de matteis

Primo Anniversario della morte di padre Mario

Padre Mario Pichierri + 21 giugno 2011.jpgE già. E’ passato un anno. Era il 21 Giugno, primo giorno d’estate. E padre Mario, uno dei Carmelitani più conosciuti fra quelli che son stati presso il Santuario di Jaddico, moriva. Proprio all’alba del giorno 21. Certo era malato e pertanto la notizia non ci colse proprio impreparati. Tuttavia, come si ricorderà, dopo il primo malore (un ictus) che aveva avuto a fine marzo pareva si stesse riprendendo. Poi invece il Signore lo ha chiamato a sè. Come dimenticare la camera ardente -nel salone del Santuario- con un padre Mario abbastanza irriconoscibile (la malattia lo aveva ingenerosamente un po’ “sfigurato”); e poi i funerali in Cattedrale. Quanti Confratelli! Quante persone. E quante lacrime ho versato. Eh padre Mario, ora sei nel Regno della Verità. Vedi tutto nitido, inclusi i tuoi, eventuali, errori.

Jaddico è lì. Questo inverno si sono celebrati i 25 anni della presenza dei Padri Carmelitani presso il Santuario “Maria Madre della Chiesa”. Pensa padre Mario: un giorno il Vescovo ha detto una cosa (dando precise indicazioni) riguardo il Santuario ed il giorno successivo un Superiore -non il Rettore- ha detto praticamente l’opposto. E quanta tensione. E quanta confusione: laici, religiosi… Certo: nulla di nuovo. Accade piu o meno in tutte le chiese e/o parrocchie. Solo che le persone vengono a Jaddico per cercare la pace, il silenzio, il conforto, Sacerdoti accoglienti e disponibilissimi per le confessioni, la direzione spirituale.

Mah, pazienza. Evidentemente il cornuto ha trovato dei bravi “collaboratori”. Forse, e mi dispiace dirtelo, sei stato ingannato persino tu. In buona fede, certo. Però ora, se puoi, provvedi, intervieni. E speriamo che già l’anno prossimo -se campo- nello scrivere del tuo Secondo Anniversario io possa descrivere una situazione piu serena a Jaddico. Dove – non ce lo scordiamo!- è apparsa la Vergine Santa. E la Sua celeste presenza si avverte, si sente. Mica le persone vengono per altre cose. No: per Lei. E per il Suo Divin Figlio. Ed una volta venivano pure per le Confessioni. Ora invece ci sono solo due Confratelli Presbiteri. E del resto le persone non è che abbiano tutta questa voglia di confessarsi. Certo, se un Sacerdote (non uno dei Padri del Santuario, tengo a precisare) dice durante la Eucaristia, pubblicamente e piu volte, che non è proprio necessario confessarsi per accostarsi al Corpo di Cristo (e l’Assemblea gli “obbedisce”…) non si fa una “buona pubblicità” al grande Sacramento della Confessione per il quale Nostro Signore ha effuso il Suo Preziosissimo Sangue!

Si, certo. Ti ho stancato: queste miserabili miserie umane lassù non esistono, lo so. Ma qui ci sono eccome. E fanno soffrire. Ma di una cosa sono certo: l’Immacolata vincerà. Ed il tanfo sulfureo -qualcuno sostiene di avvertirlo davvero- scomparirà. E gli operatori di iniquità -immorali, fattucchieri- andranno dove è giusto che vadano. Ciao padre Mario, vedi un po’ tu cosa puoi fare.

 

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Tantum ergo Sacraméntum
venerémur cérnui:
et antícuum documéntum
novo cedat rítui:
praestet fides suppleméntum
sénsuum deféctui.


Genitóri, Genitóque
laus et jubilátio,salus, hónor
virtus quoque sit et benedíctio:
procedénti ad utróque cómpar sit laudátio.

Amen

San Vito dei Normanni – Don Giuseppe Laghezza parroco all'”Immacolata”

Nel giorno della grande Festa dell’Assunta diamo notizia di una Parrocchia intitolata alla Vergine Santa della nostra Diocesi  e precisamente della Vicaria di San Vito: ci riferiamo alla Parrocchia “Immacolata Concezione” di San Vito dei Normanni.

Anzitutto il nuovo Parroco: S.E. Mons. Rocco Talucci ha nominato l’esperto e bravo  Sacerdote sanvitese don Giuseppe Laghezza. Contestualmente Padre Arcivescovo ha disposto che don Peppino Moro svolgerà le mansioni di Collaboratore nella medesima Parrocchia sanvitese.

Brevissime note sulla Parrocchia: il recapito civico è Via Francavilla mentre quello telefonico è 0831- 98 11 64. La Parrocchia ha un indirizzo e-mail: immacon62@libero.it <immacon62@libero.it>

LEVERANO – La morte di DON GIUSEPPE PALADINI

Si è spento nella serata del 25 maggio don Giuseppe Paladini. Era il sacerdote più anziano della diocesi; il 18 luglio prossimo, infatti, avrebbe compiuto 95 anni. Il rito delle esequie, che verrà presieduto da Mons. Arcivescovo, si è celebrato venerdì 27 maggio alle ore 16 presso la Chiesa Madre “SS. Annunziata” di Leverano. Don Giuseppe Paladini aveva ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 28 giugno del 1942. Aveva guidato la comunità della “Madonna della Consolazione” dal 1957 al 1982, divenendo, successivamente, Arciprete-Parroco della Chiesa Madre fino al 1999.