ma quale veggente… / Il Documento del Vescovo di Brindisi sulla delicata questione

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L’ORDINARIO

 

Prot. 7/12

 

 

COMUNICATO

 

Accolta l’istanza dei Sacerdoti e dei fedeli , udito il Consiglio Presbiterale, fatto il doveroso ed attento discernimento sui fatti riguardanti le presunte apparizioni in Contrada Santa Teresa in Brindisi, viste le tante contraddizioni che circondano il fenomeno che non appare soprannaturale

 

Si comunica quanto segue

 

 

1) il luogo chiamato “giardino” non può essere considerato luogo di culto e pellegrinaggio:

 

2) i Fedeli sono invitati  a non partecipare agli incontri , orientandosi, per la preghiera, alle loro rispettive chiese, nelle comunità d’appartenenza;

 

3) risulta illegittimo il programma che ivi si svolge e che prevede processioni, statue, immaginette, titoli, ex-voto, preghiere di guarigione, attrezzatura da santuario, offerte in denaro, perché manca ogni autorizzazione da parte della Chiesa, da cui si tiene lontano lo stesso veggente;

 

4) si fa divieto ai sacerdoti di svolgere celebrazioni, di guidare pellegrinaggi, di organizzare assemblee;

 

5) si consiglia a tutti un tempo di silenzio, di discrezione e di distacco.

 

 

Quanto dichiarato serve a tutelare la fede, a continuare il discernimento, a fare emergere la luce in ogni confusione.

 

La Vergine Santa illumini ogni suo figlio.

 

 

 

Brindisi, 17 gennaio 2012       Rocco Talucci, Arcivescovo

  

 

 

 

Nota:  Di questo comunicato venga data lettura in tutte le Chiese nella Domenica 29 gennaio 2012


 

DON ANGELO IAIA – Intatto il ricordo: meriterebbe una strada a lui intitolata

don angelo iaia, CAROVIGNO, QUARTIERE SANT'ELIA, CASA DI RIPOSO IL FOCOLARE, BRINDISI, SACERDOTI DI BRINDISI, DIOCESI DI BRINDISI, SANTUARIO DI JADDICO, INTATTO, PARROCCHIA SAN LORENZO DA BRINDISI, DON RAFFAELE ROCCHETTA, QUARTIERE COMMENDAGià, meriterebbe una strada. E non solo. Ma, per ora, fermiamoci qui. E ricordiamo il tanto bene fatto da questo degno Sacerdote, figlio della Chiesa brindisina. Riguardo la ipotesi di intitolare a lui una strada la proposta è partita tempo fa e potete leggere qualcosa a riguardo qui: DON ANGELO IAIA MERITA UNA STRADA)

Ma a parte l’idea –piu che giusta- di dedicare a lui una strada sarebbe bello ricordare in modo adeguato questo Sacerdote carovignese ma che, occorre dirlo e gli amici di Carovigno non avranno a dolersene, ha amato tanto la città di Brindisi. Del resto i suoi incarichi, nella sua breve vita terrena, son stati pressoché tutti nel Capoluogo.

Al “Focolare” (la casa di riposo nei pressi dell’Ospedale Perrino all’imbocco della Strada Statale 7 per Taranto), presso la Parrocchia “San Vito Martire” (al Quartiere Commenda, accanto al grande don Raffaele Rocchetta autentica perla del Clero brindisino. Ci ritorneremo presto) ed anche al Santuario di Jaddico (già, pochi sanno che, agli inizi degli eventi prodigiosi di Jaddico –puro dono di Dio a noi povere creature pieni di peccati. Ricordiamoci sempre di ‘sta cosa: è la Vergine Maria l’autrice di tutto. E nessun altro- Don Angelo Iaia ha attivamente partecipato e collaborato, ben prima che giungessero i Religiosi che attualmente tengono il Santuario).

Ma il luogo dove Don Angelo ha dato il meglio di sé è certamente il quartiere Sant’elia. Che non lo dimentica. Ad quasi trentanni dalla sua morte –prematura, davvero prematura. In tutti i sensi- è il Sacerdote piu amato e piu ricordato. Eppure, nel frattempo, si  sono succeduti quasi una decina di altri Presbiteri.

Bene, ci fermiamo qui. Torneremo a parlare di Don Angelo: siamo nel periodo di tempo che ci porterà al Trentesimo Anniversario della sua morte. Già, trentanni. E l’amore per lui (e di lui per noi) è rimasto intatto. Come? Non lo sapevate? Ed allora è proprio il caso di parlarne: lo faremo prestissimo.


Guagnano (e la sua Parrocchia)

guagnano, diocesi di brindisiCon i suoi cinquemila abitanti -cui vanno aggiunte le novecento persone della Frazione di Villa Baldassarri, per complessive seimila anime- Guagnano è il piu piccolo paese della Arcidiocesi di Brindisi. Si estende per quasi 38 kmq e, come detto, del suo agro fa parte pure Villa Baldassarri.

I guagnanesi hanno come Patrona la Madonna del Rosario cui, nei secoli, han dedicato una bella chiesa anche se il luogo di culto principale del paese è la Chiesa Matrice, anche essa dedicata alla Madonna ma col titolo di “Assunta”. Parroco è Don Salvatore Innocente coadiuvato dal vicario parrocchiale Don Gioacchino  De Carlo.

La Parrocchia è parte della Zona pastorale (o Vicaria) del Salento che, complessivamente, conta tredici parrocchie “guidate” dal Vicario foraneo Don Piero Tundo.

cosimo de matteis

guagnano, diocesi di brindisi


tanti auguri Padre Arcivescovo!

Oggi, 16 agosto, la Chiesa fa memoria di San Rocco, santo francese –originario di Montpellier- la cui devozione è diffusa molto in Italia specialmente qui al sud. Patrono di molte città e paesi San Rocco lo è anche di Venosa la città natale del nostro Arcivescovo che porta proprio il nome del Patrono del suo paese.

Ed è quindi doveroso, bello e piacevole far giungere a lui i nostri auguri: da Locorotondo giù fin la Vicaria Salento (da un Sito di quei paesi –Guagnano- abbiam preso la foto a corredo delle brevi note) che giunge fin Leveranno e Veglie in piena provincia leccese, tutta la Diocesi porge un affettuoso saluto augurale in occasione dell’onomastico.

Lo fa, in modo specifico, anche “Cronache Brindisine” che sempre ha visto in Monsignor Rocco Talucci una delle stelle polari –se non proprio la piu luminosa- per la cittadinanza ed il territorio tutto. Ogni città, paese, frazione e singola parrocchia è nel suo pensiero e nella sua azione pastorale. Ma tanto –davvero tanto- Padre Arcivescovo si è speso per la Città Capoluogo. E pazienza se Brindisi ed i brindisini (o meglio: una parte di loro) non lo hanno riconosciuto. E pazienza pure se alcuni Presbiteri non solo non l’hanno amato ma non hanno fatto nulla per nascondere la loro scarsa stima che talora e diventata disprezzo e derisione.

Miserie umane. Padre Arcivescovo comprende e perdona. Ed ama.

E noi amiamo lui.

Tanti tanti tanti auguri per un sereno Onomastico!

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San Leucio, posa della prima pietra alla Minnuta.

Agli amici del quartiere Minnuta
e, nello specifico, ai parrocchiani di San Leucio:

non ho ancora avuto modo di occuparmi della posa della prima pietra
-un evento bello e significativo-
ma vi assicuro che seguo con affetto ed interesse le vicende della vostra
chiesa parrocchiale e, piu in generale, della Comunità cristiana della Minnuta
(ne ho anche scritto per Fermento quando ero nella redazione del Giornale diocesano).

Di più: ogni volta che transito con la macchina da quelle parti
guardo quasi con trepidazione il luogo ove sorgerà la nuova chiesa
e penso a che bel posto la Provvidenza ha scelto per la sede
della parrocchia intitolata a colui che ha portato
-per primo!-
il Vangelo di Cristo nella nostra Città.

A presto, quindi!

SAN LEUCIO PRIMO VESCOVO DI BRINDISI

 


Don Giuseppe Grassi parroco a Carovigno

Aria nuova nella Chiesa carovignese: unitamente alla nomina del nuovo Parroco a “santa Maria del perpetuo soccorso”  (ne abbiamo già parlato:http://cronachebrindisine.myblog.it/archive/2011/06/01/carovigno-a.html ) e di don Aldo Tateo  a Rettore della Chiesa Santa Maria Goretti (frazione di Serranova) è giunta pure la nomina del Reverendo don Giuseppe  Grassi, già Segretario dell’Arcivescovo. Monsignor Talucci, infatti, gli ha affidato la Comunità parrocchiale carovignese di San Pietro Apostolo .

Tale Parrocchia è molto articolata: ad Essa, infatti, fanno capo ben cinque chiese. Tre sono situate nel nucleo abitativo centrale del paese (la storica e bella Chiesa del Carmine cui i carovignesi sono legatissimi, la Chiesa dell’Addolorata e la Chiesa di San Pietro)mentre le altre due si trovano fuori: e precisamente la Chiesa del Belvedere nell’omonima contrada e la chiesa di santa Sabina nella  nota località balneare.

Un saluto, quindi, all’uscente don Alessandro ed un grosso “benvenuto” al sanvitese (parentesi: è straordinaria la quantità di Sacerdoti che, da sempre, la Città di San Vito dei Normanni dona alla Chiesa brindisina!  Occorrerà parlarne di questa cosa così bella e, sicuramente, non casuale) don Giuseppe  Grassi e tanti auguri, sinceri, di santità!Nuovo parrocco a s.pietro apostolo-carovigno, don roberto grassi, vicaria san vito, frazione di Serranova, chiesa santa maria goretti serranova carovigno, carovigno, parrocchia san pietro apostolo carovigno, diocesi di brindisi, don aldo tateo, don alessandro d'agostino, leverano, san vito,frazione di Serranova

 

San Leucio, la Diocesi di Brindisi, la Minnuta e i brindisini

san leucio,minnuta,brindisi,diocesi di brindisi,arcivescovo di brindisiIo non ho idea di quanti brindisini sappiano che San Leucio è stato il primo Vescovo e che è stato colui che, per primo, ha portato a Brindisi (ed in tutto il nostro territorio) la Verità del Vangelo di Cristo Signore. Tale ignoranza -nell’accezione letterale del termine- fa il paio con quella inerente Giulio Cesare Russo e quindi la meraviglia è contenuta: Brindisi (meglio: i brindisini) non conosce nè riconosce i propri figli migliori. Ma, pazienza: è una storia vecchia. Nè mi sogno d’aver la pretesa di provare a cambiare l’atavico carnet di difetti dei nostri concittadini.

Ma perchè sto parlando di San Leucio? Ci arrivo subitissimo. Esattamente venticinque anni fà -correva il 1986- veniva eretta canonicamente nella Arcidiocesi di Brindisi una nuova Parrocchia. E veniva opportunamente intitolata proprio a San Leucio. Non mi metto a fare una cronistoria: gli abitanti della minnuta -chi più chi meno- la conosce. I lettori della nostra Diocesi idem. In più mò si sono attivati alcuni ragazzetti ed artigianalmente, scopiazzando qua e là. han messo sù delle cose che dovrebbero servire (almeno mi auguro che le intenzioni siano codeste) e a far conoscere il nostro primo Pastore, Successore degli Apostoli, e ad informare sulla vita parrocchiale. Auguri.

Ma torniamo a noi. Don Vittorio ha realizzato un lavoro pionieristico fondativo memorabile. E pazienza se si è dovuto subire le incomprensioni e persino mormorazioni e calunnie di molti “fedeli” di quel lembo di città. Anche questo serve per crescere nella umiltà e nella santità. Don Vittorio ha avuto spalle larghe e cuore grande. Io gli voglio bene. Gliene ho sempre voluto. Se poi consideriamo che quella minuscola porzione della nostra Diocesi ha donato alla Chiesa delle vocazioni allora non possiamo che concludere con un grande e sincero plauso al primo Parroco di quella comunità.

Ad ogni modo, veniamo all’oggi. Don Claudio, degnissimo Sacerdote, guida la Parrocchia. E lo fa con zelo encomiabile ed io credo che la Vergine Santa lo guarda con amore e lo benedice. E’ lui che ha organizzato questa “festa” per i primi 25 anni della Parrocchia. Il culmine lo si vivrà MERCOLEDI’ 1° GIUGNO, con la Celebrazione Eucaristica presieduta da Padre Arcivescovo (ore 19). Dopo la Santa Messa verrà presentato il progetto della costruenda nuova chiesa parrocchiale(nella foto in alto a sinistra il “cantiere”)

In preparazione di questo importante evento si sta svolgendo un Triduo di preparazione. E meno male che si è avuto il buon senso di invitare il Fondatore e primo parroco: non è una cosa scontata,credetemi. Qualche anno fà una Parrocchia della nostra Diocesi ha vissuto i suoi 25 anni e li ha festeggiati. Ed incredibilmente NON E’ STATO invitato (anzi: neppure gli è stato comunicato!!!) il Sacerdote che quella Parrocchia l’ha faticosamente ed ottimamente fondata. Da non crederci ma è stato così.

LEVERANO – La morte di DON GIUSEPPE PALADINI

Si è spento nella serata del 25 maggio don Giuseppe Paladini. Era il sacerdote più anziano della diocesi; il 18 luglio prossimo, infatti, avrebbe compiuto 95 anni. Il rito delle esequie, che verrà presieduto da Mons. Arcivescovo, si è celebrato venerdì 27 maggio alle ore 16 presso la Chiesa Madre “SS. Annunziata” di Leverano. Don Giuseppe Paladini aveva ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 28 giugno del 1942. Aveva guidato la comunità della “Madonna della Consolazione” dal 1957 al 1982, divenendo, successivamente, Arciprete-Parroco della Chiesa Madre fino al 1999.

La morte di don Ettore Blasi

“Cosa vuole dirci oggi Gesù?”

 

 

“Cosa vuole dirci oggi Gesù?” Questa era la frase tanto cara a don Ettore Biasi all’inizio di ogni celebrazione eucaristica domenicale, ed i nostri occhi di bimbi erano tutti puntati su di lui, nella piccola chiesa parrocchiale di san Benedetto in Brindisi nei primissimi anni Settanta. Don Ettore celebrava la Messa del fanciullo ogni domenica mattina e sapeva attirare l’attenzione di noi bambini con grande capacità.

    Ogni domenica la mia curiosità di bimba era intenta a scoprire “cosa Gesù avrebbe detto al mio cuore”. Non potevo mancare a quella Messa tanto “speciale”  dove Gesù, attraverso quel Sacerdote allegro e scherzoso, che cantava battendo le mani al ritmo della musica, mi attendeva e aveva qualcosa di “bello” da comunicarmi.

    Don Ettore con quella frase così speciale, che ripeteva ogni domenica, ci faceva comprendere quanto noi bambini fossimo importanti per Gesù tanto da essere destinatari di una sua Parola, di un suo pensiero.

    Ci insegnava, inoltre, che durante la Messa era presente Gesù stesso, vivo e vero, attraverso l’annuncio del Vangelo e il Pane Eucaristico.

    “Cosa vuol dirci oggi Gesù?” ci ripeteva dopo la Comunione con voce sommessa nel silenzio dell’assemblea. E invitava noi piccoli a sentire la voce di Gesù nel nostro cuore.

 

    “Cosa vorrà dirti oggi il Signore?” carissimo don Ettore, oggi che ti ha chiamato a sé al Banchetto del suo Regno per celebrare con Lui per sempre la sua Gloria?

    Ti dirà: “Vieni servo buono e fedele, prendi parte alla gioia del tuo Signore !”

 

 

Anna Maria De Matteis

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