Già, meriterebbe una strada. E non solo. Ma, per ora, fermiamoci qui. E ricordiamo il tanto bene fatto da questo degno Sacerdote, figlio della Chiesa brindisina. Riguardo la ipotesi di intitolare a lui una strada la proposta è partita tempo fa e potete leggere qualcosa a riguardo qui: DON ANGELO IAIA MERITA UNA STRADA)
Ma a parte l’idea –piu che giusta- di dedicare a lui una strada sarebbe bello ricordare in modo adeguato questo Sacerdote carovignese ma che, occorre dirlo e gli amici di Carovigno non avranno a dolersene, ha amato tanto la città di Brindisi. Del resto i suoi incarichi, nella sua breve vita terrena, son stati pressoché tutti nel Capoluogo.
Al “Focolare” (la casa di riposo nei pressi dell’Ospedale Perrino all’imbocco della Strada Statale 7 per Taranto), presso la Parrocchia “San Vito Martire” (al Quartiere Commenda, accanto al grande don Raffaele Rocchetta autentica perla del Clero brindisino. Ci ritorneremo presto) ed anche al Santuario di Jaddico (già, pochi sanno che, agli inizi degli eventi prodigiosi di Jaddico –puro dono di Dio a noi povere creature pieni di peccati. Ricordiamoci sempre di ‘sta cosa: è la Vergine Maria l’autrice di tutto. E nessun altro- Don Angelo Iaia ha attivamente partecipato e collaborato, ben prima che giungessero i Religiosi che attualmente tengono il Santuario).
Ma il luogo dove Don Angelo ha dato il meglio di sé è certamente il quartiere Sant’elia. Che non lo dimentica. Ad quasi trentanni dalla sua morte –prematura, davvero prematura. In tutti i sensi- è il Sacerdote piu amato e piu ricordato. Eppure, nel frattempo, si sono succeduti quasi una decina di altri Presbiteri.
Bene, ci fermiamo qui. Torneremo a parlare di Don Angelo: siamo nel periodo di tempo che ci porterà al Trentesimo Anniversario della sua morte. Già, trentanni. E l’amore per lui (e di lui per noi) è rimasto intatto. Come? Non lo sapevate? Ed allora è proprio il caso di parlarne: lo faremo prestissimo.