Mons. Talucci: “fratelli asssassini, costituitevi” e ai giovani: “Non maledite nessuno per rabbia”

In una giornata convulsa su più fronti che ha rischiato di travolgere tutti risuonano, forti!, le parole pronunciate dal Vescovo di Brindisi  durante il funerale di Melissa Bassi. Monsignor Talucci  nell’omelia pronunciata nella Chiesa Matrice di Mesagne, la città della sedicenne uccisa dallo scoppio dell’ordigno fatto esplodere davanti alla scuola di Brindisi che frequentava, ha detto delle parole molto importanti.

Anzitutto ha ricordato la Misericordia di Dio: ed in quel “fratelli” assassini c’è tutta la paternità del Pastore, la Paternità di Dio che è Amore ed è sempre –sempre!- pronto a perdonare. Perché ciò avvenga deve esserci il pentimento, il riconoscimento della propria colpa.

E questo, inevitabilmente, passa anche dal talucci.jpgsottoporsi alla giustizia, alla Legge. Nel suo appello (“costituitevi!”) c’è appunto tale invito. Che viene esplicitato in un successivo passo dell’omelia laddove Mons. Talucci afferma che è meglio sottoporsi alla giustizia umana piuttosto che restare in una falsa libertà, senza pentimento, e col concreto rischio di trovarsi di fronte al Giudizio di Dio col gravame di tale orrenda colpa.

La grandezza del Vangelo di Cristo è proprio questa: l’amore ed il perdono. Se si prescinde da ciò ci si imbatte in vicoli ciechi e, talora, nella disperazione.


cosimo de matteis


 

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Mons. Fisichella a Brindisi: imperdibile

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S.E. Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, sarà a Brindisi, venerdì 27 aprile per prendere parte al terzo appuntamento dei “Dialoghi in Cattedrale”. Nel corso dell’incontro, che si terrà presso la Basilica Cattedrale a partire dalle ore 19:30, verrà presentato il libro di Mons. Fisichella “La nuova evangelizzazione”.

Quando si preferisce la tenebra alla Luce

Anzitutto un plauso -che forse apparirà insignificante o, addirittura, potrà esser accolto in modo malevolo e/o  sgradito dagli stessi destinatari- a quelle Testate che non si sono lasciate “intruppare” dallo strumentale attacco al Vescovo di Brindisi (che, in definitiva, è un attacco all’intera comunità cattolica dei credenti in Cristo). Bravi: continuate a restare distanti da certe campagne.

Per il resto c’è ben poco da aggiungere, almeno per ora preferiamo così. Il cristiano (che secondo quel bizarro personaggio televisivo è un “cretino” , anche per un discorso etimologico) è portato a perdonare, amare il nemico e pregare per i persecutori. E questo facciamo e faremo. Se riterremo opportuno metteremo, con la libertà dei figli di Dio, i puntini sulle i. Non avremmo remora alcuna ad affermare le enormi storture che abbiamo già colto. Ma, ripeto, per ora restiamo silenti ed oranti. Quando la puzza di zolfo diventerà insopportabile non potremo più tacere.

Ma fin da ora diciamo: amiamo sinceramente Padre Arcivescovo. E lo amiamo, sinceramente, fin da quell’Anno giubilare durante il quale il Beato Giovanni Paolo II volle inviare Mons. Rocco Talucci a guidare la nostra Diocesi. E pazienza se poche mele marce (anzi: dato il di lui  compito prettamente pastorale potremmo a giusta ragione dire “pecore nere” o smarrite) non sopportano lo splendore della Verità.

cosimo de matteis

Omossesuallità ed Insegnamento della Chiesa: dov’è la notizia?

LOGO SANTA SEDE.jpg2357 L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, [Cf Gen 19,1-29; Rm 1,24-27; 2357 1Cor 6,10; 1Tm 1,10 ] la Tradizione ha sempre dichiarato che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana, 8]. Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.

 

2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.

 

2359 Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana.

 

La morte di FRA GIUSEPPE BRANDI, Carmelitano Scalzo(1971-2011)

FRA GIUSEPPE BRANDI 1971-2011.jpgCaro Giuseppe,

 

ti confesso che -spesso- quando qualche persona muore e suoi amici (o persino persone che nemmeno lo conoscevano) inondano bacheche di “abbiamo un nuovo angelo in cielo” oppure “ciao, ora sei un angelo” o il gettonatissimo “da oggi guuardando in cielo vedremo una stella in più” il tutto , indistintamente, se a morire sia una persona che cercava di vivere il Vangelo oppure un cristiano tiepido o persino un peccatore o peccatrice pubblica che viveva in situazione stabile di peccato. Niente: con la morte scatta -secondo loro- il “condono” e si diventa sic et simpliciter “angeli”. In tali circostanze tenevo per me queste considerazioni: non sia mai che costoro si offendessero o, scandalizzati, mi dicessero: “ma quale peccato…il peccato, l’inferno sono invenzioni dei preti, della chiesa…” e/o altre stupidaggini simili. Ed allora mi mettevo a pregare, come sempre faccio quando apprendo della morte di qualcuno, e se potevo andavo al funerale. E cercavo di tapparmi le orecchie di fronte a quei stucchevoli “ora sei un angelo…

Ma quale angelo….diglielo tu, Giusè, quanto costa guadagnarsi il Cielo! E Gesù ce lo ha pure detto: “chi vuol seguirmi, rinneghi sè stesso, prenda la sua croce….”. Ma, niente: per il mondo non esiste punizione, merito, pentimento, virtù, sacramenti, confessione, preghiera, peccato, assoluzione, giudizio, morte, paradiso, inferno. No: una volta morti c’è -secondo loro- l’assoluzione con formula piena e “si diventa angeli”. Di là dalle inesattezze teologiche -anzi: vere e proprie falsità- che purtroppo non infettano solo semplici credenti ma anche Sacerdoti e persino Vescovi, manca proprio il concetto che l’uomo è costantemente

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posto di fronte alla scelta fra il bene ed il male. E -avendo messo la sordina alla coscienza- si sono eliminati quei sani scrupoli e quei vitali sensi di colpa di fronte alle miserie ed agli orrori (peccati) che perpetriamo.

Tu ora, frà Giuseppe, vedi nitido -ancora più nitido- tutto ciò. Sei nella Verità. E sorridi pure di queste mie considerazioni. Ma, ti assicuro, quello che ti chiedo è proprio questo: prova a tòccare i cuori di chi troppo sbrigativamente parla di angeli e stelle nel cielo! Tu sai -per esperienza di vita e per formazione religiosa- come è impegnativa la salita al monte Carmelo. E quanti sacrifici e rinunce essa comporta. E come, per percorrerla, occorre anche accettare le prove dolorose e quasi impossibili da sopportare. E come tutto questo si debbba continuamente offrire a Dio Onnipotente unitamente al Sacrificio Eucaristico.

Eri nato il Primo Maggio del 71 (io ero nato due mesi prima): un giorno bellissimo sia perchè è l’inizio del mese mariano e sia perchè in quel giorno la Chiesa, nostra Madre, festeggia solennemente San Giuseppe Artigiano (mentre il mondo fà stolti cortei in nome di sulfuree ideologie menzognere ed omicide). E San Giuseppe, così discreto, avrà fatto il suo “dovere” di Patrono della buona morte”. E con te l’avrà fatto doppiamente: il Carmelo è, si, tutto di Maria. Ma pure di Giuseppe.

Ed allora: arrivederci amico mio. Mi resta il tuo ultimo sorriso, poche settimane fà, ricevuto al termine della Professione dei primi voti di Frà Maurizio. E quei tanti incontri con te, spesso casuali, tanti anni fà, ancor prima che tu ti consacrassi al Signore. Ricordi, a volte in autobus. Poi ebbi la gioia della notizia del tuo cammino dentro il Carmelo. E poi della grave malattia che t’aveva portato alle soglie della morte. E poi la gioia di rivederti a Jaddico, camminare con le tue gambe! Ecco: un soffio è la vita. Quarantanni, in un attimo passati, volati via.

Prega per me, caro Giuseppe. Ho i brividi a pensare che in Paradiso contempleremo la bellezza della Vergine Santa, Madre della Chiesa ed Aiuto dei Cristiani. Ed allora: mettetevi daccordo, tu e padre Mario e padre Innocenzo, e mandate un oceano di grazie sulla nostra città e sul vostro Santuario acchè i residui tentativi del cornuto di insidiare quel luogo benedetto falliscano miseramente. A Dio, Giuseppe. E a presto.

cosimo de matteis

tanti auguri Padre Livio!

Oggi, il Sacerdote bergamasco Padre Livio Fanzaga -appartenente alla Congregazione degli Scolopi fondati dallo spagnolo San Giuseppe Calasanzio- compie 71 anni. E’ infatti nato l’undici novembre del 1940 a Dalmine, nei pressi del Brembo. Il nome di Padre Livio è indissolubilmente legato a Radio Maria, l’emittente radiofonica di cui è Direttore e brillante conduttore. A sua volta Radio Maria -oggi presente in oltre sessanta nazioni con trasmissioni in lingua originale- è uno dei “frutti” piu importanti delle apparizioni della Vergine Santa a Medjugorje, il villaggio croato dove la Madre di Dio ha voluto fosse il “centro spirituale del mondo”secondo la nota espressione del  Beato Giovanni Paolo Magno.padre livio fanzaga....jpg

Padre Livio è autore di una trentina di pubblicazioni: in alcuni casi si tratta di veri e propri best seller: si pensi a “Il Falsario”, “La Donna e il drago”, “La Firma di Maria”. Padre Livio scrive in un modo godibilissimo e chiaro. E del resto chi lo segue per radio -e sono milioni gli ascoltatori quotidiani di Radio Maria- ben conosce la sua determinazione e la sua incisività unite ad una straordinaria cultura -è laureato in Filosofia e Teologia oltre agli studi per accedere al Presbiterato- che però non fà minimamente pesare tale che ogni persana,  qualunque grado di scolarità abbia, non ha la minima difficoltà a seguire le sue trasmissioni.

Caratteristica ulteriore di Padre Livio Fanzaga è la sua assoluta fedeltà al Magistero della Chiesa: e tale ortodossia “pretende” da tutti i conduttori di Radio Maria. Del resto in tempi di assoluto sbandamento dottrinale, con Testate cattoliche che divergono da quello che è l’Insegnamento del Papa, Radio Maria è diventata sempre più un “faro” per milioni di cattolici (spesso vittime di “violenze” ideologiche perpetrate anche da ecclesiastici che deformano il Vangelo e sfigurano la Persona di Gesù Cristo Figlio di Dio).

Tanti auguri, gentile Padre Livio: sò di interpretare il sentimento di tanti. E per questo le dico “ad multos annos!” e ribadisco quel che disse mia madre allorquando “scoprì” Radio Maria -attorno al 1987-1988, quindi quasi agli albòri quando si erano diradate le nebbie ed allontanate le insidie- quasi per caso (stava girando la manopolo alla ricerca di una emittente locale). Ebbene disse “Radio Maria salverà il mondo”. Quando avremo superato il tempo dei dieci segreti e saremo giunti nella “Civiltà dell’amore” allora si comprenderà la portata di una espressione che può apparire esagerata.

 

cosimo de matteis

PER RIUNIRE LE FAMIGLIE DIVISE

San Giuseppe, sposo casto e laborioso, allontana, ti prego, da questa famiglia la causa di tante divisioni: l’attaccamento ai soldi, alle ricchezze, la prepotenza, la strafottenza, la superbia, l’infedeltà coniugale, l’egoismo e ogni altro male che disgrega la famiglia.

Propizia loro il pane quotidiano, il lavoro e la salute. Santa Madre di Gesù, che sei addolorata per i tuoi figli divisi o lontani dalla Casa del Padre, accogli sotto la tua materna protezione questa famiglia che non trova la pace e che viene turbata dalle insidie del demonio.

Gesù, nostro Salvatore, Re della pace, pongo nel tuo Cuore ardente d’amore tutti i componenti di questa famiglia. Il tuo perdono li riconduca nel tuo Cuore e in esso possano riabbracciarsi e perdonarsi, riconciliandosi l’uno con l’altro nel vero amore.

Signore, ricaccia Satana, autore di ogni divisione, nell’inferno e proteggi questa famiglia da ogni persona malefica che semina in essa la discordia e la zizzania. Allontana da loro chi porta la divisione e la rovina morale di questa famiglia.

Gesù, fa che tutti i membri di questa famiglia si riuniscano nella fede e nella pratica dei sacramenti e che ognuno di loro sia accogliente alla tua infinita misericordia. Riconciliata nel tuo amore, possa questa famiglia essere testimone della tua presenza e della tua pace nel mondo.

Santa Famiglia di Nazaret, vi sono oggi nel mondo tante famiglie che non possono presentarsi davanti a te unite e colme d’amore, perché l’egoismo, il peccato e l’azione del demonio hanno portato in esse la divisione, l’odio, il rancore e la diffidenza.

Con questa umile preghiera, io le presento tutte a te, o Santa Famiglia di Gesù, e, in particolare, ti affido la mia famiglia.

Amen.

 

..altro che autostima e “rifarsi una vita”: vivi la TUA!

Chi stoltamente sfascia una famiglia (che è la cellula fondamentale della società umana ma soprattutto “Chiesa domestica” ) compie una azione molto ma molto grave. Non ci sono attenuanti. Il peccato non ha attenuanti. Poi, certo, uno può pentirsi, ma pentirsi DAVVERO.

Ed il pentimento comporta la Confessione Sacramentale. E la assoluzione non può essere data se vi è una sincera decisione di tagliare nettamente con la situazione stabile di peccato. Altre parole non servono. I bambini soffrono, soffrono terribilmente. Ma accecati dall’egoismo e dal peccato ci si autoassolve. Alcuni assurdamente provano a fare discorsi strampalati: “devi capire” dicono al figluioletto di 7 anni.

Ma cosa deve capire…. Capisce che siete degli egoisti. E lo capirà sempre più. Lo condannerete ad una perenne infelicità. Certi traumi lasciano il segno, a vita. Piu di un lutto. Il lutto si elabora, certe sofferenze invece restano indelebili.

Pensateci bene prima di fare stupidaggini. Provate -dico: provate- a dire una Ave Maria. E provate a pensare “ma la Vergine Santa è contenta di quello che stò facendo?”.

Coraggio: nulla è impossibile a Dio!