Ancora sulle femmine scollacciate e il decoro dovuto nella Casa di Dio

Avevo detto che sarei tornato sull’argomento (vedi post precedente) e lo faccio oggi. Ma non in modo diretto e non riferendomi alla fattispecie che ieri circolava in città (grazie alla grancassa dei media). E soprattutto non uso parole mie . E ve le propongo così, senza alcun (inutile) commento ulteriore:

Ci sono donne che andando in Chiesa si fermano un attimo fuori dalla porta per mettersi un golfino, o per coprirsi le spalle con un foulard; e ce ne sono altre che entrano come si trovano, con le braccia completamente scoperte, mezze scollacciate, e si illudono di essere a posto. Le prime commettono un atto di ipocrisia e le seconde, più sfacciate, un atto di profanazione.
 
Dio è in ogni luogo, non solo in Chiesa, e se tu ti copri un pò prima di entrare, significa che ti sei accorta di non essere vestita in maniera abbastanza modesta. Se non puoi entrare in Chiesa a causa del vestito che hai, come puoi pensare di restar vestita in quel modo per strada, dove sei ugualmente alla presenza di Dio?
E’ tanto brutto uscire dalla Casa di Dio e svestirsi di qualche cosa: è un chiaro atto di accusa contro la propria immodestia.
E’ poi tanto penoso vedere nel luogo sacro le profanazioni del mondo, che sono causa di tanti castighi da parte del Signore! Come si può implorare la misericordia di Dio con indosso un abito che provoca il suo sdegno e la sua giustizia?
Il Sacerdote non va all’altare se non è vestito dei sacri paramenti, tanto è grande il rispetto che si deve alla divina Maestà, e tu vuoi andare nella casa del Signore con gli abiti del peccato?
Come puoi mostrare la tua orgogliosa immodestia proprio lì dove avresti bisogno di presentarti in atteggiamento di profonda umiltà?
Pregare con l’orgoglio del mondo, significa essere più tracotante del fariseo che uscì condannato dal tempio; pregare disubbidendo alla Legge di Dio, significa commettere una profanazione peggiore di quella che commise Uzza toccando l’Arca contro il divieto di Dio (cfr.: 2 Sam 6, 6-7); pregare col cuore dissacrato dalla vanità, significa commettere una colpa più grande di quella che commisero Core, Datan e Abiram, che offrirono l’incenso su incensieri profani (cfr.: Nm 16 e 17,1-5).
Tu che vai in Chiesa e ti avvicini al Tabernacolo di Gesù, all’Altare dove il tuo Signore si offre vivo e vero, al trono della sua amorosa Maestà, circondato dagli angeli, come puoi stare fra gli spiriti celesti vestita come piace a Satana? Non ti rendi conto che provochi scandalo a tanti e che causi distrazione e disgusto a chi vuoi pregare?

C’È UN ABITO PER LA CASA DI DIO
C’è un vestito da teatro, un vestito da salotto, uno per le riunioni familiaried anche uno per il lutto. Il mondo non permette che si vada a riunioniimportanti senza un vestito adatto. Questo ogni persona lo trova logico; tantoè vero che se una donna va a teatro e le si fa notare che non può entrare vestitain un certo modo, non si ribella, nè pretende di aver ragione. Solo in chiesaognuno pretende di entrare come crede e non tollera osservazioni di alcuntipo. E’ uno spettacolo nauseante! Per entrare in Chiesa occorre un abitosemplice e rispettoso della modestia; bisogna stare in atteggiamento umilee riservato, come si addice a chi va a pregare la divina Maestà.
Bisogna assolutamente, e ripeto: assolutamente, bandire le gonne corte, o semitrasparenti, o esageratamente attillate, o con spacchi: cose tutte che sono nate dalla malizia, che si portano con malizia e che generano altra malizia. Che questo mercato della malizia avvenga proprio in chiesa, nella casa del Signore, è vergognoso e assolutamente intollerabile.
E oltre a queste cose più gravi, bisogna evitare tante altre sciocchezze che non si addicono a chi dovrebbe andare alla presenza di Dio con la corda al collo, vestito di sacco e con la cenere sul capo!
È un dovere grave nei confronti della Maestà del Signore ed anche per il riguardo dovuto ai Sacerdoti (cfr.: 1 Tm 5,17), come dice San Paolo, e a tutti gli altri che sono presenti. Non si può costringere un Sacerdote a provare imbarazzo quando amministra i Sacramenti, o a dover fare dei severi rimproveri che disturbano la pace della Casa di Dio. Bisogna avere coscienza che il luogo è sacro e non profanarlo in alcuna maniera.

COME ANGELI E NON COME IDOLI NELLA CASA DI DIO
“Ma io sono andata in quella chiesa vestita così e nessuno mi ha rimproverata!”.
E’ deplorevole! Purtroppo qualche Sacerdote si scoraggia, e anche se in chiesa c’è qualche donna vestita in modo immodesto non interviene, o per una falsa prudenza, o per un’estrema tolleranza. Questo però non scusadavanti a Dio, perché è impossibile non capire che certe cose sono sicuramente indecorose e possono essere anche sacrileghe.
Donne, non vedete quanto male, quante oscenità, quanti scandali ci sono nel mondo? Non vi accorgete dei castighi che piovono sulla terra inviati dalla giustizia di Dio? Non desiderate implorare e meritare almeno in parte la misericordia di Dio?
Andate dunque in Chiesa come angeli oranti, ammantate di purezza, di modestia, di umiltà e di amore soprannaturale.
E se notate qualcuna che dimentica il rispetto dovuto al luogo sacro, abbiate voi la carità di avvertirla, affinché non siano costretti a farlo, con maggior severità, i Sacerdoti. .
Difendendo voi stesse l’onore di Dio e della sua casa, il Signore vi userà pietà, ascolterai vostra voce e vi ricolmerà di grazie. Pensate che una donna immodesta in Chiesa irrita Dio come un idolo nella casa del Signore (ctr.:Ger 32,34), è “abominazione” e porta “desolazione”.
Pensate che una donna immodesta in Chiesa è come un demonio vivente, che con la sua presenza profana dei cuori e li distrae dalla familiarità col Signore.
Chi oserebbe distrarre i ministri di un governo impegnati in importanti trattative di pace?
Ebbene, pensate che in Chiesa si trattano gli affari più importanti, per la vita temporale e per la vita eterna. Dunque, non vi rendete causa di distrazione e pietra di scandalo, e non attirate sulla terra la maledizione minacciata contro i profanatori del luogo santo.

CONCLUSIONE
SPECCHIO E PUDORE

Una donna, quando si vede rimproverata per la sua immodestia, si senteimbarazzata e si arrabbia, perché lei non si considera affatto immodesta.
Forse non ha uno specchio per vedersi? No affatto, perché anzi sta davanti allo specchio per ore e ore.
E allora? Ciò che le manca è lo specchio spirituale, col quale e solo col quale potrebbe valutare la sconvenienza del suo abbigliamento, in altre parole: ha perduto il pudore.
Lo specchio spirituale è la Legge di Dio, è il decoro cristiano, è l’esempio della Vergine SS.ma e dei Santi, è la parola del Papa, dei Vescovi e dei Sacerdoti. Questa è la legge di un’anima, essa non può farsi guidare dal mondo e se ha perduto il pudore lo deve riacquistare.
È una cosa difficile, lo riconosco, perché una donna che comincia gradatamente a svestirsi, non si ferma che quando non ha più nulla da togliersi. Riacquistare il pudore è difficile, ma non impossibile: basta volerlo e cercare l’aiuto del Signore!
Bisogna boicottare le usanze del mondo. Bisogna ripudiare tutto ciò che è immodesto. S
e le donne cristiane usano questo criterio… certe mode non si diffondono tra i discepoli di Cristo. E’ un dovere gravissimo! Guai a quella che per prima dà il cattivo esempio e guai a quelle che lo copiano!
Ricorda le sagge parole di Pio XI: “Quando pensate al vostro abbigliamento, pensate anche, o donne, a come vi ridurrà la morte”. Tutto passa, ma l’anima sopravvive alla morte e vivrà per sempre; dunque, bisogna principalmente preoccuparsi della sua salvezza eterna.
Un corpo curato peccaminosamente in vita, sarà un corpo obbrobrioso nella risurrezione; e chi vuoi essere così insensato da agghindarlo in vita per sfigurarlo e farlo soffrire in eterno?
Prometti perciò al Signore, fermamente, di essere fedele al voto fatto nel Battesimo e rinnovato nella Cresima: “Rinuncio al mondo e a tutte le sue seduzioni”.

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il dramma degli incidenti stradali – ORIA: Luca Napolitano in concerto per ricordare gli “Angeli della Strada”

Oria: Luca Napolitano in concerto per ricordare gli "Angeli della Strada"Martedì 28 agosto 2012, alle ore 21:30, si terrà in piazza Lorch ad Oria un concerto del giovane cantautore Luca Napolitano, noto in seguito alla partecipazione alla trasmissione televisiva “Amici” di Maria De Filippi.

 

L’evento, organizzato dalla neocostituita Associazione “Angeli della Strada” di Oria, gode del patrocinio dell’Amministrazione Comunale e della Provincia di Brindisi.

 

L’iniziativa ha l’obiettivo di ricordare tutte le vittime oritane di incidenti stradali e di richiamare l’attenzione, soprattutto dei più giovani, sul tema della sicurezza.

 

Subito prima del concerto sono previsti gli interventi di alcuni esperti di guida sicura, annunciata inoltre la presenza e il saluto del Presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, e del sindaco di Oria, Cosimo Pomarico.

 

Il service sarà curato dalla CP Allestimenti di Oria, che ha offerto la propria collaborazione gratuita.

 

L’Associazione “Angeli della Strada” –  che a poche settimane dalla nascita ha già coinvolto le famiglie di oltre 45 vittime di incidenti stradali, dagli anni ’80 ad oggi – è stata fondata ad Oria da Giampiero Spina, Pino Patisso, Daniela Spina, Francesca Calò e Giancarlo De Simone, con lo scopo di dare sostegno e conforto umano ai familiari delle vittime o alle stesse vittime, se sopravvissute.

 

“Angeli della Strada” inoltre si propone di:

attuare iniziative dirette a limitare l’ incidentalità stradale;

educare ad una guida consapevole;

individuare le cause dei sinistri stradali e ricercare soluzioni, anche con la collaborazione di esperti, Enti, Istituti e Associazioni aventi analoghe finalità;

sensibilizzare le Istituzioni, i mezzi di comunicazione e gli utenti della strada sul tema della sicurezza stradale, attraverso interventi di varia natura.

 

Per fermare la strage di vita e di salute sulle strade, per rendere le strade percorso di vita e non di morte!

 

Femmine scollacciate e preti severi: il gossip nostrano

ed.jpegProssimamente – ma solo se ne avremo tempo. E voglia, in fondo- cronache brindisine dirà qualcosa sull’episodio apparso sulla stampa locale e che si riferisce ad una presunta cacciata dalla chiesa di una femmina troppo scollacciata. Però fin d’ora diciamo una cosa, anzi due. Se una persona si sente lesa e/o offesa da un Presbitero diciamo che, tutto sommato, ha il “diritto” di comunicarlo al suo diretto superiore (il Vicario foraneo e/o l’Ordinario Diocesano). Naturalmente non appartiene al bon ton , invece, l’idea -attuata!- di spiattellare la cosa sui giornali (e non entriamo nella scelta di questi ultimi di pubblicare la cosa…).

Quanto alla “controparte” -che lo scrivente conosce vagamente- vi rimandiamo alla prossima….puntate. Sempre se, come detto, si deciderà di tornare sul gossip odierno. Già: ogni città ha il gossip che si merita.

cosimo de matteis

 

D’ATTIS INTERVIENE CON DECISIONE SUL CASO-ENEL

Inchiesta ENEL: D’Attis, nessun impedimento alla parte civile. Consales ci faccia sapere. E nel frattempo si abbandonino i toni da campagna elettorale su questi argomenti.

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“Non c’è nulla che impedisca all’Amministrazione Comunale di Brindisi di costituirsi parte civile nel processo per la dispersione delle polveri di carbone dalla centrale di Cerano, né l’Accordo di programma né la delibera 54 del 2010 approvata dalla giunta Mennitti. Il Sindaco Mimmo Consales, dunque, faccia sapere alla città che scelta intende fare. Non ci può essere sempre una maggioranza che si nasconde dietro alle scelte del passato”.

Con queste parole, il capogruppo del Pdl Mauro D’Attis interviene nella discussione sulla possibile costituzione di parte civile del Comune di Brindisi nel processo contro Enel per l’inquinamento causato dal carbonile scoperto della centrale “Federico II”.

“La delibera 54 del 2010 – spiega D’Attis – riguardava la costituzione di parte civile nel processo “Coke” e la sentenza del Tar che stabilì l’annullamento dell’ordinanza di inibizione alla coltivazione dei campi di Cerano, ma soprattutto aveva lo scopo di consentire all’Amministrazione ed agli agricoltori di ottenere immediatamente un risarcimento, senza l’incertezza di un lungo procedimento”.

“Quella delibera – ricorda poi D’Attis – parla esplicitamente di rinuncia a contenziosi rispetto ad eventuali danni causati dalla centrale fino al febbraio del 2010, data della sua approvazione. Il procedimento in corso, invece, è il 1.316 del 2009, partito appunto da denunce del 2009, le cui indagini si sono chiuse nel 2012. Quindi tutto il periodo successivo al febbraio del 2010 non è oggetto della transazione prevista da quella delibera di Giunta. All’epoca, infatti, non si conoscevano gli esiti delle indagini concluse nel giugno del 2012, per cui allo stato attuale l’esecutivo può valutare l’opportunità di costituirsi parte civile, ovviamente se si siano verificati realmente danni tutelabili”,

Il capogruppo del Pdl in Consiglio Comunale si rivolge infine al Presidente della Provincia Massimo Ferrarese, che ha annunciato la richiesta di un risarcimento da 500 milioni di euro. “Non mi stupisce – sottolinea D’Attis – la richiesta da parte dell’ente locale. Mi stupisce da chi e il modo con cui arriva. Obiettivamente è un po’ grottesco che ci sia una costituzione contro Enel da parte del Presidente della Provincia e patron della squadra di basket sponsorizzata dall’Enel. Ho apprezzato invece la rinuncia dell’arcivescovo di Taranto, monsignor Santoro, alle donazioni dell’Ilva. Ecco, mi sembra che questa possa essere una buona idea per Ferrarese. L’impressione, invece, è che siamo già in piena campagna elettorale. Con questi argomenti, però, non si scherza. E’ il caso di essere seri e smettere di fare teatro”.

“Abbiamo tanto criticato – conclude D’Attis – l’assenza della politica tarantina, almeno fino all’intervento della magistratura, rispetto alla vicenda dell’Ilva. Alla gente, invece, bisogna dire la verità. E la verità, ad esempio, è che siamo arrivati alla realizzazione del carbonile coperto grazie all’azione politica svolta tra il 2004 ed il 2009, quando Presidente della Provincia era Michele Errico e Sindaco era Domenico Mennitti, mentre Massimo Ferrarese era Presidente di Confindustria. E allora smettiamola con questo teatrino: il Presidente della Provincia che si costituisce parte civile conosce sicuramente meglio di me Enel, sia dal punto di vista istituzionale che imprenditoriale”.

Vicenza ripescato in ‘B’ al posto del Lecce – Cosa ne pensano i brindisini

Vicenza ripescato in 'B' al posto del Lecce, Il Vicenza ripescato in serie B al posto del Lecce retrocesso in Lega Pro per effetto della sentenza della corte di giustizia federale al calcioscommesse: é quanto hanno deciso il presidente della Figc Giancarlo Abete i vice presidenti Mario Macalli e Carlo Tavecchio assieme al presidente della Lega di serie B Andrea Abodi in un vertice tenuto oggi nella sede della Figc. Il Lecce – ha spiegato il presidente della Lega Pro, Mario Macalli – giocherà nel girone A. Il campionato di B comincerà regolarmente domani.

“Abbiamo preso atto del pronunciamento della Corte di Giustizia che ha immediata esecuzione. Abbiamo ripescato il Vicenza al posto del Lecce, confermando l’intero programma della prima giornata: scenderanno tutti in campo agli orari prestabiliti – ha dichiarato il presidente di Lega di B, Andrea Abodi, al termine del vertice in Federcalcio che ha dato seguito alla sentenza della Corte di Giustizia federale di ieri -. Il Lecce ricorre al Tnas? Abbiamo fatto responsabilmente una valutazione dei profili di rischio e delle ragioni di opportunità di dare inizio al calendario sulla base di un organo di secondo grado che ha una sua autorevolezza assoluta”. Il campionato di Serie B inizierà, quindi, regolarmente con l’anticipo di domani tra Modena-Verona. La prima partita del Vicenza sarà invece in trasferta con lo Spezia, sabato pomeriggio. Sulla base della decisione della Corte resta in Serie B il Grosseto. “Il Grosseto recupera la categoria che era già sua e tutto torna a prima del pronunciamento della Disciplinare – ha spiegato Abodi -. Un prolungamento delle finestre di mercato per Vicenza e Grosseto? E’ un’opzione che siamo pronti a prendere in considerazione sulla base delle richieste specifiche delle società”.

Restano immutati anche i calendari di Lega Pro, con il Lecce che, inserito nel girone A al posto dei veneti, ospiterà nella prima giornata la Cremonese. “Prendiamo atto della sentenza, il Vicenza è stato ammesso in Serie B e il Lecce è stato ammesso in Prima Divisione girone A e prenderà il posto del Vicenza.

La prima partita del Lecce sarà Lecce-Cremonese“, ha detto il presidente di Lega Pro, Mario Macalli, nonostante il ricorso al Tnas annunciato dal Lecce. “Per il momento non cambiamo nulla – ha spiegato -, partiamo il 2 di settembre non perché vogliamo sfidare nessuno ma perché le sentenze sono esecutive e noi dobbiamo prenderne atto”.

E Romina (Power) scrisse a Nichi (Vendola)

VENDOLA PCI.jpgSi, lo so: con tanti problemi (anche seri) che purtroppo ci affliggono non sarebbe il caso di indugiare su notizie di poco conto. Ne convengo. Tuttavia “Cronache Brindisine” questo è: un piccolo diario (personale ma condiviso) della nostra terra. Ed Albano è di Cellino, e Cellino è a 20 km da Brindisi (anzi, se uno abita a Sant’elia arriva in dieci minuti di macchina). E la moglie di Albano è Romina Power . E noi di Romina abbiam appreso, dalle testate vere, che ha scritto niente di meno che al Governatore. Il motivo? Scopriamolo assieme:

“Romina Power ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al governatore della Puglia Nichi Vendola per criticare la decisione di scaricare in mare le acque reflue del depuratore di Manduria.”

(pure Manduria, in fondo, è terra nostra: tutti i paesi che fanno perno attorno a San Cosimo alla Macchia sono piu o meno fratelli o almeno cugini).

Andiamo avanti:“Nella lettera  Romina Power esprime ammirazione per il leader di Sel. “L’ho reputato un uomo sincero, e uno che si da fare per il bene della società e per l’ambiente. Una boccata d’aria pura nell’ambiente politico Italiano!

E’ dal 1969 che frequento la Puglia, una terra che amo visceralmente per la sua natura incontaminata e per le sue spiagge dal profumo inconfondibile con acque trasparenti, sia d’estate che d’inverno. L’ho ammirata particolarmente quando ha fatto ”restaurare” le dune – sottolinea Romina Power -.

Ho pensato: “finalmente uno che ama e protegge la natura!” Ultimamente, invece, sono rimasta molto perplessa nell’apprendere che Lei non interviene nel progetto “Scarico al Mare ” in Manduria. Questo progetto violenta tutti i valori per i quali sia Lei, che io abbiamo sempre lottato. Oltre a costituire un pericolo per l’habitat naturale di varie specie di animali, se diventa effettivo, costituirà un pericolo anche per la salute delle persone che vivono vicino a quello scarico, contaminando l’acqua in maniera irrevocabile, rendendo impossibile bagnarsi in un mare fino ad ora pulito.

Inoltre, a Porto Cesareo si trova l’Area Marina Protetta, la quale ha un sistema ecologico molto delicato. Come si può permettere di fare uno scarico di acqua nera in questo luogo protetto? Come vivranno gli animali e come faranno i bagni i nostri figli? Ed I figli dei nostri figli? E la pesca? Cosa mangeremo? Pesce contaminato”.

“Mi piange il cuore sapere che la bellissima Puglia con spiagge uniche, ammirate da gente di tutto il mondo, diventi invece una pattumiera galleggiante apportatrice di malattie.”

 

Bene, questo è quanto. Per la punteggiatura ed altre cosette non prendetevela con me: come è lampante ho fatto solo un innocente (innocente?) copiaincolla.

 

Per il contenuto: no comment.

la morte di Cesare Scagliarini, tabaccaio

tabaccheria scagliarini.jpgCome ogni brindisino conoscevo la tabaccheria Scagliarini: era (è) uno di quei negozi che fin da bambino conoscevo, alla stregua del Bar Olimpia, dell’Ottica De Bernardi o della pizzeria “il botteghino”. Del gestore della tabaccheria-ricevitoria , Cesare Scagliarini, conoscevo due suoi stretti parenti: con la nipote Ines ho fatto le scuole Elementari e con la figlia Monica, mia coetanea, le medie presso la storica scuola “Rubini” (una vera istituzione per la nostra città: decina di migliaia di concittadini vi sono transitati e la ricordano con piacere). E quindi non poteva lasciarmi indifferente la notizia della morte di Cesare Scagliarini –mentre scrivo queste note si celebra il suo funerale in Cattedrale- avvenuta la scorsa notte a seguito di un male incurabile. Ecco, tutto qui. Alla moglie ed alle sue due figlie (Monica ed Ines) le mie sincere condoglianze e il ricordo nella preghiera.

Per la nostra Brindisi un pezzo di storia di cittadina che se ne va, forse troppo prematuramente.

Millequattrocentottantanove

Millequattrocentottantanove,  ossia 1489. Che non è una1489.jpg data e neppure un mero numero e basta. Sono le persone che, in media, ogni giorno, visitano questo Sito (e gli altri miei). Ed assicuro che la stima è per difetto. Ho inoltre escluso dal “conteggio” i numerosi visitatori dei sei blog sulla piattaforma “blogspot” in quanto -hacker o altro, non importa- ho perduto il controllo e la gestione di essi, e nonostante ciò continuano ad essere visitati senza che siano da me aggiornati.

Di più: pigro cronico quale sono non mi impegno piu di tanto. Ma è ragionevole pensare che il numero potrebbe salire. Ed anche di molto, se -è il caso di dire- soltanto lo volessi.

Intanto son felice di voi, di “avervi”. E naturalmente, di cuore, ringrazio.

cosimo de matteis

tanti auguri Padre Arcivescovo!

Oggi, 16 agosto, la Chiesa fa memoria di San Rocco, santo francese –originario di Montpellier- la cui devozione è diffusa molto in Italia specialmente qui al sud. Patrono di molte città e paesi San Rocco lo è anche di Venosa la città natale del nostro Arcivescovo che porta proprio il nome del Patrono del suo paese.

Ed è quindi doveroso, bello e piacevole far giungere a lui i nostri auguri: da Locorotondo giù fin la Vicaria Salento (da un Sito di quei paesi –Guagnano- abbiam preso la foto a corredo delle brevi note) che giunge fin Leveranno e Veglie in piena provincia leccese, tutta la Diocesi porge un affettuoso saluto augurale in occasione dell’onomastico.

Lo fa, in modo specifico, anche “Cronache Brindisine” che sempre ha visto in Monsignor Rocco Talucci una delle stelle polari –se non proprio la piu luminosa- per la cittadinanza ed il territorio tutto. Ogni città, paese, frazione e singola parrocchia è nel suo pensiero e nella sua azione pastorale. Ma tanto –davvero tanto- Padre Arcivescovo si è speso per la Città Capoluogo. E pazienza se Brindisi ed i brindisini (o meglio: una parte di loro) non lo hanno riconosciuto. E pazienza pure se alcuni Presbiteri non solo non l’hanno amato ma non hanno fatto nulla per nascondere la loro scarsa stima che talora e diventata disprezzo e derisione.

Miserie umane. Padre Arcivescovo comprende e perdona. Ed ama.

E noi amiamo lui.

Tanti tanti tanti auguri per un sereno Onomastico!

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