D’ATTIS INTERVIENE CON DECISIONE SUL CASO-ENEL

Inchiesta ENEL: D’Attis, nessun impedimento alla parte civile. Consales ci faccia sapere. E nel frattempo si abbandonino i toni da campagna elettorale su questi argomenti.

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“Non c’è nulla che impedisca all’Amministrazione Comunale di Brindisi di costituirsi parte civile nel processo per la dispersione delle polveri di carbone dalla centrale di Cerano, né l’Accordo di programma né la delibera 54 del 2010 approvata dalla giunta Mennitti. Il Sindaco Mimmo Consales, dunque, faccia sapere alla città che scelta intende fare. Non ci può essere sempre una maggioranza che si nasconde dietro alle scelte del passato”.

Con queste parole, il capogruppo del Pdl Mauro D’Attis interviene nella discussione sulla possibile costituzione di parte civile del Comune di Brindisi nel processo contro Enel per l’inquinamento causato dal carbonile scoperto della centrale “Federico II”.

“La delibera 54 del 2010 – spiega D’Attis – riguardava la costituzione di parte civile nel processo “Coke” e la sentenza del Tar che stabilì l’annullamento dell’ordinanza di inibizione alla coltivazione dei campi di Cerano, ma soprattutto aveva lo scopo di consentire all’Amministrazione ed agli agricoltori di ottenere immediatamente un risarcimento, senza l’incertezza di un lungo procedimento”.

“Quella delibera – ricorda poi D’Attis – parla esplicitamente di rinuncia a contenziosi rispetto ad eventuali danni causati dalla centrale fino al febbraio del 2010, data della sua approvazione. Il procedimento in corso, invece, è il 1.316 del 2009, partito appunto da denunce del 2009, le cui indagini si sono chiuse nel 2012. Quindi tutto il periodo successivo al febbraio del 2010 non è oggetto della transazione prevista da quella delibera di Giunta. All’epoca, infatti, non si conoscevano gli esiti delle indagini concluse nel giugno del 2012, per cui allo stato attuale l’esecutivo può valutare l’opportunità di costituirsi parte civile, ovviamente se si siano verificati realmente danni tutelabili”,

Il capogruppo del Pdl in Consiglio Comunale si rivolge infine al Presidente della Provincia Massimo Ferrarese, che ha annunciato la richiesta di un risarcimento da 500 milioni di euro. “Non mi stupisce – sottolinea D’Attis – la richiesta da parte dell’ente locale. Mi stupisce da chi e il modo con cui arriva. Obiettivamente è un po’ grottesco che ci sia una costituzione contro Enel da parte del Presidente della Provincia e patron della squadra di basket sponsorizzata dall’Enel. Ho apprezzato invece la rinuncia dell’arcivescovo di Taranto, monsignor Santoro, alle donazioni dell’Ilva. Ecco, mi sembra che questa possa essere una buona idea per Ferrarese. L’impressione, invece, è che siamo già in piena campagna elettorale. Con questi argomenti, però, non si scherza. E’ il caso di essere seri e smettere di fare teatro”.

“Abbiamo tanto criticato – conclude D’Attis – l’assenza della politica tarantina, almeno fino all’intervento della magistratura, rispetto alla vicenda dell’Ilva. Alla gente, invece, bisogna dire la verità. E la verità, ad esempio, è che siamo arrivati alla realizzazione del carbonile coperto grazie all’azione politica svolta tra il 2004 ed il 2009, quando Presidente della Provincia era Michele Errico e Sindaco era Domenico Mennitti, mentre Massimo Ferrarese era Presidente di Confindustria. E allora smettiamola con questo teatrino: il Presidente della Provincia che si costituisce parte civile conosce sicuramente meglio di me Enel, sia dal punto di vista istituzionale che imprenditoriale”.