PUPINO NUOVO PRESIDENTE DEL BRINDISI

ANTONIO PUPINO.jpgUna nuova pagina è stata scritta oggi nella storia del calcio brindisino: finisce la breve “era-Galigani” ed Antonio Pupino è il nuovo Presidente del Brindisi. E’ così sistemato chi aveva ventilato un possibile “gioco delle parti” in atto fra i due, Galigani e Pupino, che questa estate subentrarono ai fratelli Barretta e rilevarono la Società Football Brindisi 1912. Nessuna sceneggiata, quindi. Almeno su questo i tifosi possono stare tranquilli: il Consiglio d’amministrazione della Società ha ratificato le dimissioni presentate dal Presidente (a questo punto, oramai, ex presidente) Vittorio Galigani.  Contestualmente è stato nominato Antonio Pupino nuovo Presidenta della Società Football Brindisi 1912 srl.

 

Si volta pagina, dunque. Verrebbe da fare una riflessione. Interrogarsi sul perchè un uomo di calcio con una esperienza pluridecennale in questo mondo conclude la sua esperienza brindisina nel giro di pochi mesi. Ma non c’è tempo: il futuro “incombe” ed il presente dice di un Brindisi -Aversa  da preparare al meglio.

Auguri sinceri al nuovo Presidente di raccogliere soddisfazioni nella nostra città: una città che -come ha ben capito- vanta una tifoseria forse non numerosissima e forse non raffinata e competente, ma certamente appassionata e calda. Che saprà stringersi attorno a questa “nuova” società come già ha fatto nei confronti della “nuova” squadra che così bene ha figurato nella gara di Avellino. Auguri Presidente!

cosimo de matteis

La Coop sei tu? No, è lui!

Era ora. Davvero è il caso di dire “meglio tardi che mai”. E poi bisogna aggiungere che, per la ennesima volta, il sindaco Mennitti stà affrontando e risolvendo una delle mille storture che tormentavano e strozzano la nostra Città. Solo lui, probabilmente, ha l’autorità morale prima ancora che politica per affrontare l’annosa “qua5037_1115261616068_1662782340_261202_4808224_s[1].jpgestio”. Ed allora, ben venga ogni tipo di azione per scardinare tale perverso stato di cose che durava da tanti, tropppi anni. Nessuno pensi che la egemonia delle coop sia una pecularietà tutta emiliana. Certe cose non hanno latitudine. E, del resto, pure l’onesta non è una questione meramente geografica.

Si scoperchi tutto, dunque. Quanto si è già detto e non solo quello. Si indaghi ulteriormente. Anche gli organi di stampa facciano il loro dovere (anche se, sotto questo aspetto, ci spero poco: già la sordina posta ad una questione così importante da parte di alcune Testate è emblematico) e guardino anche altre attività. Dalla Casa del Turista alle varie “imprendigiovani”, fino alle onlus varie e società stile bambole di matrioska. Ed altri servizi pubblici dati in gestione a privati.

Era ora, quindi. Grazie signor Sindaco. Questa città le sarà sempre grata per le innumerovoli (davvero innumerevoli, oramai) questioni che stà affrontando e risolvendo e per il lustro che stà dando alla nostra Brindisi. E per il coraggio e la limpidezza con le quali affronta le medesime questioni. E nel 2019 sarà una vera festa. Viva la cultura, via l’illegalità ed il clientelismo.

 

cosimo de matteis

Iniziativa Responsabile. A sostegno di Berlusconi.

camera-lazio1[1].jpgE’ nato IR, Iniziativa Responsabile. E’ un gruppo di parlamentari provenienti dal gruppo misto nato in sostengo all’esecutivo Berlusconi.

La formalizzazione del gruppo avverrà nel pomeriggio con una lettera alla presidenza della Camera. Al momento si tratta di venti parlamentari, il numero minimo per formare un gruppo in Parlamento, il cui capogruppo dovrebbe essere Luciano Sardelli di Noi-Sud. Al suo interno, i 12 parlamentari di Noi Sud e dei Popolari per l’Italia di domani, tre ex di Futuro e libertà ( (Silvano Moffa, Maria Grazia Siliquini, Catia Polidori), i 3 del movimento di responsabilità nazionale (Massimo Calearo e Bruno Cesario, ex Api e il medico siciliano Domenico Scilipoti) e infine l’ex Udc Francesco Pionati e Maurizio Grassano.

Non hanno aderito due membri del gruppo misto, Gianpiero Catone, uscito anche lui da Fli, e il repubblicano Francesco Nucara. Anche se altre fonti danno per certa l’adesione di Catone ed acora possibile quella di Nucara. In tal caso il neogruppo parlamentare conterebbe 22 persone.

B R I N D I S I CAPITALE D’ITALIA

Stamattina (10 Gennaio) ho spedito al Presidente della Repubblica una lettera dicendo che mi univoBADOGLIO A BR.jpg alle lettera di ben più illustri cittadini di Brindisi come me. Ho detto al Presidente che la storia non si può cambiare nè si può dimenticare e ho detto che nella storia non ci sono periodo storici più importanti e quelli meno importanti. Ho detto che “O gli storici hanno detto il falso o i miei genitori, nonni zii e parenti non hanno capito niente di quello che succedeva a Brindisi in quei 5 mesi”. Ho chiesto che venga consegnato anche al Sindaco di Brindisi la bandiera tricolore così come è stata consegnata a Chiamparino, Alemanno e Renzi. Credo che tutti i Brindisini dovrebbero farsi sentire. Brindisi ha tutto, storia, cultura, generosità, porto, clima, luogo geografico eppure non se ne vanta mai. Oserei dire “Niente di nuovo sotto il cielo” del porto di Brindisi che da secoli ha sempre accolto e continua ad accogliere popolazioni, a partire dai Romani, agli spagnoli, albanesi, soldati, “Re fuggiaschi che scappano da Roma”, con moglie e seguito, gente disperata che viene dai Paesi dell’Africa, Primi Ministri, Generali fino al Santo Padre.

download 1 gen 01 014.jpg

Chi viene al porto di Brindisi è salvo, non per niente in tutto il mondo si dice “facciamo un Brindisi o brindiamo”, perchè al tempo dell’impero Romano, quando Via Appia finiva a Brindisi i soldati romani partivano dal porto in guerra per conquistare le nuove terre. Solo pochi soldati riuscivano a tornare vivi al porto di Brindisi sopravvissuti alla guerra. Entrare allora nel porto di Brindisi significare rientrare nell’impero romano ed essere salvi.

Allora i soldati si facevano l’augurio di “ritrovarsi sani e salvi al porto di Brindisi” per festeggiare e da allora che è rimasta e tuttora quando si fa un augurio si continua a dire “speriamo di tornare sani e salvi al porto di Brindisi”.

Silvana Maria De Matteis

da non crederci……

Apprendo dai mezzi d’informazione di una “supplica” da parte dei “tifosi” (non ho ben capito chi, ma questo naturalmente è un mio limite)al Sindaco della Città perchè “intervenga”. Ora, a parte che non si capisce con quale coerenza (e con quale faccia!!!)ci si possa rivolgere ad una persona sempre svillaneggiata, insultata, denigrata in ogni maniera. Addirittura ci fu chi arrivò a dire che la colpa della  mancata C/1 era sua! Ho già scritto che queste accuse sono ridicole. Ho gia ricordato il notevole impegno acchè la città avesse una nuova società ed il ripescaggio in Prima Divisione. Davvero ho difficoltà a comprendere il senso, lo scopo di questa missiva. Oltretutto non mi è parso di leggere un qualche barlume di pentimento, che sarebbe pure opportuno (è giusto il caso di ricordare che il Sindaco subì anche una aggressione verbale sotto la propria abitazione!). Anzi: se ho letto bene, lo si accusa ancora di essere protagonista di non meglio definiti “dispetti”.

Il nostro Sindaco, fortunatamente, vola alto. Oltre le miserie e le infantili schermaglie.nuovo_manif[1].jpg

Un pregiudicato è stato accolto, dissenatamente, come “salvatore della patria”. Ora, altrettanto dissenatamente, lo si vuole fare fuori (E NON SI CAPISCE BENE PER OTTENERE C O S A). Ed, incredibile ma vero, qualcuno si sogna di chiedere aiuto a chi era considerato un nemico o peggio “colui che ha fatto morire il calcio a Brindisi”.

Da ridere. Solo da ridere.

la situazione del calcio a Brindisi

genzano (1).jpgCari amici, come voi sto “soffrendo” per il Brindisi. Con o senza virgolette stiam tutti un pò patendo per la squadra della nostra Brindisi. Non ho nessuna intenzione, in questo momento almeno, di ripetere quelle che sono le responsabilità di questo stato di cose. ORA non serve davvero a niente. Penso che molti di voi avranno appreso quanto ho letto or ora io da una testata online (se ancora non avete preso visione eccovi il link della notizia:

http://www.brindisireport.it/sport/2011/01/04/e-ufficiale… ) e bisogna dire che se non siamo allo sbando poco ci manca. Pessimista? Disfattista? No. Con molta umiltà mi permetto di dire che non solo “temevo” questo epilogo ma anzi ne ero SICURO. Ma, ne convengo, serve a poco dire “l’avevo detto io” (E PERO’ DATEMI ATTO CHE, MOLTI MOLTI MESI FA MI ERO GIA ESPRESSO PROPRIO SU QUESTO BLOG). Ed allora, che fare. Boh. Io stò in stanza, nel salone la tv accesa mi manda la voce di Fabrizio Caianiello(è martedì e fanno 100 Sport Magazine). Ho questo blog e scrivo. La notizia del deferimento è una batosta. Attesa,non improvvisa ma pur sempre una batosta.

Difficile dire “cosa fare”. Ma io credo di poter dire cosa è opportuno NON FARE.

Sarebbe sbagliatissimo, ora, rivolgersi alle istituzioni. E nello specifico al Sindaco. Certe situazioni sono delicate. E poi, parlandoci chiaro, il Sindaco ha già tentato di salvare la “barca”. Ma è stato snobbato. Da molti, se non da tutti. Andar a pretendere da lui qualcosa (ma C O S A???) sarebbe inutile ma soprattutto poco coerente.

Ed allora. Anzitutto PRENDERE ATTO, “ndama fà capaci” si dice a Brindisi di come stanno le cose. Salvo eventi improbabili ed assolutamente imprevedibili torneremo fra i dilettanti. Questo non è un rischio, questo è quanto è assolutamente verosimile che accada. Ed allora COSA CERCARE DI FARE?

Cercare di evitare che per tornare nel professionismo debba passare oltre un decennio (come fu dal fallimento di mimmo fanuzzi e la “gloriosa”-quella si- Brindisi Sport, alla rinascita avvenuta fra il 98 ed il 2000) in cui si è giocato persino alla torretta.E se qualcuno non se lo ricorda buon per lui: si è risparmiato delle pagine molto tristi del calcio brindisino.

Provare -mi rendo conto che è difficile- a costruire qualcosa ORA, ma in vista di una Eccellenza o addirittura Promozione. Senza stracciarsi le vesti, ma consapevoli che O CI MUOVIAMO NOI BRINDISINI o sennò nessuno ci regalerà nulla. Una piccola società. Senza “vurpuni” e senza “capisciulini”. Con trasparenza gestionaria e molta umiltà. Il calcio è cambiato, in peggio. Bene: noi proviamo a farlo meglio. Come una volta. E ciò sarà possibile se, come è probabile, si tornerà sulla terra battuta.