Cari amici, come voi sto “soffrendo” per il Brindisi. Con o senza virgolette stiam tutti un pò patendo per la squadra della nostra Brindisi. Non ho nessuna intenzione, in questo momento almeno, di ripetere quelle che sono le responsabilità di questo stato di cose. ORA non serve davvero a niente. Penso che molti di voi avranno appreso quanto ho letto or ora io da una testata online (se ancora non avete preso visione eccovi il link della notizia:
http://www.brindisireport.it/sport/2011/01/04/e-ufficiale… ) e bisogna dire che se non siamo allo sbando poco ci manca. Pessimista? Disfattista? No. Con molta umiltà mi permetto di dire che non solo “temevo” questo epilogo ma anzi ne ero SICURO. Ma, ne convengo, serve a poco dire “l’avevo detto io” (E PERO’ DATEMI ATTO CHE, MOLTI MOLTI MESI FA MI ERO GIA ESPRESSO PROPRIO SU QUESTO BLOG). Ed allora, che fare. Boh. Io stò in stanza, nel salone la tv accesa mi manda la voce di Fabrizio Caianiello(è martedì e fanno 100 Sport Magazine). Ho questo blog e scrivo. La notizia del deferimento è una batosta. Attesa,non improvvisa ma pur sempre una batosta.
Difficile dire “cosa fare”. Ma io credo di poter dire cosa è opportuno NON FARE.
Sarebbe sbagliatissimo, ora, rivolgersi alle istituzioni. E nello specifico al Sindaco. Certe situazioni sono delicate. E poi, parlandoci chiaro, il Sindaco ha già tentato di salvare la “barca”. Ma è stato snobbato. Da molti, se non da tutti. Andar a pretendere da lui qualcosa (ma C O S A???) sarebbe inutile ma soprattutto poco coerente.
Ed allora. Anzitutto PRENDERE ATTO, “ndama fà capaci” si dice a Brindisi di come stanno le cose. Salvo eventi improbabili ed assolutamente imprevedibili torneremo fra i dilettanti. Questo non è un rischio, questo è quanto è assolutamente verosimile che accada. Ed allora COSA CERCARE DI FARE?
Cercare di evitare che per tornare nel professionismo debba passare oltre un decennio (come fu dal fallimento di mimmo fanuzzi e la “gloriosa”-quella si- Brindisi Sport, alla rinascita avvenuta fra il 98 ed il 2000) in cui si è giocato persino alla torretta.E se qualcuno non se lo ricorda buon per lui: si è risparmiato delle pagine molto tristi del calcio brindisino.
Provare -mi rendo conto che è difficile- a costruire qualcosa ORA, ma in vista di una Eccellenza o addirittura Promozione. Senza stracciarsi le vesti, ma consapevoli che O CI MUOVIAMO NOI BRINDISINI o sennò nessuno ci regalerà nulla. Una piccola società. Senza “vurpuni” e senza “capisciulini”. Con trasparenza gestionaria e molta umiltà. Il calcio è cambiato, in peggio. Bene: noi proviamo a farlo meglio. Come una volta. E ciò sarà possibile se, come è probabile, si tornerà sulla terra battuta.