SANT’ELIA – Perde il controllo dell’auto e abbatte muretto

FOTO Incidente via De NittiS Non è la prima volta che un incidente causa il parziale abbattimento del muro di cinta di quel condominio.   Già qualche mese fa un auto, nottetempo, per cause mai conosciute in modo compiuto, andò a sbattere contro il medesimo muretto cagionando un piccolo crollo dello stesso. In quel caso si trattava del versante che dà su via Arturo Tosi. Ieri,martedì 30 dicembre,  invece, intorno a mezzogiorno, una autovettura è andata a sbattere dal lato di via De Nittis, all’altezza del numero civico 8.
Fortunatamente il conducente ha preso solo un bello spavento e pochi danni all’autovettura e, ancor più provvidenzialmente, in quel frangente non vi erano altre auto che transitavano e soprattutto non vi erano pedoni sul marciapiede che costeggia il muretto.

Da quanto si è appreso la vettura proveniva da via Tosi ed aveva appena svoltato per imboccare via De Nittis quando, forse per la vista di un animale, avrebbe perso il controllo dell’auto andando a sbattere contro il muro di cinta del condominio causando il crollo di una porzione di esso (come evidenziano le foto tratte dal sito “Brindisi Report”).

Il muro divelto in via De Nittis-2

La ventinovenne Giorgia Zuccaro morta in un incidente stradale

Ci sono notizie che non vorresti mai dare. Da quando mi sono cimentato in questa attività di blogger ho dovuto purtroppo dare spesso notizie non belle ma questa mi tòcca particolarmente. Ecco il testo della notizia cosi come l’ha data l’ ANSA poche ore fa:

E’ di un morto e tre feriti il bilancio di un incidente stradale verificatosi la notte scorsa in via Cappuccini, nell’abitato di Brindisi. La vittima e’ una ragazza di 29 anni, Giorgia Zuccaro. Secondo una prima ricostruzione fatta dalla Polstrada di Brindisi, la ragazza era a bordo di una Fiat Punto condotta da un giovane, che e’ poi risultato positivo all’alcoltest. Nelle vicinanze di un incrocio il conducente della Punto ha tentato di sorpassare una Ford Ka, con a bordo due giovani, ma nella manovra ha urtato l’altra vettura finendo contro un muro.

Preciso subito: non ho mai conosciuto Giorgia di persona nè l’ho mai incontrata. Ebbi modo, però, di “conoscerla” tramite messenger e poi anche su facebook. Parlo di almeno tre anni fà. Non ricordo neppure come è che iniziammo a dialogare. Certo è che dialogammo tanto. Di molte cose. E non di cose frivole: sebbene fosse una ragazza piena di vita e sorridente ed ottimista non era assolutamente superficiale. Abbiamo affrontato discorsi anche profondi, addirittura esistenziali, sul senso della vita, sulla fede. Mi confidò che conosceva la battaglia con la malattia -credo di non fare nessuna rivelazione indiscreta:mi disse che molti suoi amici lo sapevano- e questo la aveva resa ancor più forte, sensibile e profonda. “amico mì”, mi chiamava. A volte la vedevo che era online -ripeto: parlo di oltre 3 anni fà, ripeto. E si scambiava un saluto. Poi, come spesso accade anche nelle amicizie reali (questa era esclusimente “virtuale”), l’amicizia scemò. La “rividi” tempo dopo in un “santino elettorale” -pubblicato anche, fra le altre immagini, da Brindisi Report a corredo dell’articolo dell’amico Antonio Portolano- perchè Giorgia si era candidata al Consiglio Comunale di Brindisi. Molti la conoscevano in città sia in quanto figlia del noto artista Franco Zuccaro e sia per le attività musicali -teatrali ed in genere artistiche che la stessa Giorgia svolgeva. E’ stato un piccolo choc per me apprendere questa sconvolgente e terribile notizia. Ora è nella Verità. Ora vede tutto chiaro: passato,futuro, presente. Spero di riverderti in Paradiso, quando il Signore vorrà. A Dio, Giorgia.

questa immagine di Giorgia Zuccaro è tratta dal sito web di Brindisi Report

la situazione del calcio a Brindisi

genzano (1).jpgCari amici, come voi sto “soffrendo” per il Brindisi. Con o senza virgolette stiam tutti un pò patendo per la squadra della nostra Brindisi. Non ho nessuna intenzione, in questo momento almeno, di ripetere quelle che sono le responsabilità di questo stato di cose. ORA non serve davvero a niente. Penso che molti di voi avranno appreso quanto ho letto or ora io da una testata online (se ancora non avete preso visione eccovi il link della notizia:

http://www.brindisireport.it/sport/2011/01/04/e-ufficiale… ) e bisogna dire che se non siamo allo sbando poco ci manca. Pessimista? Disfattista? No. Con molta umiltà mi permetto di dire che non solo “temevo” questo epilogo ma anzi ne ero SICURO. Ma, ne convengo, serve a poco dire “l’avevo detto io” (E PERO’ DATEMI ATTO CHE, MOLTI MOLTI MESI FA MI ERO GIA ESPRESSO PROPRIO SU QUESTO BLOG). Ed allora, che fare. Boh. Io stò in stanza, nel salone la tv accesa mi manda la voce di Fabrizio Caianiello(è martedì e fanno 100 Sport Magazine). Ho questo blog e scrivo. La notizia del deferimento è una batosta. Attesa,non improvvisa ma pur sempre una batosta.

Difficile dire “cosa fare”. Ma io credo di poter dire cosa è opportuno NON FARE.

Sarebbe sbagliatissimo, ora, rivolgersi alle istituzioni. E nello specifico al Sindaco. Certe situazioni sono delicate. E poi, parlandoci chiaro, il Sindaco ha già tentato di salvare la “barca”. Ma è stato snobbato. Da molti, se non da tutti. Andar a pretendere da lui qualcosa (ma C O S A???) sarebbe inutile ma soprattutto poco coerente.

Ed allora. Anzitutto PRENDERE ATTO, “ndama fà capaci” si dice a Brindisi di come stanno le cose. Salvo eventi improbabili ed assolutamente imprevedibili torneremo fra i dilettanti. Questo non è un rischio, questo è quanto è assolutamente verosimile che accada. Ed allora COSA CERCARE DI FARE?

Cercare di evitare che per tornare nel professionismo debba passare oltre un decennio (come fu dal fallimento di mimmo fanuzzi e la “gloriosa”-quella si- Brindisi Sport, alla rinascita avvenuta fra il 98 ed il 2000) in cui si è giocato persino alla torretta.E se qualcuno non se lo ricorda buon per lui: si è risparmiato delle pagine molto tristi del calcio brindisino.

Provare -mi rendo conto che è difficile- a costruire qualcosa ORA, ma in vista di una Eccellenza o addirittura Promozione. Senza stracciarsi le vesti, ma consapevoli che O CI MUOVIAMO NOI BRINDISINI o sennò nessuno ci regalerà nulla. Una piccola società. Senza “vurpuni” e senza “capisciulini”. Con trasparenza gestionaria e molta umiltà. Il calcio è cambiato, in peggio. Bene: noi proviamo a farlo meglio. Come una volta. E ciò sarà possibile se, come è probabile, si tornerà sulla terra battuta.