Tutto bene (tranne la “pravda” nostrana)

Sindaco Mennitti, informazione locale, parco urbano di giulio, brindisi, cronache brindisine di cosimo de matteisChi mi segue con costanza sa che non sono molto tenero con gli operatori della informazione locale. Ma non perchè io sia “cattivo”: è che non riesco a tacere di fronte alle storture. Ebbene, oggi mi sento di assolverli, limitatamente ai resoconti della inaugurazione del Parco Urbano Di Giulio avvenuta ieri sera, sabato 30 luglio (ne abbiam già parlato: http://cronachebrindisine.myblog.it/archive/2011/07/27/che-bello-il-nuovo-parco-urbano.html e soprattutto http://cronachebrindisine.myblog.it/archive/2011/07/27/brindisi-ora-ha-un-polmone-in-piu.html ). Ebbene, i resoconti giornalistici, da me letti e visti, mi han lasciato soddisfatto. Mi attendevo di peggio. Bravi.

Naturalmente non fà testo la faziosità staliniana di chi si preoccupa di esaltare la giunta precedente (che finì quasi tutta in via appia): ma certe testate fanno lo stesso effetto del tiggitrè con Berlusconi. I brindisini non sono proprio tutti genii, ma cretini no.

 

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Tenga duro Sindaco!

prima-pagina senzacolonne 21 6 11.jpgquotidiano _22 06_01.jpgQuesta volta mi sento di ringraziare TUTTE le Testate giornalistiche

(cartacee, online, televisive) che sono state accanto al Sindaco.

 

 

Credo che Mennitti avrà molto gradito.

 

 

Nel frattempo, da Acquaviva, giungono notizie confortanti: 

Il Sindaco di Brindisi Domenico Mennitti si trova ricoverato presso l’ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti.

Dopo il suo arrivo, avvenuto nella giornata di ieri, i sanitari hanno valutato che le condizioni generali consentivano di poter intervenire con il “TIPS” (Shunt porto-sistemico intraepatico trans giugulare) e quindi hanno proceduto in tal senso. Un controllo angiografico eseguito in data odierna ha confermato il decorso regolare e quindi sono cessate le condizioni che rendevano necessario tenere il paziente intubato.

Con ogni probabilità, pertanto, nelle prossime ore cesserà l’esigenza di proseguire la fase di osservazione nel reparto di rianimazione e potrà essere trasferito in altro reparto.

NON SI PUO’ SEMPRE VINCERE

Anzitutto una nota di merito ed un plauso sincero: il primo cittadino, Domenico Mennitti, nel caricarsi sulle spalle la ennesima croce di questa sventurata città (sventurata perché si compiace del malaffare e del clientelismo ed invece d’andare avanti vorrebbe tornare indietro) ho compiuto un gesto che è molto significativo. Ha avuto al suo fianco, fin dalle primissime fasi, rappresentanti delle Forze dell’Ordine e del grado piu alto. Unitamente alla di lui serietà la presenza –anche fisica, come mostrano le immagini televisive- di questi ottimi servitori dello Stato ha contribuito a rendere credibile ed interessante tutta la “mission”.
Mi riferisco naturalmente al tentativo –l’ennesimo- del Sindaco di Brindisi di salvare la barca del calcio brindisino miseramente e colpevolmente incagliata negli scogli (o impantanata nella melma, se preferite).
Ciò è avvenuto all’indomani dell’ennesimo riacutizzarsi del cronico stato d’emergenza. Non che prima non fosse intervenuto, anzi. Solo che ad un certo punto, da uomo saggio ed Amministratore accorto, ha compreso nitidamente la china che la vicenda aveva preso. Beninteso: questo non è un racconto del passato. La cosa è ancora attuale, e lo sarà ulteriormente nei prossimi mesi.
Dicevo: ha compreso la serietà della situazione e anche le possibili ripercussioni sull’ordine pubblico : per questo lodo pubblicamente la scelta di agire in sinergia con la Questura e spero –anzi: ne sono certo- la cosa continui.
Non ho intenzione di ricordare le responsabilità dell’attuale stato di cose: i fatti sono quelli. Peggio per chi capoticamente e pregiudizialmente vuole vedere altri scenari, altre responsabilità. Res sunt, inutile rivangare. Anche perché, è noto, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Di più: bisogna fare i conti con la cieca furia di chi non riesce ad accettare la realtà. Una realtà che per quanto amara quella è. Ed invece campeggiano e si odono slogan che appaiono totalmente slegati dalla realtà delle cose. Figuriamoci se mi cimento nella interpretazioni delle radici sociologiche e culturali di tale stolta ottusagine, per carità. Sono invece preoccupato per chi avrà il duro compito di gestire la furia -cieca, dissennata e nutrita di pregiudizi- di queste persone quando dovranno prendere atto, giocoforza, della realtà.
Sono preoccupato da cittadino. Perché, come tifoso e uomo di sport, ho la cultura della sconfitta. So bene che non sempre si può vincere. E che, anzi, occorre fare tesoro delle misere deblacle intervenute proprio per evitare di perseverare nei medesimi passi errati.
Tuttavia, pur essendo preoccupato, sono moderatamente ottimista. E sapete perché? Proprio per quanto asserito in quelle battute d’apertura. Non siamo nella repubblica delle banane e non vige la legge della giungla, la legge del più forte (che poi, per inciso, nel bailamme, càpita di trovarsi di fronte a meschini comportamenti catalogabili con il motto “forti coi deboli e deboli coi forti”, ma questo ci svierebbe troppo dal discorso). Esiste una Legge. Ed esistono delle Forze dell’Ordine. E meno male.
Se i vili cercano una strana anomìa –strana perché, contraddittoriamente, talora la norma la si cerca e la si rivendica eccome!- che trivialmente si esprime con quei beceri “cori” che purtroppo tutti conosciamo (che esprimono quello stesso folle concetto, messo mille e mille volte per iscritto nei muri, secondo il quale “contro lo Stato non è reato” ) allora a costoro, con le buone o con le cattive, occorre far capire dura Lex sed Lex. E che la Domenica si può pure giocare – e magari anche vincere- contro lo Spongano o il Grumo Appula senza che ciò costituisca un dramma ed anzi divertendosi. Questa è la cultura della sport che è spesso violentata –ma questo è un discorso dell’intera Nazione- dalla cultura del vincere facile, vincere subito che anche spregiudicati personaggi del mondo dello sport a volte sposano. Se poi aggiungiamo che i giovanotti di oggi son stati “educati” al culto del tutto e subito (e spesso i genitori non sono estranei a ciò, anzi!) allora il quadro è completo. E non è un bel quadro. Anzi: è decisamente brutto.

BRINDISI: prezzi esposti chiaramente in vetrina

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Con l’arrivo della bella stagione le città turistiche – e Brindisi lo è a pieno titolo- si riempiono. I commercianti “gongolano” e, in un certo senso, è giusto che sia così. Tuttavia è bene che vi sia il massimo della trasparenza e della onestà: non infrequentemente,infatti, le cronache nazionali parlano di turisti letteralmente truffati da esercenti senza scrupoli. Quante volte abbiam visto grossi titoli: “TURISTA INFEROCITO: 60 EURO UN PANINO ED UNA BIRRA” oppure “GIAPPONESE TRUFFATO DA TASSISTA: 75 EURO PER 500 METRI”. Purtroppo anche la nostra realtà non è esente da queste autentiche storture (e si consideri che il numero dei “truffati” da commercianti disonesti è sempre un dato sotto-stimato: la percentuale di chi denuncia tali soprusi è bassissima).

Ed in tale prospettiva come non accogliere positivamente l’iniziativa del Comune di Brindisi? Eccola qui la semplice -ma saggia ed utile- raccomandazione ai commercianti:

L’Assessore al Turismo del Comune di Brindisi Teodoro Titi, al fine di tutelare in primo luogo l’immagine della Città di Brindisi, nei confronti dei turisti, che con grande sforzo sta cercando di attrarre, anche in concomitanza con l’approdo delle navi da crociera, desidera rivolgere agli esercenti ed ai gestori delle attività commerciali l’invito a voler tenere ben esposti, all’esterno dei propri locali, i prezzi praticati, come peraltro disposto da precise norme di legge vigenti in materia, che prevedono anche, in caso di omissione, sanzioni economiche gravose.

Si tratta, come ha avuto modo di sottolineare l’Assessore Titi, di un piccolo sforzo che va nella direzione giusta se realmente Brindisi vuole candidarsi a svolgere nuovamente un ruolo importante dal punto di vista turistico.