don’t shoot me

piano-player.jpgLa rubrica appena inaugurata (la c.d. rassegna stampa online) già trova difficoltà a procedere: avendo scelto come tema i resoconti delle varie Testate della odierna Conferenza Stampa di Mauro D’Attis ci troviamo nella condizione di dover riportare uno scritto appena apparso sulla rete. Ed invece non lo facciamo (ecco perché parlo di “sospensione”) perché l’articolo in questione mi ha notevolmente turbato: pur conoscendo da decenni (non sono un ragazzino sprovveduto, anche se un po’ ingenuo si) lo “stile” ed i metodi tipici della disinformazione e/o della informazione faziosa e menzognera (tipica dei regimi, ad esempio quello comunista. E non solo con Stalin: la disinformatio  della “Pravda” sopravvisse per lunghi decenni, ben oltre la morte del sanguinario dittatore georgiano omicida) ciononostante continuo ad indignarmi profondamente di fronte alle storture. Sicchè mi taccio.

E lo faccio per due motivi: non tanto per evitarmi noie che sicuramente avrei nel momento in cui commentassi certe scorrettezze e menzogne di alcuni colleghi –e del resto ho ricevuto, come ben sapete, già minacce per questioni apparentemente diverse: in realtà, ed un giorno verrà fuori, le due cose erano e sono parecchio intrecciate. E come sempre ho la massima fiducia nelle Forze dell’Ordine che faranno certamente luce sui mesi terribili che abbiam vissuto con veri e propri reati e non scaramucce-  ma quanto per un motivo che ci tengo a precisare.

Ebbene, che io sia un cittadino, indipendentemente dal mio ruolo di blogger e quindi di informatore attraverso internet, che ha apprezzato il lavoro svolto dal 2004 ad oggi dalla Amministrazione Civica non è un mistero. Né io mi impegno a far apparire diversamente: sarei ridicolo e cadrei nelle enormità commesse da altri (e mi sovvengono certi gotha del giornalismo nostrano…).

Ma tale mio punto di vista, che poi è quello di tutti i cittadini onesti e di buon senso i quali non possono non apprezzare l’immensa opera del Sindaco Mennitti, non deve dare l’alibi o il pretesto a qualcuno per attaccare il Centrodestra e/o il suo Candidato Sindaco unitario(parentesi: la si smetta di dire, facendo pure i nomi, che esistono quattro altri candidati di centrodestra. Non è così: chi lo dice e/o lo scrive confonde la realtà coi propri sogni. Il centrodestra è unito, anzi: altre forze convergono su di esso e lo sappiamo tutti. Le candidature di singole persone, slegate da ogni legame di qualsiasi tipo col centrodestra brindisino –ed anzi verrebbe da dire che alcuni di costoro, semmai li si volesse collocare, andrebbero ascritti a quell’aria libertina e laicista che, da sempre, flirta cogli eredi del Partito Comunista- non c’entrano davvero nulla di nulla col centrodestra e men che meno col Pdl. E qui chiudo la quaestio attorno a questa palese inesattezza.Punto).

Mi spiego meglio: poiché, si sa, in campagna elettorale –specie i candidati in grosse difficoltà di immagine e di consenso- si usa denigrare l’avversario. Il Pci, credo fu Gramsci a farlo, addirittura teorizzò la menzogna come strategia politica ed il sardo è stato preso alla lettera: è risaputo che la demonizzazione dell’avversario politico è il tratto distintivo della sinistra, dal Pci ad oggi. Ebbene io vorrei preventivamente evitare che il centrodestra –e Mauro D’Attis in primis- possa essere attaccato (fra i tanti strali, di inchiostro e di silicio,  che sicuramente dovrà sorbirsi ) perché “sostenuto persino da quello strano blogger”. Non ho manie di protagonismo (né collaterali sindromi di persecuzione) ma so bene di essere non solo conosciuto in città ma anche abbastanza odiato (e, credetemi: dovevo arrivare a questa età per sentire sulla mia pelle gli effetti dell’odio altrui, una cosa orribile e tristissima che non auguro a nessuno, davvero) e quindi non voglio minimamente offrire l’assist a possibili critiche pretestuose del tipo che credo d’aver ben esemplificato.

Sono un cittadino. Prendetevela con me, se proprio volete. Ma, nell’agone politico, misuratevi con le idee, le opere e la progettualità del centrodestra, e del Pdl e di Mauro D’Attis: io sono solo un semplice blogger che, ripeto, come cittadino ho le mie idee che non celo e che or ora vi ho ribadito.

Spero d’esser stato chiaro e di non ricevere ulteriori attacchi, aggressioni verbali e minacce: riguardo queste ultime, come ben sanno gli interessati, non ho mai indugiato a denunciare immediatamente e pubblicamente l’accaduto.

NUOVO PARTITO COMUNISTA DI VENDOLA – Emiliano smentisce che ne farà parte

emiliano.jpgNasce, non nasce, e se nasce con chi, chi partecipa al nuovo costruendo soggetto politico che il Governatore della Regione Puglia Nichi Vendola avrebbe in animo di fondare? Sono alcuni degli interrogativi che gli analisti politici si pongono. Da precisare che, in tal senso, non ci risulta esserci stata una precisa smentita. Ed è quindi ragionevole pensare che in italia si lavori alla creazione di un nuovo grande partito comunista.

E che non si tratti di una mera boutade -la creazione di Vendola del nuovo partito comunista- vi è la dichiarazione odierna di Michele Emiliano, Sindaco di Bari, che sente la necessità e/o la opportunità di dichiarare urbi et orbi che “che io non partecipero’ alla fondazione del nuovo Partito comunista. Non ho questo orientamento politico”.

Bene. Prendiamo atto che Emiliano non è comunista -ma chi mai aveva affermato ciò?- e che non fara’ parte del nuovo partito comunista. Sarà interessante -per i retroscenisti- scoprire chi saranno i novelli Gramsci e chi sarà il leader del pci del 2012. Intanto però abbiamo una certezza. E perchè non si dica che è una invenzione nostra ecco, integrale, la nota della prestigiosa Agenzia Ansa: (ANSA) – BARI, 18 GEN – ”Non fondero’ con Vendola un nuovo Partito comunista”: lo ha detto al Tg Norba 24 il sindaco di Bari, Michele Emiliano(Pd), commentando le dichiarazioni di Vendola all’Unita’ sulla nascita di una formazione quidata dallo stesso Vendola e da Di Pietro. ”Tutti sanno – ha detto Emiliano – che io non partecipero’ alla fondazione del nuovo Partito comunista. Non ho questo orientamento politico. Io ritengo di guardare con grande interesse allo sfaldamento della destra italiana e al tentativo di portare tutta quella parte importante del nostro Paese alle ragioni di un progetto italiano”. (ANSA)

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