Brindisi, fra arte, Liturgia e paraliturgia – la chiesa parrocchiale di Cristo Salvatore

26 giugno 2011 + altre 072.jpgPoche settimane fa abbiamo celebrato il Santo Natale, abbiamo rivissuto un avvenimento capitale per l’umanità: la nascita nel tempo e nella storia di Gesù di Nazareth, vero Dio e vero uomo.

Abbiamo ancora nel cuore quella gioia spirituale che la liturgia, particolarmente ricca di segni e di canti,  ci offre  nel periodo natalizio. Vi sono segni liturgici canonici, uguali in tutte le parti del mondo, ad essi però se ne aggiungono altri, che nascono dalla creatività e dalla spontaneità delle singole comunità parrocchiali o dei santuari. Essi hanno lo scopo di “rafforzare” la comprensione del mistero del Santo Natale, per poterlo così celebrare con sempre maggior fervore.

Vorrei portare all’attenzione un esempio particolarmente significativo che, da alcuni anni, si ripropone durante il periodo natalizio nella chiesa parrocchiale di Cristo Salvatore in Brindisi.

Sotto l’altare si “ricrea” la grotta di Betlemme con al centro Gesù Bambino circondato da lampade con fiammelle naturali. Sopra, in linea con l’altare e perpendicolare ad esso,  pende dalla volta lignea  un grande e splendido crocifisso stile medievale-ortodosso.

Così che, in un solo sguardo, si può contemplare l’unico grande mistero della salvezza:  il Verbo di Dio che, per amore dell’uomo, si fa Bambino ed entra nella storia e si offre come “vittima di espiazione per i nostri peccati” morendo sulla croce.

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E, proprio quest’anno, il Santo Padre Benedetto XVI  nella catechesi di mercoledì 21 dicembre  sottolineava come il grande mistero del Natale sia strettamente legato alla Pasqua di Gesù.

 

Egli, infatti, affermava: “L’evento di Betlemme deve essere considerato alla luce del Mistero Pasquale: l’uno e l’altro sono parte dell’unica opera redentrice di Cristo. L’Incarnazione e la nascita di Gesù ci invitano già ad indirizzare lo sguardo verso la sua morte e la sua risurrezione: Natale e Pasqua sono entrambe festa della redenzione.(…)Come l’alba precede e fa già presagire la luce del giorno, così il Natale annuncia già la Croce e la gloria della Resurrezione.(…)Guardiamo alla grotta di Betlemme: Dio si abbassa  fino ad essere adagiato in una mangiatoia che è già preludio dell’abbassamento nell’ora della sua passione.(…)Soprattutto contempliamo e viviamo questo Mistero nella celebrazione della Eucaristia, centro del Santo Natale; lì si rende presente in modo reale Gesù, vero Pane disceso dal cielo, vero Agnello sacrificato per la nostra salvezza.”

 

Ecco, nella parrocchia di Cristo Salvatore i segni para-liturgici, composti “ad arte”, danno al credente che partecipa alla Santa Messa, la possibilità di contemplare tre grandi misteri della fede: l’Incarnazione (Gesù Bambino), la Redenzione(Gesù Crocifisso) ed il Sacrificio Eucaristico (Gesù Eucaristia).

 

 

Anna Maria De Matteis, o.v.

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anche se si dice che nulla è per caso….

per caso qui?

 

B E N V E N U T O !


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Formidabili QUESTI anni

Il rischio di confondere i propri sogni con la realtà è sempre in agguato. Ma certuni, invece di tenere la guardia alta, si abbandonano a credere stoltamente ai propri sogni. Che, spesso, sono gretti, meschini, asfittici. Se uno ha il cuore ostinato persino i suoi sogni puzzano di escrementi. Figuriamoci se mi metto a commentare la non-notizia che ha scatenato in città le ipotesi più fantasiose e surreali possibili (assieme a timori e lotte intestine): lascio che siano gli house organ degli adùlteri e dei pluripregiudicati a (s)parlare. Al massimo mi limiterò a leggere. E non sono neppure sicuro di questo, perchè sono ultra sensibile e soffro quando sento e leggo fesserie. E non tanto per le fesserie in sè -oramai, con l’età, ci ho fatto il callo- quanto per la ignoranza e la cattiveria che esse sottendono. Ecco: di fronte al male (io sono cattolico e per me l’odio e la menzogna sono orrido male) non ho altra arma che la preghiera. Se poi, nella preghiera, il Paraclito suggerisce qualcosa allora, con prudenza e discernimento, agìsco. Diversamente taccio, soffro, offro e prego. O forse credete che Sturzo -il più grande politico italiano- agisse d’impulso o seguendo gli istinti? Basta. Mi fermo qui. Quando -e se- non avremo più questi capi (degnissimi capi) ci soffrirò certo. Ma rivolgerò il mio grazie al Cielo che, in questo decennio(anno più anno meno) ha disposto la presenza in Brindisini di persone straordinarie. Ho più volte detto che Essi sono un vero e preoprio lusso per Brindisi. Pazienza che qualcuno la pensi diversamente. Se il Signore mi darà vita sono certo che ascolterò, piano piano, gli stolti concittadini che diranno (o quantomeno penseranno dentro di loro) : “Che anni belli abbiamo vissuto! Che stolti che siamo stati a volere tornare indietro. Si, indietro. Chè è (quasi) inevitabile il ritorno a certe assurde storture. E -prima si menzionavano gli escrementi- si sà: certi composti  tornano sempre a galla. PRISCIATIVI!

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