Ritrovata la studentessa di Erchie

ritrovata la studentessa di erchie,chiara contessa,erchie,ritrovata ragazza scomparsa,lecce,soletoSi è risolto, fortunatamente, il piccolo giallo che aveva fatto temere al peggio -considerando i numerosi fatti di cronaca nera di questi periodi- ed aveva fatto passare ore interminabili di angoscia ai familiari: è riapparsa Chiara Contessa ( nella foto) la ventiquattrenne studentessa di Erchie(Brindisi) di cui si erano letteralmente perse le tracce da ieri mattina, venerdì 23 Dicembre, alle ore 10.

La Contessa si trovava a Soleto, centro leccese ad una settantina di chilometri dalla sua Erchie, dove è stata rintracciata dalle Forze dell’Ordine. Agenti del Commissariato di Galatina la hanno poi accompagnata presso la Questura di Lecce dove la ragazza sta raccontando l’accaduto.

Da primi dati acquisiti pare che si sia trattato di un allontanamento volontario e non coatto: tantomeno si tratterebbe di un atto violento da parte di terzi. All’origine del gesto, che ha tanto messo in apprensione i suoi familiari, ci sarebbero questioni di natura personale.

La ragazza aveva fatto perdere le sue tracce dopo che, nella mattinata di ieri, aveva accompagnato in auto i suoi genitori presso l’ospedale Vito Fazzi di Lecce.


cosimo de matteis

-cronache brindisine-

La città in balìa di criminali e loro…..

 

BRINDISI

geme sotto i colpi della criminalità
-sempre più sfrontata ed agguerrita-
ed i “politici”
invece di intervenire
(in sinergia con le Forze dell’Ordine)
si stanno letteralmente SCANNANDO fra loro
-nessun partito escluso-
per le elezioni amministrative di primavera.

Posso dirlo?


CHE SCHIFO!

Brindisi – Criminalità scatenata, la città grida “BASTA”

La criminalità non si ferma neppure la Vigilia di Natale. La città di Brindisi registra l’ennesimo atto delinquenziale che, solo per miracolo, non è diventato una tragedia. E grazie all’impeccabile lavoro delle Forze dell’Ordine -cui va tutto la nostra gratitudine e stima- il responsabile è stato assicurato alla giustizia. I fatti si sono svolti stamane nella centralissima piazza Vittoria, nei pressi del palazzo delle Poste Centrali. Ripetiamo: fortunatamente ci sono stati solo feriti non gravi e, grazie al Cielo, non sono stati coinvolti gli ignari ed innocenti passanti che hanno assistito ad una scena da film anni Settanta. Ma era realtà, la dura realtà di Brindisi che lotta -Questura e Procura in Testa- contro la criminalità di tanti, troppi, veri e propri delinquenti.(cdm)

 

(ANSA) – BRINDISI, 24 DIC – Un vigilante e’ rimasto ferito in modo non grave ad una gamba durante un tentativo di rapina compiuto stamani a Brindisi ai danni di un portavalori dell’Istituto di vigilanza Ivri. Un rapinatore, rimasto anche lui ferito, e’ stato arrestato dopo un lungo inseguimento. Si tratta di Giuseppe Maisto, di 37 anni, con precedenti penali per reati contro il patrimonio, che quando ha sparato e’ rimasto ferito ad una mano perche’ l’arma, un fucile a pompa, era priva di manico. Trovata l’auto che Maisto avrebbe dovuto usare per la fuga; forse aveva un complice. (ANSA).

La morte di FRA GIUSEPPE BRANDI, Carmelitano Scalzo(1971-2011)

FRA GIUSEPPE BRANDI 1971-2011.jpgCaro Giuseppe,

 

ti confesso che -spesso- quando qualche persona muore e suoi amici (o persino persone che nemmeno lo conoscevano) inondano bacheche di “abbiamo un nuovo angelo in cielo” oppure “ciao, ora sei un angelo” o il gettonatissimo “da oggi guuardando in cielo vedremo una stella in più” il tutto , indistintamente, se a morire sia una persona che cercava di vivere il Vangelo oppure un cristiano tiepido o persino un peccatore o peccatrice pubblica che viveva in situazione stabile di peccato. Niente: con la morte scatta -secondo loro- il “condono” e si diventa sic et simpliciter “angeli”. In tali circostanze tenevo per me queste considerazioni: non sia mai che costoro si offendessero o, scandalizzati, mi dicessero: “ma quale peccato…il peccato, l’inferno sono invenzioni dei preti, della chiesa…” e/o altre stupidaggini simili. Ed allora mi mettevo a pregare, come sempre faccio quando apprendo della morte di qualcuno, e se potevo andavo al funerale. E cercavo di tapparmi le orecchie di fronte a quei stucchevoli “ora sei un angelo…

Ma quale angelo….diglielo tu, Giusè, quanto costa guadagnarsi il Cielo! E Gesù ce lo ha pure detto: “chi vuol seguirmi, rinneghi sè stesso, prenda la sua croce….”. Ma, niente: per il mondo non esiste punizione, merito, pentimento, virtù, sacramenti, confessione, preghiera, peccato, assoluzione, giudizio, morte, paradiso, inferno. No: una volta morti c’è -secondo loro- l’assoluzione con formula piena e “si diventa angeli”. Di là dalle inesattezze teologiche -anzi: vere e proprie falsità- che purtroppo non infettano solo semplici credenti ma anche Sacerdoti e persino Vescovi, manca proprio il concetto che l’uomo è costantemente

25318_102309029808298_100000876045403_38099_7266109_n.jpg

posto di fronte alla scelta fra il bene ed il male. E -avendo messo la sordina alla coscienza- si sono eliminati quei sani scrupoli e quei vitali sensi di colpa di fronte alle miserie ed agli orrori (peccati) che perpetriamo.

Tu ora, frà Giuseppe, vedi nitido -ancora più nitido- tutto ciò. Sei nella Verità. E sorridi pure di queste mie considerazioni. Ma, ti assicuro, quello che ti chiedo è proprio questo: prova a tòccare i cuori di chi troppo sbrigativamente parla di angeli e stelle nel cielo! Tu sai -per esperienza di vita e per formazione religiosa- come è impegnativa la salita al monte Carmelo. E quanti sacrifici e rinunce essa comporta. E come, per percorrerla, occorre anche accettare le prove dolorose e quasi impossibili da sopportare. E come tutto questo si debbba continuamente offrire a Dio Onnipotente unitamente al Sacrificio Eucaristico.

Eri nato il Primo Maggio del 71 (io ero nato due mesi prima): un giorno bellissimo sia perchè è l’inizio del mese mariano e sia perchè in quel giorno la Chiesa, nostra Madre, festeggia solennemente San Giuseppe Artigiano (mentre il mondo fà stolti cortei in nome di sulfuree ideologie menzognere ed omicide). E San Giuseppe, così discreto, avrà fatto il suo “dovere” di Patrono della buona morte”. E con te l’avrà fatto doppiamente: il Carmelo è, si, tutto di Maria. Ma pure di Giuseppe.

Ed allora: arrivederci amico mio. Mi resta il tuo ultimo sorriso, poche settimane fà, ricevuto al termine della Professione dei primi voti di Frà Maurizio. E quei tanti incontri con te, spesso casuali, tanti anni fà, ancor prima che tu ti consacrassi al Signore. Ricordi, a volte in autobus. Poi ebbi la gioia della notizia del tuo cammino dentro il Carmelo. E poi della grave malattia che t’aveva portato alle soglie della morte. E poi la gioia di rivederti a Jaddico, camminare con le tue gambe! Ecco: un soffio è la vita. Quarantanni, in un attimo passati, volati via.

Prega per me, caro Giuseppe. Ho i brividi a pensare che in Paradiso contempleremo la bellezza della Vergine Santa, Madre della Chiesa ed Aiuto dei Cristiani. Ed allora: mettetevi daccordo, tu e padre Mario e padre Innocenzo, e mandate un oceano di grazie sulla nostra città e sul vostro Santuario acchè i residui tentativi del cornuto di insidiare quel luogo benedetto falliscano miseramente. A Dio, Giuseppe. E a presto.

cosimo de matteis

la morte di Giandomenico Caramia, artista brindisino

Giustamente fiero delle sua brindisinità (precisamente del piccolo e grazioso centro di Villa Castelli) se ne è andato Giandomenico Caramia, 41 anni, musicista eclettico. La morte è avvenuta in seguito alle complicanze di un intervento chirurgico cui si era sottoposto. In tanti stanno, giustamente, in queste ore ricordando la sua figura. E ci uniamo volentieri a questo omaggio. A Dio, Gianni!

Giandomenico Caramia.jpg


cronaca nera

Sul recente episodio di cronaca nera –che solo chi ostinatamente si rifiuta di accettare la realtà delle cose non mette in stretta relazione con i precedenti fatti incresciosi(è solo un eufemismo, naturalmente) accaduti a Brindisi nelle ultime settimane- ho letto un articolo su una Testata locale. Nel complesso lo ritengo un articolo accettabile (ricordo a tutti che esiste ancora il diritto di critica e che, per modo di dire, non esiste il reato di “lesa maestà” se una persona dice onestamente il suo pensiero su uno scritto di un pubblicista che è tale da qualche decennio, almeno credo). Del resto la Testata di cui parlo ha seguito le citate vicende con la schiena abbastanza dritta, senza strabismi. Ma proprio per questo dispiace che si scrivano certe cose: “Non è ancora ben chiaro come i cronisti siano stati riconosciuti dagli aggressori come persone al seguito della squadra ospite, e comunque scambiati per tifosi campani. Probabilmente ciò è avvenuto quando sono passati davanti al punto dove si radunano i tifosi che poi vanno in curva, forse è stata notata la sigla “CE” sulla targa”. Ripeto: scrivo queste cose proprio perché ho apprezzato come questa Testata ha seguito le ultime vicende “calcistiche” ed il grave corollario di cronaca nera. Mi spiego meglio (o, almeno, cerco di farlo): se ho ben compreso si dibatte attorno alla seguente questione: ma i “tifosi” brindisini (i presunti aggressori) si eran accorti che i tre casertani erano giornalisti o li hanno scambiati per tifosi campani? E qui sobbalzo: come? –mi chiedo e vi chiedo- tifosi, non tifosi, giornalisti….Ma forse il gesto non è ugualmente grave (anzi: gravissimo)? Se anche, per mera ipotesi, i tre giornalisti invece d’esser venuti in Puglia per lavoro fossero stati tre cittadini casertani che han deciso di seguire la loro squadra in trasferta, con sobrietà e garbo, cambierebbe qualcosa in merito alla presunta aggressione? Forse che, magari senza accorgersene, si sta scivolando nel ritenere come valide e lecite le “regole ultrà”? E quindi si arriva ad accettare come “normale” –o anche “meno grave”- una aggressione (in questo caso ancora “presunta aggressione” ma il discorso esula dalla fattispecie) soltanto perché gli aggrediti sono dei “nemici”? Sarebbe un pericoloso sbandamento. Un po’ come se –mutatis mutandis- qualcuno si sognasse di riproporre il “delitto d’onore” o altri vetusti orpelli giuridici.

Mi fermo qui e penso –anzi: in realtà è da ieri sera che ci penso-  a quell’automobilista innocente coinvolto nell’episodio che, a quanto pare, è colui che ha avuto la peggio. Povero uomo, ma che colpa ha lui? Normalmente quando si racconta di incidenti(indipendentemente dal contesto) si riserva maggiore attenzione per la vittima che ha subito le conseguenze peggiori. Ed invece, salvo due tre eccezioni, la ribalta, lo “scoop” dato era alla (presunta) aggressione. Cosa giusta, per carità: sempre meglio rispetto a chi ha ignorato e/o  ha pesantemente sminuito l’accaduto (ed anche qui: errare humanum est…) per motivi a noi ignoti. Ed invece va detto. Non fosse altro che per un discorso di buonsenso: ma quell’automobilista, ancora in ospedale, che colpa ha? Chi lo risarcirà? Chi gli chiederà scusa?

Arresti a brindisi (notizia Ansa)

(ANSA) – BRINDISI, 2 DIC – Un maresciallo della Guardia di finanza del nucleo di pt e’ stato arrestato per corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento. Si tratta di Pasquale Lisi, di 59 anni. Al militare e’ stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Brindisi. Lo stesso provvedimento e’ stato notificato all’avv.Giovanni Faggiano, di 52 anni, gia’ detenuto nell’ambito di un’indagine condotta dalla procura di Napoli sulla raccolta dei rifiuti. Faggiano, che e’ legale rappresentante di una societa’ di vigilanza, e’ accusato di concorso in corruzione.

(ANSA).

Forze dell’Ordine e Magistratura: vi prego,a i u t a t e c i

Cari concittadini,
non so voi
ma io sono seriamente
PREOCCUPATO
per questa città.

Senza voler tornar indietro agli Anni Novanta
-durante i quali la città venne funestata persino da omicidi-
è evidente che c’è qualcosa che non và.

Troppa DROGA:
sia troppo consumo
(mica fà bene al corpo ed alla mente di chi ne fa uso, e magari GUIDA!)
e troppo spaccio.
E quindi “lotta” per il “mercato”.
E quindi sgarri, sfregi, avvertimenti, minacce, attentati, gambizzazioni.

Forze dell’Ordine e Magistratura, vi prego:

a i u t a t e c i !

MIRACOLO a Tempera, in Abruzzo

miracolo, statua, terremoto, statua madonna sant'anna, tempera, paesino distrutto, evento prodigioso, statua miracolosamente illesa, trovata nelle macerie statua intatta, dio, il cielo ci parla, cosimo de matteis


Ognuno di noi ricorda bene il forte terremoto che colpì la nostra Nazione, in particolare l’Abruzzo e la Città  di L’Aquila. Ci furono, purtroppo, molti morti, feriti e sfollati, in particolare nella Città Capoluogo. Se ricordate si parlò di alcuni minuscoli paesini interamente rasi al suolo. Quello più “famoso” è Onna, ma ve ne sono altri. Anche Tempera venne praticamente rasa al suolo dal sisma e, assieme alle case, non venne risparmiata dalla violenza delle scosse neppure la antica chiesa del paese. Ebbene, proprio a Tempera è avvenuto un fatto decisamente prodigioso. Durante gli interminabili lavori di ricostruzione, dall’enorme massa di macerie degli edifici completamente distrutti è stata estratta miracolosamente intatta ed illesa la Statua raffigurante Sant’Anna e la Vergine Maria. Ed è precisamente quella che vedete a corredo di questo articolo. Ognuno pensi quello che vuole. Anzi, sono certo che qualche inteliggentone penserà -e magari lo scrive nei commenti!- che non è per niente un miracolo ma un caso fortuito. E poi magari qualche altro genio dirà che “macchè miracolo….se Dio veramente esistesse non permetterebbe certe cose”. Ed il nostro Creatore deve sorbirsi pure queste frasi blasfeme e sacrileghe. Ad ogni modo, un fatto è certo: la Statua è intatta mentre il resto è tutto distrutto. Il Cielo ci “parla” anche in questi modi.

 

cosimo de matteis