i “cattocomunisti”

Il video che avete visto è tratto dal TG3. Riguarda Milano. Certamente non rientra nelle “cronache brindisine”. Ed allora, perchè lo pubblico? Lo spiego subito. Oggi Quotidiano pubblica un intervento dell’onorevole Domenico Mennitti sindaco di Brindisi ma anche apprezzato giornalista e politologo. Ebbene, Mennitti parla dei “cattocomunisti”. Naturalmente non entriamo direttamente nel merito nè dello scritto di Mennitti nè della questione in genere (anche se sarebbe un tema molto interessante) tuttavia guardando il video si potrà vedere un piccolo campione di questa particolare “categoria” di cittadini/elettori. Buona visione e….ogni commento è gradito. (per farlo basta cliccare qui in basso sulla scritta “Commenti” e scrivere la vostra opinione)

NON SI PUO’ SEMPRE VINCERE

Anzitutto una nota di merito ed un plauso sincero: il primo cittadino, Domenico Mennitti, nel caricarsi sulle spalle la ennesima croce di questa sventurata città (sventurata perché si compiace del malaffare e del clientelismo ed invece d’andare avanti vorrebbe tornare indietro) ho compiuto un gesto che è molto significativo. Ha avuto al suo fianco, fin dalle primissime fasi, rappresentanti delle Forze dell’Ordine e del grado piu alto. Unitamente alla di lui serietà la presenza –anche fisica, come mostrano le immagini televisive- di questi ottimi servitori dello Stato ha contribuito a rendere credibile ed interessante tutta la “mission”.
Mi riferisco naturalmente al tentativo –l’ennesimo- del Sindaco di Brindisi di salvare la barca del calcio brindisino miseramente e colpevolmente incagliata negli scogli (o impantanata nella melma, se preferite).
Ciò è avvenuto all’indomani dell’ennesimo riacutizzarsi del cronico stato d’emergenza. Non che prima non fosse intervenuto, anzi. Solo che ad un certo punto, da uomo saggio ed Amministratore accorto, ha compreso nitidamente la china che la vicenda aveva preso. Beninteso: questo non è un racconto del passato. La cosa è ancora attuale, e lo sarà ulteriormente nei prossimi mesi.
Dicevo: ha compreso la serietà della situazione e anche le possibili ripercussioni sull’ordine pubblico : per questo lodo pubblicamente la scelta di agire in sinergia con la Questura e spero –anzi: ne sono certo- la cosa continui.
Non ho intenzione di ricordare le responsabilità dell’attuale stato di cose: i fatti sono quelli. Peggio per chi capoticamente e pregiudizialmente vuole vedere altri scenari, altre responsabilità. Res sunt, inutile rivangare. Anche perché, è noto, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Di più: bisogna fare i conti con la cieca furia di chi non riesce ad accettare la realtà. Una realtà che per quanto amara quella è. Ed invece campeggiano e si odono slogan che appaiono totalmente slegati dalla realtà delle cose. Figuriamoci se mi cimento nella interpretazioni delle radici sociologiche e culturali di tale stolta ottusagine, per carità. Sono invece preoccupato per chi avrà il duro compito di gestire la furia -cieca, dissennata e nutrita di pregiudizi- di queste persone quando dovranno prendere atto, giocoforza, della realtà.
Sono preoccupato da cittadino. Perché, come tifoso e uomo di sport, ho la cultura della sconfitta. So bene che non sempre si può vincere. E che, anzi, occorre fare tesoro delle misere deblacle intervenute proprio per evitare di perseverare nei medesimi passi errati.
Tuttavia, pur essendo preoccupato, sono moderatamente ottimista. E sapete perché? Proprio per quanto asserito in quelle battute d’apertura. Non siamo nella repubblica delle banane e non vige la legge della giungla, la legge del più forte (che poi, per inciso, nel bailamme, càpita di trovarsi di fronte a meschini comportamenti catalogabili con il motto “forti coi deboli e deboli coi forti”, ma questo ci svierebbe troppo dal discorso). Esiste una Legge. Ed esistono delle Forze dell’Ordine. E meno male.
Se i vili cercano una strana anomìa –strana perché, contraddittoriamente, talora la norma la si cerca e la si rivendica eccome!- che trivialmente si esprime con quei beceri “cori” che purtroppo tutti conosciamo (che esprimono quello stesso folle concetto, messo mille e mille volte per iscritto nei muri, secondo il quale “contro lo Stato non è reato” ) allora a costoro, con le buone o con le cattive, occorre far capire dura Lex sed Lex. E che la Domenica si può pure giocare – e magari anche vincere- contro lo Spongano o il Grumo Appula senza che ciò costituisca un dramma ed anzi divertendosi. Questa è la cultura della sport che è spesso violentata –ma questo è un discorso dell’intera Nazione- dalla cultura del vincere facile, vincere subito che anche spregiudicati personaggi del mondo dello sport a volte sposano. Se poi aggiungiamo che i giovanotti di oggi son stati “educati” al culto del tutto e subito (e spesso i genitori non sono estranei a ciò, anzi!) allora il quadro è completo. E non è un bel quadro. Anzi: è decisamente brutto.

Il Presidente del Brindisi Pupino rimette il Titolo nelle mani del Sindaco

Riportiamo, senza commento alcuno, il comunicato diramato nella serata di oggi lunedì 7 marzo 2011 dalla Sede del Football Brindisi 1912.

Ecco il testo integrale:IL PRESIDENTE PUPINO.jpg

Considerate le continue pressioni subite da questa società e dal Presidente Antonio Pupino in particolare.

Considerato il momento storico in cui versa la squadra di calcio del Brindisi.

Considerata la volontà popolare esplicitata attraverso comunicati stampa ed incontri con i rappresentati della società e con il Presidente.

Si comunica che dalla data odierna il Presidente Antonio Pupino rimette il titolo nelle mani del Sindaco attendendo, altresì, di conoscere gli interlocutori per il trasferimento delle quote sociali e rimettendo, altresì, tutti gli oneri relativi all’ordinaria amministrazione nonché tutti gli atti di straordinaria amministrazione.

Da questo momento il Presidente Antonio Pupino e la proprietà si disimpegnano formalmente e sostanzialmente da ogni obbligo relativo al F.B. Brindisi 1912 Srl, così come richiesto a più voci dall’opinione pubblica ed anche da esponenti importanti del panorama brindisino, ben consci di non aver alcuna responsabilità per la situazione attuale della società in quanto è stata ereditata una situazione già precaria che è andata evolvendo nella sua passività per responsabilità che certo non possono essere ascritte né all’attuale Presidente né all’attuale proprietà.

Si spera che, con questo disimpegno, si possa trovare una soluzione gradita alla tifoseria ed alla città.

Mennitti risolve la “grana” Brindisi

Il Sindaco Mennitti risolve tutto: il Brindisi si iscriverà regolarmente al campionato di Lega Pro

lega pro.jpgCome ampiamente previsto (da noi, non da molti altri) sarà il sindaco Domenico Mennitti  a risolvere -per la ennesima volta- i problemi: anche quelli che -a rigor di logica- non spetterebbe a lui risolvere. I “tifosi”(abilmente sobillati e strumentalizzati) continuano stupidamente ad invocare contestazioni, sit-in e pagliacciate varie. Non sanno che il Sindaco ha già risolto tutto. E che se proprio dovessero fare una contestazione…bè, non dovrebbero farla certamente contro lui!

    Sarà sempre troppo tardi quando i brindisini si renderanno conto di aver avuto in questi dieci meravigliosi anni un Primo Cittadino straordinario, onesto, competente, non populista, concreto, serio, di notevole cultura: un fuoriclasse, insomma. Un lusso per Brindisi. Ed il bello è che questa città si ostina a non capire tutto ciò. O meglio: una grossa parte di essa. C’è la BRINDISI SANA, SILENZIOSA ED ONESTA, che sà distinguere un politico da un politicante, un uomo onesto da un imbroglione. Un amministratore concreto da uno parolaio e fumoso.

    Grazie signor Sindaco: grazie perchè senza di lei sicuramente tutto sarebbe andato a finire a rotoli. Grazie perchè non ha mai ceduto alla tentazione di dire ai “tifosi” che non è lui che devono contestare. Ma il tempo è galantuomo. E la verità emerge sempre. Il Sindaco Mennitti può continuare a camminare a testa alta. Lui può farlo.mennitti.jpg

cosimo de matteis