POSTE ITALIANE – Arrestato dipendente della provincia leccese: ha rubato 7000 euro

Se dovessimo parlare delle poste non basterebbe tutto questo blog. E probabilmente anche tantissimi cittadini avrebbero cosa da dire, soprattutto in riferimento al recapito. E lungi da me sparare nel mucchio: ho in mente, come esempio positivo, la succursale di Viale Commenda laddove è veramente un piacere -non esagero- andare per svolgere le varie operazioni. Gentilezza, serietà, simpatia, competenza: questo io ho SEMPRE trovato in questo ufficio. Ci tengo a dirlo.

Ma la cronaca ci fornisce un episodio di “malaposta” se vogliam creare un neologismo. E la notizia viene dalla vicina Lecce, precisamente dalla provincia salentina. Infatti, su ordinanza di custodia cautelare, gli agenti della sezione di Polizia Giudiziaria del Tribunale hanno arrestato e subito assegnato ai domiciliari, questa mattina a Collemeto, Marco Bruno, 32 anni del luogo.

L’uomo è accusato di peculato per essersi impossessato, tra marzo 2010 e febbraio 2011, nella sua qualità di direttore e quindi incaricato di pubblico servizio dell’ufficio postale di Santa Maria al Bagno, frazione di Nardò, di 7mila euro, tutte in monete.

Le indagini sono partite direttamente su input della Procura di Lecce, dopo un esposto trasmesso a febbraio dall’ufficio ispettivo delle poste italiane. A condurle, gli agenti della polizia giudiziaria, che hanno acquisito la documentazione presso l’ufficio postale salentino, per i riscontri del caso, ascoltando anche diversi dipendenti, come persone informate sui fatti.

L’inchiesta ha dunque fatto emergere che Marco Bruno avrebbe già confessato di aver sottratto settemila euro in monete dalla cassa dell’ufficio, nel corso di una verifica svolta il 15 febbraio scorso da un funzionario incaricato delle Poste.

Quest’ultimo aveva scoperto l’ammanco incalzando l’allora direttore dell’ufficio. Smascherato, Bruno avrebbe ripianato il buco quel giorno stesso, prelevando denaro dal proprio conto personale. Li avrebbe tuttavia ripresi nell’arco della stessa giornata, per versarli definitivamente solo 48 ore dopo, quando sarebbe stato nuovamente scoperto.  

Il direttore avrebbe confessato di aver preso il denaro solo per un’emergenza personale. Qualche giorno dopo lo restituì, ma se ne sarebbe impossessato nuovamente per restituirlo una seconda volta, dopo due giorni. Questo fino a quando venne sostituito da un nuovo direttore.

Che dire? Meno male che esistono le Forze dell’Ordine. E la Legge.