Forse dedico tempo e spazio -e regalando immeritata notorietà- a personaggi di terzo piano. Comparse destinate a rimanere tali mentre nel loro superbo cuore vi è la smodata ambizione d’esser personaggi protagonisti e vincere pure l’oscar. Ma, è noto: alle miserie umane non c’è limite! Ad ogni modo: oltre a trovarsi a fare una professione-pure retribuita!- e, cosa ilare, credendo d’esser tagliati per farla (e di farla bene, pensando d’aver una sorta di vocazione. Ed invece è solo un mero accidente derivante dalla contiguità dell’abitazione con una altra struttura dove si faceva altro) ora sognano il grande salto: da imbianchino ad impresa di pitturazione(incluso svuotamento soffitte e garace?).
Ed han aperto questa specie di putea, un po’ alla buona. Ma, senza nessun senzo del limite (e dei propri limiti) la putèa vuole diventare un negozio vero, anzi: un supermercato. E con l’italica arte d’arrangiarsi -che è però cosa diversa dalle brutte improvvisazioni tipiche di certe aree territoriali- continuano a credere d’essere veri scambiando i propri sogni con la realtà e senza un minimo segno di auto ironia!
Ultima perla: i “prodotti”. Senza capire l’abc di certi settori -che ci arriverebbe pure un ragazzino- e senza rendersi conto dei danni che possono provocare (o, ma spero di no, fregandosene ampiamente) creano “casi”. Chi è coinvolto in stà storia talora può gradire (vedi alla voce: “miserie umane”. Sempre quella!) ma il quadro complessivo che ne vien fuori è di grande approsimaziomne, superficialità, improvvisazione, nessun senso della misura. Ecco, ora capisco certe nomee. E comunque. si sa, chi è causa del suo mal pianga se stesso. Epperò memento mori! E poi?