E’ un passo non da poco. La chiusura – con esito evidentemente positivo- della fase diocesana del Processo di Beatificazione e Canonizzazione è, in un certo senso, il primo responso della Chiesa.
Nella fattispecie: su Antonietta Guadalupi, la Serva di Dio brindisina dell’IMSA – Istituto Maria Santissima Annunziata, la Chiesa non ha trovato nessun ostacolo. Le testimonianze raccolte (con numerose integrazioni scritte) ed udite dal Tribunale insediatosi MERCOLEDÌ’ 8 GENNAIO 2020 hanno confermato la fama di santità e l’esercizio eroiche delle virtù cristiane.
Con una espressione un po’ banalotta, in questi casi si dice, “ed ora la palla passa a Roma”. Ed in effetti è proprio così: con la chiusura della fase diocesana è la Santa Sede (più specificatamente il Dicastero delle Cause dei Santi) che ora prende in carico direttamente la causa della “nostra” Antonietta.
Detto “tra noi”: salvo casi particolari e/o eventi imprevisti (ed imprevedibili!) la Santa Sede non fa che ratificare quanto la Chiesa locale (ovvero la Arcidiocesi di Brindisi – Ostuni). Per intenderci: il titolo di Venerabile presto verrà dato ad Antonietta Guadalupi (la “figlia spirituale di padre Amorth” come è stato definita in modo non proprio esatto) e sarà l’ennesima per la Famiglia Paolina.
Il passo decisivo è – o meglio: sarà – il miracolo.
Ma per ora fermiamoci qua e continuiamo a chiedere la intercessione a questa donna pienamente Paolina (per carisma e vocazione) e pienamente brindisina. E del resto con quel cognome!
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