per passare il tempo in attesa della chiusura dei seggi provo a fare qualche considerazione sull’episodio -sempre deprecabile- dello scarso rispetto verso le Forze dell’Ordine. Certo, è nel “dna” di certi gruppetti rivoluzionari, specialmente di matrice ideologica comunista: basti pensare alle follie compiute dai “na-tav”, “popolo viola” e tutte quelle assurdità simili. Il loro motto, mutuato dal terrorismo assassino degli anni settanta, è piu o meno questo: “contro lo stato non è reato” con la conseguente avversione per tutte le Forze dell’Ordine.
E quindi: figurarsi come potevano reagire quando un Carabiniere, giustamente, vedendo tanta folla appressarsi al seggio elettorale, ha chiesto spiegazioni. Mancare di rispetto ad una persona è maleducazione, mancare di rispetto o addirittura insultare un Agente di Polizia è reato. Questo indipendentemente da quanto è accaduto ieri.
Ma da persone che si arrampicano sui tralicci dell’alta tensione o che spargono letame per strada o che promuovono azioni di “disobbedienza civile” (civile?) non ci si può attendere di meglio. E quindi non è questa la notizia. E non è una notizia neanche che un Carabiniere chieda spiegazioni e documenti: è il suo diritto/dovere. Ed allora si scopre che il clamore è stato esagerato. Che poi è una scoperta dell’acqua calda: il livello medio dei media è quello. E dobbiamo tenerceli. Pazienza. Però che si tolgano subito il vizio bruttissimo di riprendere immagini, persone e discorsi ALL’INSAPUTA del diretto interessato. Se lo devono togliere subito questo vizio. A parte che esiste un preciso Regolamento e delle Norme che non vanno infrante ma soprattutto c’è un etica da rispettare. Ma figuriamoci: chi ha smarrito da anni il Timore di Dio e vive piu o meno nel relativismo etico non è che improvvisamente possa mutare comportamenti. Soprattutto se si è vicini al fallimento nelle varie accezioni.