“Da oggi le regole del gioco ci sono e nessuno potrà dire di non conoscerle. È comunque giusto che io faccia le mie scuse se sono stati attaccati troppi manifesti nella giornata di ieri”
“Solo e soltanto in tarda serata di ieri si è avuta la comunicazione della ripartizione ufficiale degli spazi elettorali sulla plance apposite. È evidente, quindi, che fino a ieri gli attacchini hanno lavorato senza regole. Da oggi, però, si sa dove ognuno può posizionare i propri manifesti, rispettando gli spazzi assegnati dalle concessionarie di pubblicità. Credo pertanto che la polemica si possa chiudere qui considerando che il “il manifesto selvaggio” e soprattutto la illegalità debbano essere combattute con ogni strumento”.
E’ l’appello rivolto da Mauro D’Attis, candidato sindaco per la coalizione di centro destra al comune di Brindisi, attraverso il suo profilo Facebook ai suoi sostenitori e ai candidati di ogni lista.
“Mi riferisco, in particolare, alla linea che ho dato per l’affissione dei miei manifesti. Il servizio è regolarmente contrattualizzato e per questo chi sbaglia paga. Non so quanti altri potranno dire la stessa cosa. Se così è anche per gli altri, tanto meglio, ne sono felice. Da oggi le regole del gioco ci sono e nessuno potrà dire di non conoscerle. È comunque giusto che io faccia le mie scuse se sono stati attaccati troppi manifesti nella giornata di ieri. È mancato il “tatto” agli attacchini, ma non sono stati irregolari per le ragioni che vi ho detto. Buona campagna elettorale a tutti!”
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Nel riportartare le parole di Mauro D’Attis, che condividiamo completamente, vorremmo ricordare a tutti ma in particolare a chi solo oggi si accorge di certi malcostumi (verrebbe da chiedersi se per caso vivesse a marte) che vanno condannati sempre, e “senza se e senza ma”, che “Cronache Brindisine” ha sempre insistito su questo punto, da sempre possiamo dire. E quindi anche in tempi non sospetti. Ed anche in tempi non sospetti abbiamo sempre coerentemente “difeso” la legalità e condannato (per quel che può essere una condanna “morale”) i pregiudicati ed ogni forma di illegalità specie se perpetrata ai danni della Pubblica Amministrazione.