UNIVERSITA’ POPOLARE “Guglielmo CESARIA”
C A R O V I G N O (BR)
Presentazione del libro NEL SEGNO DELL’ACQUA
In un Paese che legge poco è doveroso promuovere la lettura di buoni libri. E’ per questo che è nato il “progetto libri e dintorni” inserito nel Progetto Athenaeum portato avanti dall’Università Popolare di Carovigno.
Si inizia il il 27 aprile, alle ore 18,30, giorno nel quale sarà presentato presso il Castello di Carovigno il libro “Nel Segno dell’acqua da Orazio ad Ungaretti” ,ed. Laterza, scritto a quattro mani dall’assessore regionale ai LL.PP., Protezione Civile nonché presidente dell’A.D.B. Avv. Fabiano Amati e dalla Prof.ssa Graziana Brescia docente di letteratura latina all’Università di Foggia, per celebrare e scoprire il mondo segreto dell’acqua da Orazio, che definì la nostra regione “Siticulosa Apulia” ad Ungaretti, passando per un coro polifonico composto da Ariosto, Schiller, Virgilio, Shakespeare, Dante, Carducci, Borges, Palazzeschi, Petrarca, Esiodo, Poliziano, Omero, Leopardi, Montale, D’Annunzio, Tasso, Pascoli, che può superare le barriere frapposte dal tempo, dallo spazio e dai generi letterari, per ritrovarsi a modulare insieme la stessa, “eterna canzone dell’acqua”.
Il programma prevede l’apposizione di una lapide commemorativa dell’inaugurazione dell’Acquedotto Pugliese a Carovigno. Conversano con gli autori Luigi Cesaria, presidente dell’Università Popolare di Carovigno, il Prof. Vincenzo Brancasi e la Prof.ssa Mariafilomena Magli.
La Puglia ha sofferto per secoli una cronica penuria d’acqua dovuta alla particolare morfologia del suolo di natura calcarea e porosa, che disperde l’acqua a grandi profondità. Sin dai tempi antichi bisognava quindi costruire pozzi e cisterne per raccogliere le acque piovane. Spesso veniva utilizzata anche l’acqua che scorreva per le strade, nelle campagne l’acqua delle paludi e, data la mancanza di una rete fognaria, si viveva nel rischio continuo di gravi epidemie.
Si ha notizia che nell’anno 1888 ci fù a Carovigno una grande siccità e che l’Arciconfraternita del SS. Sacramento deliberò di inviare giornalmente D. Pasquale Lotti alle fontane della marina per attingere l’acqua a cominciare dal 18 luglio ( cronologicamente primo intervento di protezione civile).
Solo nel 1906, con il governo Giolitti, fu avviata la costruzione dell’Acquedotto Pugliese. Per tutto il ‘900 continui furono i lavori di completamento e gestione della rete idrica che furono ultimati nel 1939 anche se ci sono sempre stati lavori di miglioramento e di estensione della rete. Finì così il tempo in cui l’acqua (piovana) veniva venduta ad un soldo al litro.
A Carovigno l’acquedotto fu inaugurato il 31 agosto 1927. Madrina della cerimonia inaugurale fu Donna Maria Perez Raimondi, moglie del segretario federale del PNF Dr. Giuseppe Simone. Seguì poi un ricevimento al Castello con la presenza delle massime autorità locali e provinciali.
Il Commissario Prefettizio che reggeva allora il Comune di Carovigno Dr. G. Imperatore desiderava che facesse da madrina la Contessa Elisabetta Schlippenbach ma essa si trovava ammalata a Londra. Il futuro segretario nazionale del PNF On. Achille Starace così rispose all’invito: “Sarei molto lieto di intervenire all’inaugurazione dell’Acquedotto, particolarmente perché tale cerimonia serve a dimostrare, ove ce ne fosse bisogno, che , in Regime Fascista, le promesse fatte vengono mantenute”
Passo molto significativo alludente alle non ancora maturate adesioni popolari al processo di fascistizzazione. Infatti nel manifesto fatto affiggere dal commissario prefettizio si obbligava i cittadini ad intervenire all’inaugurazione minacciandoli in questo modo: GLI ASSENTI SARANNO NOTATI. La banda di Carovigno suonò sino a mezzanotte.
IL PRESIDENTE
(Luigi CESARIA)