CELLINO San marco – Tentata rapina a distributore: sparatoria con polizia. Arestati tre pregiudicati

GONF CELLINO.pngForse non eravate lì -anzi: quasi sicuramente non eravate lì- , probabilmente credete d’aver scritto l’articolo piu bello del mondo, credete (intra la capu vostra) di essere giornalisti, anzi: bravi e promettenti giornalisti. La realtà, ovviamente, è ben diversa e poveri quei lettori che debbono sorbirsi certi mallopposi articoli che dopo due righe ti sei già innervosito e/o stufato. E passi per chi, giustamente, ha da aggiornare subito un normale Sito di informazione (e contemporaneamente svolge seriamente e bene la professione presso una Testata seria) ed allora a costoro si può perdonare un banalissimo “scene da film”, a loro si.  Ma chi, con ore a disposizione, e magari recandosi pure sul post, realizza un servizio che vorrebbe essere informativo, completo, interessante e forse pure da premio ed invece è un chilometrico condensato di cattivo giornalismo (anzi: amatoriale), a costoro non perdoniamo la enfasi esagerata, fuoriluogo, inopportuna, le ricostruzioni fantasiose e molte altre storture. Le scene da far west sono nei film di Bus Spencer, ma  almeno quelli facevano ridere di proposito. E quindi mi affido alla cronaca di una Agenzia seria: non si scherza con queste cose. E pensare che da quelle parti danno continuamente lezioni (non richieste) di giornalismo e patenti a destra ed a manca. Ma scè rriffativi.

Ecco, invece, il FATTO:

Brindisi, 28 lug. (Adnkronos) – Conflitto a fuoco questo pomeriggio tra una banda di rapinatori e alcuni agenti della Polizia in un distributore di carburanti, la Menga Petroli, sulla strada tra Cellino San Marco e San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi. Due malviventi sono rimasti feriti, il primo di striscio a un polpaccio da un proiettile, il secondo a un gluteo probabilmente nel tentativo di fuga. Intorno alle 14,15 tre persone sono giunte nel distributore a bordo di una Fiat Uno rossa, poi risultata rubata il 24 luglio scorso a Guagnano, in provincia di Lecce. Qui due di loro sono scesi dalla vettura. Indossavano passamontagna e guanti ed erano armati di una pistola calibro 7,65 e di una 6,35. Quindi si sono diretti verso un addetto della stazione di servizio.

Nell’area si trovavano gia’ alcuni agenti della Squadra Mobile della Questura di Brindisi, che evidentemente tenevano sotto controllo quel distributore all’ora di chiusura quando sono piu’ probabili i raid delle bande di rapinatori. Dopo il tentativo di intimare l”alt polizia’, e’ nato un conflitto a fuoco. Gli agenti hanno esploso dei colpi in aria e in direzione dell’auto colpendo di striscio uno dei rapinatori. Un proiettile ha raggiunto una delle ruote della vettura. Anche i rapinatori hanno sparato dei colpi ma senza intenzione di colpire.

I tre banditi, risaliti a bordo, hanno tentato di fuggire ma l’auto si e’ fermata nella campagna vicina sotto un albero di ulivo. I tre malviventi hanno tentato la fuga a piedi ma sono stati arrestati in flagranza. Si tratta di M.P., 35 anni, L.G., 33, e S.E., 34, tutti pregiudicati di Cellino San Marco. Devono rispondere di tentata rapina aggravata, ricettazione e porto e detenzione illegale di armi. S.E. e’ stato colpito di striscio a un polpaccio mentre L.G. ha riportato una ferita al gluteo, ancora non e’ chiaro se a causa di un proiettile oppure nel successivo tentativo di fuga nelle campagne. Sono entrambi ricoverati ma le loro condizioni non sono gravi. Puntavano a un bottino di qualche migliaia di euro.

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i PREGIUDICATI e il diritto al voto

I cittadini che incorrono nella perdita del diritto elettorale sulla base di sentenze passate in giudicato o di altro provvedimento definitivo dell’autorità giudiziaria adottato in sede penale o Civile oppure che perdono il diritto elettorale perché sottoposti alle misure di prevenzione previste dall’art. 3 della Legge 1423/56 e successive modificazioni vengono cancellati dalle liste elettorali in occasione delle revisioni delle liste previste dalla legge.

Con provvedimento notificato all’interessato contenente gli specifici motivi che ostano al godimento dell’elettorato attivo viene ritirata la tessera elettorale a cura del Comune che provvede a conservarla nel fascicolo personale dell’elettore.

Terminato il periodo di interdizione del godimento del diritto il cittadino viene reiscritto nelle liste elettorali e gli viene rilasciata una nuova tessera.

Tale automatismo non funziona nel caso in cui la perdita del diritto derivi dall’essere sottoposto alle misure di prevenzione. In tale circostanza infatti la reiscrizione nelle liste elettorali è subordinata all’acquisizione di specifico provvedimento che preveda la riabilitazione del diritto elettorale.

da brundisium a new brindeesy city (ma senza tappe intermedie)

E’ fin troppo comodo parlare di “città del futuro” (attenzione: occorre pure vedere come lo si prospetta. Ad esempio con un modernissimo registro delle unioni civili magari con incluse  coppie/triple -non chiedetemi cosa siano: rivolgetevi ai radicali che lo han proposto davvero!- o con futuristici parchi per scambisti riigorosamente accessibili pure alle altre bestie quali cani, gatti et cetera) per non guardare al presente e soprattutto per evitare di guardare al passato. Quello immediatamente prossimo e quello un po’ più remoto.

Eppure Mennitti, che la sa ben piu lunga di noi (candidati sindaco inclusi, o la piu parte di essi) ci mise in guardia già tempo fà: “andiamo avanti”, disse, “andiamo avanti perchè loro vogliono tornare indietro”. Eh già, lo scrittore e politologo, il parlamentare onesto (ed il seggio se lo sudò: un conto è entrare in parlamento con partiti al 30% o più -ed in quei decenni c’erano partiti che facevano ben più del trenta- ed un conto è meritarsi i voti all’interno di una formazione politica con percentuali ad una cifra, talora piu piccola di cinque) e soprattutto l’ottimo conoscitore di Brindisi e dei brindisini (inclusi quelli che s’agitano attorno alla cosa pubblica) sapeva bene quale era il rischio.

E non solo ha scongiurato tale rischio (che già, di per sè, sarebbe un grosso merito) ma ha pure pensato alla città del futuro. Lui si, ma veramente. E del resto cosa è candidare Brindisi a Capitale Europea della Cultura 2019 ben dieci anni prima? Significa pensare, progettare, guardare al futuro -ma senza fughe in avanti- avendo il tempo di costruirlo bene e ponendo basi -c o n c r e t e- per esso. Per non restare nel vago: altro è aprire una struttura (il nuovo teatro) così, una tantum, altro è creare un Ente ad hoc (necessario e funzionale,  non un carrozzone statalista stile diccì o i pallosi comitati culturali della intellighenzja comunista) che garantisca continuità e soprattutto un buon “funzionamento” del teatro stesso. Sennò correvamo il rischio di coprirci di ridicolo organizzando nel piu grande teatro d’europa declamazioni di barzellette in dialetto magari con tajedde di focaccia e l’immancabile vino, a usu cesare braicu.

Ho fatto un esempio volutamente scomodo ed impopolare: basti dire che un  candidato sindaco degli exPCI, una volta, disse pubblicamente che la cultura erano i chioschi dei paninari sul lungomare e li molli a ddò zumpavunu li piccinni, giuro che l’ho sentito con le mie orecchie. E non era un parvenu della politica con basso tasso di scolarità (il prototipo del consigliere comunale della nostra città, specie in certe aree “politiche”). Ma, è ovvio, potrei farne mille altri. Ed invece ne faccio solo un’altro: la dignità alla istituzione Comune. E quando qualcuno, in arsura da oltre un lustro, ha pensato bene di organizzare una bella occupazione a mò di pasconi, è intervenuta giustamente la Legge.

Gia. La legge. In ossequio alla quale manco si può fare una struttura di chiusura di un balcone -ed è giusto che sia così- ed invece in passato si è tollerato ben più di una vetrata o di un gazebo. Ma, fortunatamente, la Magistratura è intervenuta pure in questo àmbito. Ed è un virtuoso continuum con le vergognose catapecchie lì vicino demolite, mica sono cose slegate, episodiche. No: si chiama unità di intenti, sinergia, idem sentire. Si chiama onestà.