Il Vescovo ci parla: “E’ IN DIO IL VERO RISORGIMENTO”

 

Messaggio dell’Arcivescovo per la santa Pasqua 2011

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Pasqua e unità d’Italia

L’unità d’Italia è frutto di profonde aspirazioni e di lunghe attese, è seme di sviluppo democratico, di fraternità sociale, di convergenza al bene comune nonostante le diversità dei cammini.

Il Risorgimento è stato una “pasqua” sociale, un passaggio a lungo preparato e sofferto da situazioni di soggezione, di lotte e di sacrifici con l’anelito al grande ideale, verso una rinascita che fa sentire l’orgoglio di essere italiani in una prospettiva di libertà che apre a tutti i popoli e al mondo intero.

L’Italia ha vissuto, a metà percorso, un altro “Risorgimento”, passando da altre schiavitù, che hanno mortificato la dignità degli uomini, alla libertà della ricostruzione che è costata fatica e passione, alla completa liberazione degli uomini e delle donne per un futuro comune e più bello. È stata un’altra “pasqua” sociale.

All’uno e all’altro Risorgimento hanno contribuito gli uomini di buona volontà e quelli di fede religiosa, radicati tutti in una visione cristiana della vita. Questa, respirata anche da chi in essa non si riconosceva, sviluppava un profondo amore di Patria, voluto da quel Dio che, rivelandosi Padre, tutti ci affratella e che nel Vangelo ci apre ad una Patria ancora più grande e definitiva che fa dei popoli l’unica famiglia di Dio, aperta alla speranza che non conosce tramonto.

È in Dio il vero Risorgimento, la vera Pasqua.

La Pasqua cosmica che nella creazione dice il passaggio dal nulla alla vita; la Pasqua culturale che converte dall’errore alla verità; la Pasqua spirituale che vince il male con il bene, l’odio con l’amore, la crisi con la fede; la Pasqua educativa che segna i grandi valori della vita che, risorti, danno speranza nuova per una umanità migliore.

La Pasqua cristiana, che va al di là delle situazioni contingenti, pur serie, ci fa incontrare con la vita tramite la persona del Vivente, il Risorto, il Vincitore della morte, di fronte alla quale l’uomo registra la sua impotenza, ma senza mai rassegnarsi al nulla, perché forte è in lui l’anelito verso l’infinito. Senza la Pasqua l’uomo è solo destinato a morire, da sconfitto. Con la Pasqua è chiamato a vivere da vittorioso, da risorto e per sempre.

Si tratta di una resurrezione dinamica lungo la storia della fede che orienta verso la felicità e la gloria, che stabilizza la rinascita di una esistenza.

Questa è la vera salvezza, in Cristo, nostra Pasqua, col quale vogliamo incontrarci nella comunione pasquale, precetto della Chiesa, per fare festa nel cuore.

Buona Pasqua «in Cristo».

Brindisi, 17. IV. 2011, domenica delle Palme “de Passione Domini”. 

 

+ Rocco Talucci

Arcivescovo di BRINDISI-ostuni