Questo è troppo: VIETATO L’INGRESSO A D’ATTIS IN OSPEDALE!


D’ATTIS: “NON HO POTUTO VISITARE L’OSPEDALE PERRINO. CHIEDO INTERVENTO DECISO CONTRO IL MALCOSTUME IMPERANTE”

 

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“Avevo programmato una mia presenza all’ospedale “Perrino” di Brindisi per la mattinata di oggi onde verificare quanto riferitomi dal Direttore Generale circa l’avvenuto potenziamento di alcuni reparti e la esecuzione negli stessi di diverse opere pubbliche. Ho però dovuto rinunciarvi perché invitato dal direttore amministrativo, il dottor Antonio Pastore, a farlo solo in orario di accesso al pubblico. Concordo sulla regola degli orari e soprattutto su quella di gestione della presenza dei candidati a sindaco in ospedale.

E ritengo anche giusto che le telecamere al seguito di noi candidati debbano restare fuori in attesa di nostre eventuali dichiarazioni. Per questo, se avrò necessità di visitare il “Perrino”, in funzione di quanto anche appreso rispetto alle criticità da me denunciate, formulerò un ulteriore richiesta ma, quella volta, scritta”.

Lo sostiene Mauro D’Attis, candidato a sindaco per la coalizione di centro destra al comune di Brindisi, a seguito della mancata visita presso l’ospedale “Perrino”.

“Al tempo stesso, però, ho potuto notare una intensissima attività politica “in corsia” da parte di candidati. Mi segnalano inoltre presenze frequenti di candidati sindaco che, a differenza mia, non hanno il buongusto di rendere pubblica la loro visita – aggiunge D’Attis -.

E’ anche imperante la presenza di dirigenti sindacali, spesso di alto livello e che palesemente appartengono al sistema politico che oggi governa la sanità pugliese e che frequentano giornalmente l’ospedale “appoggiando” questo o quel candidato”.

“Poiché ritengo giusto che il rispetto delle regole debba valere per tutti, ed a maggior ragione per coloro che quelle regole hanno emanato, mi sono rivolto agli organi di competenza perché si ponga un freno rispetto a quanto ho visto ed a quanto mi è stato riferito – prosegue il candidato sindaco -. Un consigliere regionale, ad esempio, se è autorizzato ad entrare in qualsiasi momento nelle strutture sanitarie regionali non è altresì autorizzato a presentare candidati in corsia, così come non sono autorizzati a farlo i medici candidati nell’esercizio della loro funzione”.

E’ evidente che ancora una volta il malcostume regna. E per questo credo sia opportuno un intervento deciso – conclude D’Attis -. Provvederò altresì ad inoltrare questi miei rilievi al sig. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi affinchè, ove lo riterrà, possa porre la giusta attenzione al fenomeno”.

 

affissioni illegali e malcostumi in genere

5037_1115261616068_1662782340_261202_4808224_s[1].jpgChe poi il termine” malcostume” in alcuni casi è solo un eufemismo. Ad ogni modo provare anche solo lontanamente a fare un elenco esaustivo è opera impossibile! Tuttavia è bene ricordare (a noi stessi per primi) quelle che sono le normali forme di correttezza e legalità ed è parimenti bene evidenziare, con il dovuto garbo ma senza soggezione alcuna, le storture. Ed a nulla vale l’obiezione (molto frequente, purtroppo)che riecheggia in questi casi: “MA DAI….FANNO TUTTI COSI'”. La premessa potrebbe andare avanti all’infinito, ma non lo facciamo per non stancare. Ed entriamo nel vivo di alcune “perle” che il nostro obiettivo ha colto durante una recente campagna elettorale svoltasi in città. Ovviamente diamo per scontato che TUTTI I CITTADINI sappiano che la propaganda elettorale è regolata dalla Legge. Che esistono specifici spazi. E che spesso vengono affissi manifesti fuori da questi spazi. 5037_1115261656069_1662782340_261203_1092933_s[1].jpgDi per sè la cosa è illegale. Spesso infatti notiamo o che questi manifesti vengono rimossi o più spesso coperti (ciò, ovviamente, da parte di quegli Organi preposti a farlo). A me codeste manifesti “abusivi” han sempre dato fastidio. Indipendentemente -è ovvio che sia così- dal partito d’appartenenza e/o dal candidato o candidata. Ovviamente è importante che tale “vigilanza” non sia strabica: deve guardare a 360°. Ho studiato il diritto ma non sono(per fortuna!) appartenente alla “casta” degli “azzeccacarbugli”. Tuttavia credo che tali affisioni abusive abbiano, diciamo così, un “grado di gravità” maggiore laddove il manifesto è posto, abusivamente, non solo fuori dagli spazi e/o coprendo gli altri, ma addirittura coprendo quelle che sono le liste ufficiali dei candidati. Questa è proprio una prepotenza poichè si toglie al cittadino la possibilità di visionare l’elenco completo dei candidati ed in più gli si “propone” la propria candidatura. Ognuno può valutare anche servendosi di alcune fote che corredano questo articolo. Torneremo sull’argomento.4141_1101127462723_1662782340_221983_2771891_t[1].jpg