“brindisi in bicicletta”, ma…

Figuriamoci se mi sogno di criticare una delle manifestazioni tutto sommato “sane” che si svolgono nella nostra città. Inoltre “brindisi in bicicletta”, in qualche modo, rientra nella storia recente della nostra città e fa parte della memoria collettiva. Io stesso, pur senza avere mai partecipato (nè ci tengo a farlo) ricordo fin da bambino stà manifestazione e poi queste magliette che venivano “riciclate” dai bambini di mezza brindisi. Sicchè, ripeto, non entro minimamente nel merito della manifestazione. brindisi in bici.jpg

Tuttavia mi chiedo -e me lo chiedo seriamente- quanti dei partecipanti al cicloraduno hanno poi rispettato il Precetto festivo. Non è questione da poco: a chi stà gia storcendo il naso ricordo che esiste un Comandamento. E che la Legge del Signore e perfetta, rinfranca l’animo. Ed è immutabile. Liberi di fare tutto quel che si vuole, è ovvio (e pure và ribadito che la libertà è dono di Dio, come la vita stessa. O qualcuno crede d’esser nato per propri meriti?). Ma sarò pur libero di ricordare che non rispettare il Quarto Comandamento (tralasciamo, per ora, gli altri nove) è peccato? E che se c’è deliberato consenso e piena avvertenza ci troviamo di fronte ad un peccato grave, detto anche “peccato mortale”? Non lo sapevate? Mò lo sapete. Non ci credete? E chiedete al vostro parroco.

cosimo de matteis

(Post scriptum: non chiedete però a quelli che tradendo il Magistero della Chiesa vi dicono che “il peccato in fondo non esiste”. Nè chiedete a quelli che, pur sapendo la vostra situazione di stato permanente di peccato grave, non vi ammoniscono ed anzi -terribile- vi danno di nascosto il Corpo di Gesù).