IL PRIMO MESSAGGIO DI MONS.CALIANDRO ALLA DIOCESI DI BRINDISI

Nardò 20 ottobre 2012,   + Mons. Domenico Caliandro,IL PRIMO MESSAGGIO DI MONS.CALIANDRO ALLA DIOCESI DI BRINDISI, arcidiocesi di brindisi-ostuni, cattedrale, diocesi di nardò-gallipoli Carissimi fratelli e figli, fin dagli inizi della mia esperienza vocazionale risuona nel mio animo l’espressione del salmista: “Signore, nella tua volontà è la mia gioia” (Sal 118,16). Questa convinzione mi ha sempre sostenuto ma soprattutto nei momenti decisivi della vita, quando la sequela del Signore Gesù mi ha chiesto un ulteriore abbandono alla volontà del Padre e il servizio incondizionato alla Chiesa, questa Parola è divenuta àncora di salvezza, forza, rifugio e conforto.

Anche ora risplende questa verità: quando mi è stata comunicata la volontà del Santo Padre Benedetto XVI che mi chiedeva di servire la Chiesa vivente ed operante nella Diocesi di Brindisi – Ostuni, anche allora ho ripetuto con il salmista: Signore, nella tua volontà è la mia gioia! Ho accettato consapevole che “tutto posso in Colui che mi dà la forza (Fil 4,13)”.

Vengo dunque tra voi come l’amico dello Sposo della Chiesa, Cristo Signore. Sia intercessore in questo momento san Giovanni Battista, colui che indica al mondo l’Agnello di Dio che porta su di sé il peccato del mondo: compito principale di un Vescovo è, infatti, accompagnare il popolo affidatogli all’incontro con Cristo affinché Egli cresca nel cuore di tutti e di ciascuno, custodendo la bellezza della Sposa di Cristo attraverso l’ascolto costante della Parola di vita, la celebrazione autentica dei sacramenti e l’esercizio della carità.

Vengo tra voi imitando Colui che non è venuto per essere servito, ma per servire tutti e rendere la sua Chiesa “senza macchia né ruga o alcunché di simile ma santa e immacolata (Ef 5,27). Servo di tutti senza tuttavia essere schiavo di nessuno.

Vengo tra voi per ripresentare sacramentalmente il Cristo capo che vivifica e tiene unite tutte le membra del suo Corpo. Nel suo Nome mi adopererò per custodire il dono della comunione ecclesiale. Accogliendo questo dono ciascuno di noi potrà crescerà nella fedeltà al mandato del Signore che intercede presso il Padre “ut unum sint” (Gv 17,11). Comunione e fedeltà sono percorsi a me estremamente cari; sono certo che lungo questo percorso sapremo camminare insieme.

Fin d’ora a tutti esprimo la mia sincera gratitudine. Questo grazie che precede la mia venuta tra voi, presto si riempirà di volti, di sentimenti, di voci, di sguardi. La speranza che nutro è di incontrare ciascuno di voi e di “poter parlare a viva voce, perché la nostra gioia sia piena” (2Gv 12).

Ringrazio l’Arcivescovo Rocco che per dodici anni è stato in mezzo a voi come testimone dell’amore del Padre, vivendo con dedizione il servizio alla Chiesa diocesana; allo stesso modo, saluto e ringrazio l’Arcivescovo emerito Mons. Settimio Todisco: ad entrambi chiedo di continuare a pregare per questa amata Diocesi.

Saluto con paterno affetto tutti i sacerdoti e i diaconi: a loro rivolgo un particolare pensiero perché insieme si cresca e si diventi presbiterio unito e formato, attento alla retta trasmissione del depositum fidei, fedele agli impegni del celibato, pronto a donarsi senza riserve. In modo particolare, saluto i sacerdoti anziani e ammalati: alla loro preghiera affido il mio ministero.

Saluto con stima sincera tutti i religiosi, le religiose e gli appartenenti agli Istituti secolari presenti sul territorio diocesano. Un affettuoso pensiero rivolgo alle comunità di vita claustrale. Ho imparato ad apprezzare la vita consacrata come un reale dono di Dio che renda preziosa la Chiesa. A tutti i consacrati manifesto la mia disponibilità.

Con speranza, guardo ai giovani che si stanno formando nel Seminario maggiore e minore: in voi, cari seminaristi, la Chiesa con fiducia scorge il suo futuro. Sappiate essere radicali nel rispondere alla voce del Maestro che chiama, servendo con sincerità, trasparenza ed essenzialità la vostra vocazione.

Con rispetto rivolgo il mio deferente saluto alle autorità civili e militari. Nella misura in cui lo consentirà la missione spirituale e pastorale del Vescovo, potete contare sulla mia collaborazione per la promozione e la soluzione dei problemi della gente, alla luce dei principi evangelici e della esperienza di umanità della Chiesa.

Saluto cordialmente tutti gli ammalati, gli anziani e tutti coloro che nella sofferenza fisica o morale vivono la conformazione a Cristo crocifisso, rendendo ancor più feconda l’azione pastorale. Esprimo particolare vicinanza a tutti coloro che si trovano in situazioni economiche e sociali difficili; a coloro che hanno perso il lavoro e la speranza nel futuro; alle famiglie che vivono il dramma della povertà. A tutti offro la mia preghiera e il mio sostegno.

Saluto tutte le aggregazioni laicali che con la loro presenza manifestano la molteplicità dei doni e dei carismi con cui lo Spirito arricchisce la Chiesa e manifestano la gioiosa testimonianza dell’appartenenza a Cristo.

Saluto tutti gli uomini e le donne di buona volontà che, seguendo il dettame della loro coscienza, si adoperano per un mondo dove cresca ciò che è buono, giusto e bello. A tutti esprimo la mia stima e il mio apprezzamento.

Affido il mio ministero episcopale a Maria Santissima tanto amata da questa comunità e da essa invocata e venerata con ricchezza di titoli e ai santi Leucio e Oronzo, perché mi assistano nel servizio che svolgerò in mezzo a voi. Mi affido anche a tutti voi, fratelli e sorelle, membra vive di questa amata comunità ecclesiale; con semplicità chiedo di farmi spazio nei vostri cuori. Vi assicuro che nel mio ci siete già tutti, perché già mi siete diventati cari.  Vi benedico di cuore.

Nardò 20 ottobre 2012

+ Mons. Domenico Caliandro


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