Riordino delle province: si muove il Pdl brindisino

PROVINCIA DI BRINDISI.jpgSul tema del riordino delle province “Cronache Brindisine” -che pure ha una sua posizione in merito- non è entrata nel dibattito in atto. Se sarà il caso diremo la nostra. Qui però si vuole dar conto di come il centrodestra brindisino si stia “muovendo” , col consueto garbo e con collegialità, e si riporta il seguente breve comunicato:

Si comunica che Lunedì 17 settembre alle ore 11.00, presso la sede provinciale del PdL di Brindisi in Corso Roma, una conferenza stampa dei gruppi consiliari PdL al Comune e alla Provincia di Brindisi sul tema del riordino delle Province.

La conferenza stampa si terrà alla presenza dei parlamentari e dei consiglieri regionali PdL della provincia di Brindisi.

Mauro D’Attis, capogruppo PdL al Comune di Brindisi
Nicola Ciracì, capogruppo PdL alla Provincia di Brindisi

Primo Anniversario della morte di padre Mario

Padre Mario Pichierri + 21 giugno 2011.jpgE già. E’ passato un anno. Era il 21 Giugno, primo giorno d’estate. E padre Mario, uno dei Carmelitani più conosciuti fra quelli che son stati presso il Santuario di Jaddico, moriva. Proprio all’alba del giorno 21. Certo era malato e pertanto la notizia non ci colse proprio impreparati. Tuttavia, come si ricorderà, dopo il primo malore (un ictus) che aveva avuto a fine marzo pareva si stesse riprendendo. Poi invece il Signore lo ha chiamato a sè. Come dimenticare la camera ardente -nel salone del Santuario- con un padre Mario abbastanza irriconoscibile (la malattia lo aveva ingenerosamente un po’ “sfigurato”); e poi i funerali in Cattedrale. Quanti Confratelli! Quante persone. E quante lacrime ho versato. Eh padre Mario, ora sei nel Regno della Verità. Vedi tutto nitido, inclusi i tuoi, eventuali, errori.

Jaddico è lì. Questo inverno si sono celebrati i 25 anni della presenza dei Padri Carmelitani presso il Santuario “Maria Madre della Chiesa”. Pensa padre Mario: un giorno il Vescovo ha detto una cosa (dando precise indicazioni) riguardo il Santuario ed il giorno successivo un Superiore -non il Rettore- ha detto praticamente l’opposto. E quanta tensione. E quanta confusione: laici, religiosi… Certo: nulla di nuovo. Accade piu o meno in tutte le chiese e/o parrocchie. Solo che le persone vengono a Jaddico per cercare la pace, il silenzio, il conforto, Sacerdoti accoglienti e disponibilissimi per le confessioni, la direzione spirituale.

Mah, pazienza. Evidentemente il cornuto ha trovato dei bravi “collaboratori”. Forse, e mi dispiace dirtelo, sei stato ingannato persino tu. In buona fede, certo. Però ora, se puoi, provvedi, intervieni. E speriamo che già l’anno prossimo -se campo- nello scrivere del tuo Secondo Anniversario io possa descrivere una situazione piu serena a Jaddico. Dove – non ce lo scordiamo!- è apparsa la Vergine Santa. E la Sua celeste presenza si avverte, si sente. Mica le persone vengono per altre cose. No: per Lei. E per il Suo Divin Figlio. Ed una volta venivano pure per le Confessioni. Ora invece ci sono solo due Confratelli Presbiteri. E del resto le persone non è che abbiano tutta questa voglia di confessarsi. Certo, se un Sacerdote (non uno dei Padri del Santuario, tengo a precisare) dice durante la Eucaristia, pubblicamente e piu volte, che non è proprio necessario confessarsi per accostarsi al Corpo di Cristo (e l’Assemblea gli “obbedisce”…) non si fa una “buona pubblicità” al grande Sacramento della Confessione per il quale Nostro Signore ha effuso il Suo Preziosissimo Sangue!

Si, certo. Ti ho stancato: queste miserabili miserie umane lassù non esistono, lo so. Ma qui ci sono eccome. E fanno soffrire. Ma di una cosa sono certo: l’Immacolata vincerà. Ed il tanfo sulfureo -qualcuno sostiene di avvertirlo davvero- scomparirà. E gli operatori di iniquità -immorali, fattucchieri- andranno dove è giusto che vadano. Ciao padre Mario, vedi un po’ tu cosa puoi fare.

 

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Tantum ergo Sacraméntum
venerémur cérnui:
et antícuum documéntum
novo cedat rítui:
praestet fides suppleméntum
sénsuum deféctui.


Genitóri, Genitóque
laus et jubilátio,salus, hónor
virtus quoque sit et benedíctio:
procedénti ad utróque cómpar sit laudátio.

Amen

Un brindisino di cui essere fieri: il Maestro Cosimo Prontera

Oggi, gioved’ 14 giugno, il Maestro Cosimo Prontera -brindisino doc- compie 49 anni. Nel fargli pervenire i nostri auguri -colmi di sincera stima- non possiamo che esprimere il sincero auspicio di un sempre maggiore successo artistico, umano e professionale. Aggiungiamo, di seguito, una nota, tratta dal Sito “La Confraternità dei Musici” www.laconfraternitademusici.it (di cui è Direttore) ripetendogli: buon compleanno!

Concerto alla Haendel House Museum di Londra.jpg

Il Maestro Cosimo Prontera – Concerto alla Haendel House Museum di Londra

Londra, Haendel House museum, Martedì 12 Giugno, ore 18.30
I compositori della cappella eale di Napoli
musica di B. Storace, G. Strozzi, A. Scarlatti, G. Greco, G. Salvatore, L. Leo
Cosimo Prontera clavicembalo

 

Nato a Brindisi, ultima gli studi accademici in Organo e composizione organistica e in Clavicembalo perfezionandosi con Ton Koopman, Wolfgang Zerer, Eduard Koiman, e in basso continuo e musica da camera con Jesper Boy Christensen, Enrico Gatti e Guido Morini.
Studia il repertorio napoletano del Sei e Settecento e la direzione dello stesso con Antonio Florio. Per la Casa Editrice “Il Melograno” di Roma nel 2003 pubblica la prima edizione scientifica de Le Composizioni per Tastiera di Leonardo Leo; dello stesso è in fase di ultimazione il secondo tomo I Partimenti.

E’ titolare della cattedra di Organo e Composizione Organistica presso il Conservatorio “Gesualdo da Venosa” di Potenza e collabora con l’Università della Basilicata ai Master di alto perfezionamento in Musica Antica.

E’ il fondatore ed il direttore musicale dell’ensemble “La Confraternita de’ Musici”, ensemble con strumenti originali che ha ricevuto lusinghieri consensi di critica registrando per Rai1, Rai3, Radio Rai 3, Radio Vaticana, BBC radio. Per la casa discografica Tactus ha inciso Leonardo Leo: Serenate e Cantate (TC 693701), Drusilla e don Stradone Intermezzi di Giuseppe Sellitto (TC 706901), Leonardo Leo: La Musica per Stanza (TC 693702) e Magnificat e Salve Regina (TC 693703).

Prestigiosa la partecipazione a I Concerti del Quirinale con diretta radiofonica su radio Rai 3 ed i canali internazionali dell’EBU.

Di lui hanno espresso parole di elogio: Il Giornale della Musica, Rai 3, l’Espresso, Il Corriere del Giorno, Roma, La Gazzetta del Mezzogiorno, La Repubblica, Quotidiano, Il Secolo XIX ed altri. Diverse le prime esecuzioni come l’oratorio Il Faraone sommerso di Nicola Fago, l’opera La Semigliante e la serenata Diana amante di Leonardo Leo, gli intermezzi Drusilla e don Strabone di Giuseppe Sellitto.

All’attività concertistica affianca quella della ricerca musicologica indagando in quell’immenso serbatoio di musicisti pugliesi che diedero vita a quella che verrà denominata “scuola napoletana” tra il XVII e XVIII sec. Per tali motivi, invitato dalla Società Dante Alighieri svizzera, è stato ospite alla Musikwissenschaftliches Institut di Basilea con uno studio sui partimenti e le composizioni per tastiera di Leonardo Leo.

Dal 1997 dirige il Centro Studi dedicato al maestro napolitano ed ha la direzione artistica del Barocco Festival” Leonardo Leo festival di musica antica giunto alla X edizione.

 

Cosimo Maffei – In memoriam

mino maffei guitar.jpgPubblico questa bella immagine -abbastanza datata: credo risalga agli anni Sessanta, Settanta al massimo- per ricordare un grande brindisino che non è più fra noi. Ricorre, infatti,  martedì 12 giugno 2012 il primo anniversario della morte di Cosimo Maffei. Esattamente un anno fa mi giungeva un sms di Gianmarco Landi, suo nipote, che mi avvisava della triste notizia. Conservo ancora quel messaggio nel telefonino. Gianmarco rientrava da Bologna, sua città di adozione dove peraltro è uno stimato professionista, ed aveva provato a chiamarmi. Ma essendo Domenica mattina –era Pentecoste- ero a Messa e non avevo potuto rispondere. Attorno a mezzogiorno l’sms mi diceva che era morto Mimino Maffei suo e mio allenatore di basket (e di molti altri fra cui Giovanni Putignano, Andrea Maghelli ed Enrico Curiale, oggi tutti affermati allenatori). Scrissi qualcosa quel giorno (  http://cronachebrindisine.myblog.it/archive/2011/06/12/la-morte-di-cosimo-mimino-maffei-l-ingegnere-con-la-passione.html ) e poi il giorno successivo partecipai al funerale. Non potevo mancare: era stato il mio allenatore, e quindi un educatore, un maestro. Per me l’allenamento, presso la palestra di via dei mille, era un appuntamento importantissimo. Il basket non mi stancava mai, mi piaceva tanto. Ricordo ancora che a scuola, i giorni che avevo allenamento, contavo le ore che mancavano! Non ho narrato, un anno fa, l’ultima volta che lo vidi e quindi lo faccio ora. Occorre premettere che da tempo avevo smesso di giocare a basket (nel frattempo ero stato anche arbitro, sia a Brindisi che a Padova dove ho vissuto diversi anni per motivi di studio) e quindi Mimino Maffei (l’ingegnereMaffei: ed un giorno narrerò un gustoso e significativo aneddoto in merito a tale suo titolo) lo vedevo raramente: come ho detto si era appassionato di bocce e mi capitava di intravederlo nel bocciodromo di Sant’elia (che è il quartiere dove vivo da oramai oltre 37 anni) ma era un evento sporadico.

Lo vidi –e mai avrei potuto pensare che sarebbe stata l’ultima volta su questa terra- in una Domenica (ancora!) presso la Scuola Elementare di Viale Leonardo Da Vinci: ero andato a votare e lui era Presidente del seggio elettorale. Chi lo ha conosciuto sa bene che spesso era scherzoso e quindi non si meraviglierà se dico che disse ad una delle scrutatrici “questo signore era una schiappa a giocare a pallacanestro” (il termine non fu proprio “schiappa” ma uno piu “colorito” ma non vi era nessuno intento offensivo). Era uno sfottò simpatico di un educatore che rivede un suo “vecchio” allievo. Non lo rividi più. Fino al messaggio di Gianmarco di quelle Domenica.

In realtà lo rividi: ma il suo corpo –abbastanza offeso dalla malattia- era oramai privo di vita. Restai una oretta abbondante in preghiera vicino a lui. Ed ancor oggi spesso prego per lui. A Dio, professore!

cosimo de matteis

BRINDISI – Signore e signori, ecco le “votazioni”!

piazza cairoli.jpgBene. E’ partita la corsa, ufficialmente intendo. E parallelamente è cominciata pure la pratica dello sport preferito dai brindisino (veramente da molti italiani: ma nel centro adriatico pare esserci una attitudine particolarissima a questa pratica non proprio dignitosissima. Scienziati della nasa da anni cercano di studiare il fenomeno e comprendere i motivi della ampia diffusione qui da noi): ora c’è pure la possibilità di mettere il proprio slurp nero su bianco. Oddio, veramente si tratta di silicio o giu di lì però sempre manent  (salvo ripensamenti e…clic).

Se voleva essere un primo test mi sento di dire che è fallito: Brindisi non è Roma o Palermo ma neppure mungivacca o spongano e ci vogliono le 5 cifre (cinque: 1, 2, 3, 4 e 5 cifre). Uno dice: “eh, cavoli: aspetta, no? Ora vedrai”. Si, si. Certo, e chi ha fretta? Anzi: è il piu grande spettacolo e siccome non amo il cinema né la televisione, al palazzetto oramai è impossibile entrarci se non sei abbonato da almeno tre anni, il campo è meglio non frequentarlo di sti tempi, insomma è l’unico sbariatiempu. (quando poi vedremo i primi santini allora saremo proprio a posto).E sarà lunga, eh. Saranno contenti i ragazzini delle scuole che avranno le loro aule impegnate dai solerti funzionari –scusate se ogni tanto mi fermo: è che vado a vedere se è lievitato il pallottoliere(ma il pallottoliere lievita? Eh eh eh) ed  invece niente: piu dura, molto piu dura del previsto.

Verrebbe da usare quel proverbio un po’ scemo ed un po’ inflazionato (quello della bicicletta e del pedalare) ma non è il caso: ci attendono giorni di puro spasso e dobbiam tenerci strette le battute e non sciuparle così , come diceva totò in quel film che lui era nobile e si chiamava barone zazzà.

PS: ho dato l’ultimo sguardo e…sempri quiddi sontu li numbiri.

San Leucio, posa della prima pietra alla Minnuta.

Agli amici del quartiere Minnuta
e, nello specifico, ai parrocchiani di San Leucio:

non ho ancora avuto modo di occuparmi della posa della prima pietra
-un evento bello e significativo-
ma vi assicuro che seguo con affetto ed interesse le vicende della vostra
chiesa parrocchiale e, piu in generale, della Comunità cristiana della Minnuta
(ne ho anche scritto per Fermento quando ero nella redazione del Giornale diocesano).

Di più: ogni volta che transito con la macchina da quelle parti
guardo quasi con trepidazione il luogo ove sorgerà la nuova chiesa
e penso a che bel posto la Provvidenza ha scelto per la sede
della parrocchia intitolata a colui che ha portato
-per primo!-
il Vangelo di Cristo nella nostra Città.

A presto, quindi!

SAN LEUCIO PRIMO VESCOVO DI BRINDISI

 


Verso le Elezioni Amministrative – Brindisi è viva: viva Brindisi!

 

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Mi sforzo –ma vi assicuro che non è per niente semplice- di passare oltre a quelle che sono le valutazioni e, in genere, il modo con il quale i mezzi di informazione stanno finora fornendo comunicazioni in merito alle scelte ed alle “strategie” messe in atto dai vari partiti, movimenti e “cartelli” elettorali. E, pertanto, acchè questo articoletto non venga letto come un gigantesco ed indiscriminato j’accuse  cercherò di rinviare ad altra circostanza le considerazioni sui media ed il loro operato così come cercherò (ma non sono certo di riuscirci) di non insistere troppo con la ripetizione di certe valutazioni sui partiti e/o su singoli esponenti.
La normalita –o meglio: il buonsenso- vorrebbe che una città finalmente sollevatasi da certe gravi situazioni (che avevano portato Brindisi alla ribalta della cronaca nazionale non certo per suoi virtuosismi) che l’avevano attanagliata e quasi “sfregiata” e privata di quella dignità anche istituzionale proseguisse in tale parabola virtuosa. Il fatto che l’artefice di tale inaspettato successo abbia dovuto farsi da parte per ragioni di salute è, obiettivamente, un problema non da poco. E tuttavia la rotta è tracciata ed è quella: ogni altro tentativo o progetto risulterebbe incomprensibile a quella cittadinanza che si è finalmente riconciliata con una Città che ha espresso al timone delle sue istituzioni persone degnissime. Parlo al plurale volutamente: l’operato di Domenico Mennitti è felicemente e provvidenzialmente coinciso con l’azione, nei rispettivi settori, di alcune Autorità che, nell’arco di un decennio pressappoco, han ridonato a Brindisi un volto bello e pulito.
E per non restare nel vago è bene chiarire che mi riferisco in primis a Sua Eccellenza Mons.Rocco Talucci, Arcivescovo di Brindisi giunto in città nella primavera del 2000 e felicemente regnante. Ma non posso tacere di S. E. dott. Nicola Prete Prefetto attuale della Città e dei suoi predecessori con un particolare riferimento al dott. Mario Tafaro (giunto in città nell’estate del 2001) ed aggiungo pure tre persone, anzi quattro: il Procuratore Capo dott. Marco Di Napoli, l’attuale Questore dott. Alfonso Terribile, il Colonnello Vincenzo Mangia Comandante Provinciale della Guardia di Finanza e il dott. Teodoro Nigro Comandante della Polizia Municipale.
Ecco, era doveroso questo omaggio: la Città è rinata si, grazie a Mennitti. Ma anche per la preziosa collaborazione di queste Autorità.
Per continuare tale opera di ri-pulizia e ri-nascita della città occorre proseguire in questa direzione: chi ha un minimo di conoscenza del panorama politico-amministrativo di Brindisi non ha bisogno di altre parole. Quella è la direzione e quelli sono gli uomini. Punto. Ogni altra scelta apparirebbe –ripeto- incomprensibile ed illogica e priva di buonsenso. E, in linea di massima, i passi compiuti da chi ha ruoli di responsabilità in tal senso sono stati compiuti in quella direzione. Naturalmente non senza i soliti tentativi di “depistaggio” e le consuete resistenze egoistiche. Ma, almeno finora, i brindisini possono  stare tranquilli e fiduciosi e guardare con relativa serenità al rinnovo della Amministrazione Civica ed alla guida della Città. Vi par poco?

cosimo de matteis

 

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io sono BRINDISINO (e non salentino)

Con tutto il rispetto -massimo rispetto- che è dovuto ad OGNI persona creata da Dio, e quindi anche ai leccesi, io ci tengo a dire che sono brindisino. Nè solo questo, chè sarebbe ben poca cosa. Io sono brindisino e non ho nulla a che spartire con il salento e men che meno con la idea di “grande salento” o, ultima trovata, addirittura “regione salento”. Io sono brindisino. E basta.

porto interno.jpg


Di Vincenzo, Sensibile, La Palma, …. LU BBRINDISI!

Cari Amici della Provincia di Brindisi, ho la netta impressione che avete colto -e complimenti per questo- come a Brindisi si stia cercando di fare calcio sul serio. E del resto certi nomi, che han fatto la storia del calcio brindisino e nazionale, son lì a dimostrarlo. Probabilmente molti di voi -o i vostri papà- venivano con gioia ed entusiasmo la Domenica allo stadio di Brindisi e con la stessa gioia ed entusiasmo tornavano nei bellissimi centri della nostra meravigliosa terra. Quante persone di Ceglie, Francavilla, San Vito (i primi tre nomi che mi son venuti in mente, credetemi) ai tempi della Serie B, di Vinicio, la Palma, Boccolini, Cantarelli, Cremaschi, Sensibile, Mimmo Renna, Beppe Papadopulo, venivano a seguire le partite del Brindisi!

b r i n d i s i.jpgBene. Il Brindisi, come è noto, non è più in Serie B, ma vi sono serie prospettive di un ritorno in grande stile. Il fatto che uomini che han vestito quella maglia in Serie B son tornati qui a Brindisi è un buon segno. Uomini come Diego Giannattasio (un curriculum di tutto rispetto come calciatore e un palmares di allenatore dei settori Giovanili che pochi hanno) che “lasciano” la città dove vivevano per “tuffarsi” in questo bellissimo progetto di rinascita del CALCIO BRINDISINO: ma davvero credete che sia un “bluff”? (come ostinatamente qualcuno ancora vorrebbe far credere).

Ecco. Volevo dirvelo. E lo faccio attraverso questo spazio nel quale mi occupo sia del Brindisi che di molte formazioni della nostra cara e bella Provincia. SIA CHIARO: nessuno, ma proprio n e s s u n o ha la minima intenzione di “strapparvi” alla vostra squadra del cuore, ci mancherebbe! Ci sono bellissime realtà calcistiche -che proprio in questi mesi sto conoscendo da vicino- che meritano tutta l’attenzione e l’interesse da parte dei cittadini-sportivi-tifosi. E, personalmente, auguro le migliori fortune, ma proprio di cuore. Solo volevo dire che a Brindisi sta rinascendo qualcosa, qualcosa di bello, qualcosa di serio. Soprattutto si tratta di c a l c i o, nient’altro che calcio. Proprio come era CALCIO ai tempi di Fanuzzi e Vinicio. Un abbraccio, uno per uno, ai quattrocentomila brindisini dei nostri bei venti Comuni.

cosimo de matteis


 

di vincenzo,sensibile,la palma,.... lu bbrindisi!


JADDICO – E’ morto Padre Mario

jaddico,santuario maria madre della chiesa,padre mario pichierri ocd,la morte di padre mario pichieri di gesù ocd,carmelitani scalzi,provincia napoletana carmelitani scalzi,padre innocenzo parente,monsignore angelo catarozzoloE’ morto stamane, col sorgere del primo sole dell’estate –letteralmente: oggi è il 21 giugno- il Carmelitano Scalzo Padre Mario di Gesù, OCD.  Poco meno di tre mesi fà era stato colto da ictus. Quando sembrava che si stesse pian piano  riprendendo un ulteriore ictus gli ha dato il colpo di grazia. E’ morto stamane, ed è lì, nella SUA Jaddico che la  salma è stata esposta -presso il Salone del Convento- fino ai funerali (si svolgeranno DOMANI, MARTEDI’ 22 GIUGNO 2011, ALLE ORE 11 IN CATTEDRALE).

Nel Salone son giunti pian piano numerosi fedeli e diversi Sacerdoti: fra essi pure Monsignor Angelo Catarozzolo (nella foto sotto, mentre porge l’estremo saluto a padre Mario e ne benedice la salma) già Vicario Generale della Diocesi, che -come ha ricordato nella Omelia della Celebrazione Eucaristica delle 18.30 da lui presieduta- ha avuto tanti contatti  con Padre Mario non solo in virtù del comune Sacerdozio Ministeriale ma anche in virtù dei rispettivi “ruoli” sul piano amministrativo: era Vicario Generale  Catarozzolo quando furono invitati i padri Carmelitani a reggere il  Santuario sorto da pochi anni e Padre Mario fu uno dei primi Carmelitani che giunse in Contrada Jaddico mentre è noto l’impegno,  acchè i Carmelitani Scalzi assicurassero la loro presenza al Santuario Mariano più caro ai brindisini, da parte del compianto Padre Innocenzo Parente OCD allora Superiore Provinciale.

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E’ morto padre Mario di Gesù, (al secolo Giuseppe Picchieri, originario di Sava, nel tarantino), e noi lo immaginiamo in Cielo, accanto alla Vergine Santa. Preghiamo acchè, da Lassù, intercedano presso il Trono dell’Altissimo perchè quel luogo Benedetto sia sempre libero dalle insidie del mondo e quindi del maligno.