ALT! ATTENZIONE! D E V I A Z I O N E

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BRINDISI NEWS 24


Proprio così:

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il “traffico”

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BRINDISI NEWS 24

 

 

 

ALT! ATTENZIONE! D E V I A Z I O N Eultima modifica: 2013-01-04T16:47:00+01:00da dematteiscosimo
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2 pensieri su “ALT! ATTENZIONE! D E V I A Z I O N E

  1. GRILLO E MONTI
    “IN NOME DI DIO, ANDATEVENE!
    Se ne devono andare tutti, dove non ha importanza……………… Onorevoli disonorati. Facce di bronzo, facce di merda, facce da impuniti, facce da dimenticare se si vuole riacquistare un minimo di serenità. Facce di responsabili dello sfacelo economico e sociale che si fanno il lifting, i sorrisi tirati ormai in un ghigno, l’incedere da uomini di potere che si credono statisti in scatola. Si ripresentano ancora, riverginati, innocenti, candidi come se non fossero colpevoli del più piccolo errore……. Parassiti, pidocchi, mignatte, zecche. Virus che si spacciano per miracolosi medicinali mentre infettano il corpo della Nazione, certi della copertura vigliacca dei media e confidando nella memoria breve degli italiani. Se ne devono andare……….L’Italia è in overdose dei Bindi, Finocchiaro, Cicchitto, Berlusconi, Monti, Bersani, Fini, Alfano, Casini, Maroni e delle centinaia di compari che si ostinano a imporre la loro presenza. Non capiscono che sono come Ceaucescu al balcone, Mussolini nel camion verso la Svizzera vestito da soldato tedesco, Hitler nel bunker di Berlino mentre da ordini a divisioni che non esistono più. E’ questione di tempo, ma la loro avventura politica è terminata…..”
    Così scrive profetizzando Beppe Grillo nel primo post del 2013 sul suo blog.
    Non indugio sulle parole del testo ricolmo di sguaiataggini né sul senso offensivo dell’intero scritto, caratteristiche costanti dell’eloquio del comico, ma voglio solo evidenziare a chi legge che fare di tutta un’erba un fascio di chi è impegnato in politica significa ripetere gli errori del passato, commessi dai personaggi che lui stesso cita, che tanto male hanno fatto all’intera umanità. Il fatto è che chi non capisce che la democrazia è un lungo processo nel cui immaginario epilogo si concretizza la società giusta che ha al centro la libertà di ogni cittadino e l’eguaglianza di ognuno di essi con l’altro, è solo un giullare di corte. Un giullare che nella corte alla quale si rivolge finisce con il trovarsi di fronte cortigiani più giullari di lui e, quindi, che non ridono più dei suoi sghignazzi, lazzi e sberleffi.
    Penso che aiutare la Politica ad uscire da questa fase declinante in cui si trova voglia dire, in primis, partecipare alle scelte che il livello attuale di democrazia ci offre e, poi, scegliere nel migliore dei modi e con discernimento i propri rappresentanti riconoscendo in loro la serietà, la coerenza e le capacità di governo. In molte formazioni di progressisti non improvvisate, che parteciperanno all’agone elettorale, tali rappresentanti si possono trovare.
    Nelle ultime ore è stato presentato il simbolo della lista Monti. La nuova formazione politica alla quale si ispira trovasi alla metà del guado tra riformisti e conservatori ad accrescere lo stato confusionale del momento che la Politica attraversa. Il nome dell’attuale premier sceso in politica campeggia nel simbolo ed incarna un modo d’intendere il governo della cosa pubblica del tutto inaccettabile perché esprime l’idea personalistica di esso, mentre esso deve essere sempre espressione di scelte collettive e condivise. Ciò, senz’altro, allontana la formazione di Monti dal campo dei progressisti e la avvicina inevitabilmente a quello del conservatorismo più bieco confermando l’impressione già data durante la fase di governo dell’ultimo anno. Monti si è voluto collocare a metà del guado come lo è la sua personalità collocata tra qualcosa che richiama lo spirito del Manuale Massimiliano Cencelli e il Galateo di monsignor Giovanni Della Casa, dedito com’è ad escludere o ad includere questo o quello (Cencelli lo faceva con metodo matematico per individuare ministri e sottosegretari lui lo fa sulla base di convinzioni ideologiche nei confronti dei partiti e dei sindacati per individuare questo o quello ipotetico futuro alleato) e ad infarcire il tutto con le buone maniere (che spesso emanano un lezzo di scarsa spontaneità e di forzatura preconcetta). Ciò richiama molto alla mente Grillo nel senso che Monti si presenta come l’opposto di Grillo, come l’anti Grillo, ma invero è lì per capovolgere una realtà che si è venuta concretizzando nel tempo durante il berlusconismo, non ancora del tutto sopito, e il montismo della prima ora, cioè, la vittoria del centro sinistra più illuminato che ha messo al centro della sua azione, oltre alla serietà dei comportamenti, la coerenza e le capacità di governo, in un contesto di pluralismo culturale: lavoro, equità e rispetto della dignità umana. Tale capovolgimento della realtà è proprio ciò che vuole anche Grillo con l’aiuto del potere mediatico.

  2. GRILLO E MONTI
    “IN NOME DI DIO, ANDATEVENE!
    Se ne devono andare tutti, dove non ha importanza……………… Onorevoli disonorati. Facce di bronzo, facce di merda, facce da impuniti, facce da dimenticare se si vuole riacquistare un minimo di serenità. Facce di responsabili dello sfacelo economico e sociale che si fanno il lifting, i sorrisi tirati ormai in un ghigno, l’incedere da uomini di potere che si credono statisti in scatola. Si ripresentano ancora, riverginati, innocenti, candidi come se non fossero colpevoli del più piccolo errore……. Parassiti, pidocchi, mignatte, zecche. Virus che si spacciano per miracolosi medicinali mentre infettano il corpo della Nazione, certi della copertura vigliacca dei media e confidando nella memoria breve degli italiani. Se ne devono andare……….L’Italia è in overdose dei Bindi, Finocchiaro, Cicchitto, Berlusconi, Monti, Bersani, Fini, Alfano, Casini, Maroni e delle centinaia di compari che si ostinano a imporre la loro presenza. Non capiscono che sono come Ceaucescu al balcone, Mussolini nel camion verso la Svizzera vestito da soldato tedesco, Hitler nel bunker di Berlino mentre da ordini a divisioni che non esistono più. E’ questione di tempo, ma la loro avventura politica è terminata…..”
    Così scrive profetizzando Beppe Grillo nel primo post del 2013 sul suo blog.
    Non indugio sulle parole del testo ricolmo di sguaiataggini né sul senso offensivo dell’intero scritto, caratteristiche costanti dell’eloquio del comico, ma voglio solo evidenziare a chi legge che fare di tutta un’erba un fascio di chi è impegnato in politica significa ripetere gli errori del passato, commessi dai personaggi che lui stesso cita, che tanto male hanno fatto all’intera umanità. Il fatto è che chi non capisce che la democrazia è un lungo processo nel cui immaginario epilogo si concretizza la società giusta che ha al centro la libertà di ogni cittadino e l’eguaglianza di ognuno di essi con l’altro, è solo un giullare di corte. Un giullare che nella corte alla quale si rivolge finisce con il trovarsi di fronte cortigiani più giullari di lui e, quindi, che non ridono più dei suoi sghignazzi, lazzi e sberleffi.
    Penso che aiutare la Politica ad uscire da questa fase declinante in cui si trova voglia dire, in primis, partecipare alle scelte che il livello attuale di democrazia ci offre e, poi, scegliere nel migliore dei modi e con discernimento i propri rappresentanti riconoscendo in loro la serietà, la coerenza e le capacità di governo. In molte formazioni di progressisti non improvvisate, che parteciperanno all’agone elettorale, tali rappresentanti si possono trovare.
    Nelle ultime ore è stato presentato il simbolo della lista Monti. La nuova formazione politica alla quale si ispira trovasi alla metà del guado tra riformisti e conservatori ad accrescere lo stato confusionale del momento che la Politica attraversa. Il nome dell’attuale premier sceso in politica campeggia nel simbolo ed incarna un modo d’intendere il governo della cosa pubblica del tutto inaccettabile perché esprime l’idea personalistica di esso, mentre esso deve essere sempre espressione di scelte collettive e condivise. Ciò, senz’altro, allontana la formazione di Monti dal campo dei progressisti e la avvicina inevitabilmente a quello del conservatorismo più bieco confermando l’impressione già data durante la fase di governo dell’ultimo anno. Monti si è voluto collocare a metà del guado come lo è la sua personalità collocata tra qualcosa che richiama lo spirito del Manuale Massimiliano Cencelli e il Galateo di monsignor Giovanni Della Casa, dedito com’è ad escludere o ad includere questo o quello (Cencelli lo faceva con metodo matematico per individuare ministri e sottosegretari lui lo fa sulla base di convinzioni ideologiche nei confronti dei partiti e dei sindacati per individuare questo o quello ipotetico futuro alleato) e ad infarcire il tutto con le buone maniere (che spesso emanano un lezzo di scarsa spontaneità e di forzatura preconcetta). Ciò richiama molto alla mente Grillo nel senso che Monti si presenta come l’opposto di Grillo, come l’anti Grillo, ma invero è lì per capovolgere una realtà che si è venuta concretizzando nel tempo durante il berlusconismo, non ancora del tutto sopito, e il montismo della prima ora, cioè, la vittoria del centro sinistra più illuminato che ha messo al centro della sua azione, oltre alla serietà dei comportamenti, la coerenza e le capacità di governo, in un contesto di pluralismo culturale: lavoro, equità e rispetto della dignità umana. Tale capovolgimento della realtà è proprio ciò che vuole anche Grillo con l’aiuto del potere mediatico.

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