RIGASSIFICATORE – Se solo Fusco sa dare una risposta a Fini

fini- comprereste.jpgFUSCO ROBERTO.gifLe incredibili dichiarazioni di Gianfranco Fini riguardo la British Gas e, nello specifico, il rigassificatore che essa –con la “complicità” degli amministratori dell’epoca- voleva realizzare nel bel mezzo del nostro gioiello (il porto) non hanno avuto la eco che pure avrebbero meritato. E’ incredibile come, per svariati motivi, nessuno (o quasi) abbia sentito il bisogno di “replicare” alle affermazioni del Presidente della Camera (che però è pure il Leader di una formazione politica e probabilmente verrà pure a Brindisi a far campagna elettorale. Ma questo è solo una delle tante contraddizioni di FinI).

Nessuno tranne l’avvocato Roberto Fusco.

Fusco è stato in prima linea in questa “battaglia” e non (solo) mettendosi in testa ad inutili cortei ma con la forza della ragione e della Legge: certo, è stata la Magistratura a decretare la irregolarità ma la azione politica di uomini come Domenico Mennitti, lo stesso Fusco ed anche Michele Errico (solo per citarne alcuni) è stata di una notevole portata ed efficace.

E non entriamo nelle lamentele di alcuni esponenti politici e sindacali (perché, si, è accaduto persino questo!) perché se possibile vorremmo fuggire ogni polemica. E tuttavia, come dicevamo, va dato atto a Roberto Fusco di esser stato l’unico a dare una “risposta” a Fini.

E la proponiamo integralmente ai nostri lettori sperando di fare cosa gradita e con un inciso: si può non essere totalmente daccordo su quanto asserisce Fusco (ad esempio laddove in un modo troppo semplicistico  ritiene che l’idea sia nata dal duo Berlusconi-Blair: tale lettura, a nostro avviso fornisce alibi agli amministratori locali. E del resto la Magistratura loro ha “colpito” e non i due premier) ma occorre ribadire che è stato l’unico a saper dare una risposta a Fini:

 

Abbiamo assistito, a seguito della strumentale decisione della British Gas/Brindisi Lng di abbandonare gli uffici di Brindisi, ad una incredibile campagna di disinformazione condotta sulle maggiori testate nazionali. A queste notizie hanno fatto eco dichiarazioni, sullo stesso tenore, di politici di primo piano.

Non ci saremmo aspettato però che una alta carica istituzionale dello Stato, come il Presidente della Camera Gianfranco Fini, liquidasse la vicenda del rigassificatore a Brindisi con molta superficialità tanto da dire: “Si discute tanto della Tav, ma a mio modo di vedere nell’impatto Italia-investitori stranieri è un problema. La Tav può essere dal punto di vista ambientale un pugno in un occhio – ha detto Fini – ma quanto accaduto a Brindisi per la mancata realizzazione del rigassificatore sono due pugni in un occhio. Quando la British Gas decide di ritirare gli investimenti è un problema”. Dichiarazione rilasciata durante lo svolgimento del forum della Confcommercio a Cernobbio.

Il Presidente Fini o ignora totalmente la complessa vicenda del rigassificatore di Brindisi o ritiene che le opposizioni delle Amministrazioni Comunali e Provinciali, della Regione Puglia e della stragrande maggioranza dei brindisini non valgano nulla. Forse ritiene le negazioni lamentate dalla società inglese non siano stati altro che sterili difese nei confronti di una iniziativa disastrosa per gli interessi del nostro territorio. Ignora, inoltre, che tale “operazione” fu decisa a suo tempo in solitudine e fuori dalle procedure e dalle garanzie previste dal nostro ordinamento dall’allora Presidente del Consiglio Berlusconi in un colloquio privato col Primo Ministro inglese Tony Blair.

Un “accordo” al quale ha fatto seguito una marea di tortuosità, irregolarità e abusi che hanno segnato il procedimento autorizzativo e l’intera vicenda. Anomalie – riconosciute dall’Unione Europea – che hanno poi indotto alla sospensione dell’autorizzazione a suo tempo concessa e all’espletamento di una procedura VIA postuma conclusasi con un parere segnato da fortissime  contraddizioni e carico di numerose e pesanti “prescrizioni” alcune delle quali impugnate dalla stessa società progettatrice. Il presidente Fini ignora forse che quelle stesse irregolarità hanno poi provocato, sul versante giudiziario, l’apertura di un processo penale per gravi reati.

Un processo penale che oggi è ormai nella fase finale e ha portato il Pubblico Ministero ad invocare la misura interdittiva della revoca di tutte le autorizzazioni concesse e la probabile confisca della “colmata” realizzata a mare dalla Brindisi Lng per impedire la reiterazione dei reati ambientali.
Se il Presidente Fini si fosse informato meglio sulla questione del rigassificatore di Brindisi probabilmente più che preoccuparsi, probabilmente si sarebbe preoccupato meno di un investitore straniero e più dei suoi comportamenti che hanno mortificato, e continuano a farlo, l’autonomia e la dignità delle nostre istituzioni.

 

RIGASSIFICATORE – Se solo Fusco sa dare una risposta a Finiultima modifica: 2012-03-26T23:29:54+02:00da dematteiscosimo
Reposta per primo quest’articolo