La mostra raccoglie 32 scatti del giovane fotografo brindisino, che ha colto il sottile diaframma tra interprete e personaggio. Perché, come ha scritto l’autorevole critico teatrale Ugo Volli nei vagabondaggi teatrali intitolati «La quercia del Duca», per un fotografo che si occupa di teatro si tratta di «ritrarre la persona dentro il personaggio», di «cogliere quell’ambiguità, quella doppiezza di ruolo, quel punto di oscillazione in cui si deve mettere un attore per essere insieme se stesso e dare forza al suo personaggio».
Così, nella sequenza di immagini colte da Summa, gli attimi prendono forma e si ripetono in frammenti di una nuova e silenziosa messa in scena, allestita con la sensibilità e gli occhi del reporter che ripercorre i momenti più esaltanti delle ultime due stagioni artistiche.