w i “diritti civili”, w il divorzio…. (Ecco gli effetti)

E’ finito a ceffoni e con uno scambio di querele un battesimo che si e’ celebrato nel popolare rione Liberta’, a Bari. La funzione religiosa si e’ svolta senza intoppi, ma all’esterno della chiesa, ad attendere la mamma del piccolo, c’erano i parenti del padre del bimbo, risentiti per non aver ricevuto l’invito alla cerimonia. La lite ha coinvolto una trentina di persone.

La coppia si era separata da un po’. E la mamma del piccolo, che ha voluto attorno a se’ i suoi parenti, ha evitato di estendere l’invito ai familiari a lei ormai sgraditi.

Pennetta sfiduciato

Una svolta a Palazzo di Città. Ora, presumibilmente, il Consiglio Comunale potra tornare a lavorare regolarmente dopo mesi perduti. Oddio: non sono proprio perduti. La Maggiaranza ha espresso un voto chiaro e la chiarezza giova sempre nelle vicende politico-amministrative. Bene. Avanti, ora. La Città -comunque sempre mèmore delle tante e tante cose realizzate negli anni (in primis: l’aver ridato dignità ad una Assise)- guarda con fiducia. Ed ora ragli pure chi vuole. E’ la democrazia, bellezza.

5037_1115261616068_1662782340_261202_4808224_s[1].jpg

dedicato a tutti i brindisini che vorrebbero iscriversi a psicologia

Chi mi conosce sa che non amo particolarmente la psicologia (non vi dico poi cosa penso delle “discipline” affini sennò mi becco qualche querela in quanto abituato a denunciare con nomi cognomi e tutto il resto). E sempre chi mi conosce sa che tale avversione è tuttaltro che irrazionale, pregiudiziale e figlia della ignoranza. Si da il caso che ho trascorso anni e anni a studiare quelle insulsaggini. Qualcuno dirà: e perchè allora la studiavi se non ti piaceva? Ecco, questo rientra nella mia vita personale ma non ho problemi a dire che è stato uno dei miei piu grandi errori: così come sbagliai nella scelta della Scuola Superiore così sbagliai clamorosamente facoltà. Ho cercato di rimediare cambiando non solo corso di studi ma anche ateneo. Il risultato è stato il medesimo (piu o meno) in quanto essendomi spostato sul versante della pedagogia (ideologicamente oggi chiamata “scienza dell’educazione”) ho ritrovato questa branca delle “scienze umane” (altra definizione discutibile) molto infettata, oramai, da qualla psicologia, che come è noto è figlia dello scientismo positivista (caposcuola lo spostato Comte che, giusto per ricordarlo, passo tanti e tanti anni in manicomio.Come paziente però) ateo e materialista e gravido di pregiudizi ideologici (figli acritici e ligi dell’illuminismo e della fecale rivoluzione francese). E fin qui nulla di nuovo. Ma molti cattolici (in particolare femmine) han sempre avuto il pallino di codesta “scienza”. Sapeste quante suore sono imbevute di teorie anticristiane! E poi stanno pure dentro i Seminari ad “educare” i vocàti. Stortura assurda ed intollerabile -coi risultati che tutti vediamo- che grazie al Cielo il Vicario di Cristo sta pian piano eliminando. Torniamo a noi ed a quelli stolti cattolici che credono di poter conciliare la propria fede e l’obbedienza al Vangelo ed al Magistero con certa psicologia. Ma lo scrupolo di taluni era, evidentemente, molto forte: froid era stato troppo chiaro e palese nei suoi giudizi e condanne. Ed ecco, quindi, comparire -come il cacio sui maccheroni- uno strano elvetico. Costui venne presentato -erroneamente, diciamolo subito- come il volto cattolico della psicologia. Qualcuno coniò la falsa dicotomia froidiani-iunghiani, insomma: le femmine credettero finalmente di poter essere legittimate a bersi tutte le falsità che certa psicologia propugna da decenni oramai (con danni incalcolabili sulla famiglia prima ancora che sui singoli! Pensate alla sciagura dei divorzi). Era comparso, infatti, sulla scena un tale che venne presentato come uno spiritualista, un buon cattolico, un “santo” per i più sfegatati. Bene (cioè, male): oggi ricorre una data significativa per la cifra tonda che la caratterizza ed io vi offro delle ulteriori riflessioni meno biografiche ma non meno interessanti sugli abbagli presi da molti e sulle storture che ancora persistono.

Oggi 6 giugno infatti, ricorrono i 50 anni dalla morte di Carl Gustav Jung. Ricordando lo psichiatra svizzero non si può fare a meno di menzionare l’attenzione che ebbe per lui una certa parte del mondo cattolico. Attenzione che ebbe le sue cause e che fu frutto di un equivoco.

In generale il mondo cattolico ebbe, almeno fino alla fine degli anni ’60 del secolo scorso, un atteggiamento di notevole diffidenza nei confronti della psicoanalisi e delle altre dottrine da essa derivate (ad esempio la psicologia analitica di Jung e la psicologia individuale di Adler). Basti ricordare il Monitum pubblicato dal Sant’Uffizio il 15 luglio 1961, che proibiva a chierici e religiosi di praticare la psicoanalisi e ai seminaristi di sottoporvisi. Dalla fine degli anni ’60, la psicoanalisi venne riproposta attraverso i lavori di Reich, Marcuse e Fromm, che proponevano una rilettura di Freud in sintonia con il pensiero marxista. Il mondo cattolico, allora disponibile ed aperto nei confronti della rivoluzione comunista, divenne ricettivo anche nei confronti della psicoanalisi freudiana, decisamente rifiutata fino a qualche anno prima.

A molti
cattolici, tuttavia, la psicoanalisi continuava a rimanere indigesta a causa della visione negativa che Freud aveva della religione. Poteva il mondo cattolico rifiutare quello che il mondo considerava una fondamentale chiave di lettura dell’umano a causa dell’atteggiamento di Freud? Ecco quindi, la scoperta di Jung il quale, oltre a rifiutare il cosiddetto “pansessualismo freudiano” (ulteriore boccone indigesto ai cattolici) appariva aperto alla spiritualità, al mondo religioso, addirittura riconosceva un certo valore terapeutico al sacramento della confessione. Questo bastava per accogliere la psicologia analitica e mostrarsi intellettualmente aperti alle nuove istanze culturali.

Il prezzo da pagare? Bastava non indagare troppo in profondità sul tipo di spiritualità proposta da Jung. Cominciamo con il dire che buona parte dell’Opera Omnia di Jung è occupata da libri che trattano di… alchimia. Non opere sulla storia dell’alchimia, sugli alchimisti come proto-psicologi o sulle affinità tra alchimia e psicologia, no: proprio sull’alchimia, cioè su come mescolare i metalli, sul significato magico dei simboli, dei numeri, sulle influenze degli elementi naturali sull’uomo… La faccenda diventa ancora più chiara leggendo un libro che non è incluso nell’Opera Omnia, intitolato Ricordi sogni riflessioni (Rizzoli 2002).

In esso Jung
spiega chiaramente che il procedimento alchemico della coniunctio oppositurum, ossia l’unione degli opposti, era il cuore della psicologia analitica. Tuttavia, la coniunctio oppositurum non è un procedimento esclusivo dell’alchimia, ma è anche una delle idee fondamentali della gnosi. La gnosi è una antica credenza che vede il mondo come una prigione dominata da una divinità malvagia (il Dio cristiano); la conoscenza (gnosi) di oscuri misteri, tuttavia, può liberare le anime da questa prigione e ricondurle nel mondo dello spirito (il pleroma), regno di uno spirito buono che ha eliminato ogni differenza. Coerentemente con le sue idee alchemiche, Jung ha abbracciato la gnosi. In un brano del libro citato precedentemente, Jung scrive: “[…] Giobbe è una specie di prefigurazione del Cristo. Entrambi sono legati all’idea della sofferenza. Cristo è il servo di Dio che soffre, e così Giobbe. Nel caso di Cristo sono i peccati del mondo la causa della sua sofferenza, e della sofferenza dei cristiani. Ciò conduce inevitabilmente alla domanda: Chi è il responsabile di questi peccati? In ultima analisi è Dio, che ha creato il mondo e i suoi peccati, e perciò deve patire Egli stesso la sorte dell’umanità di Cristo” (p. 262).

Ma se Dio è malvagio, in quanto origine del peccato, chi è il dio buono? La risposta si trova nello stesso, strano libro. Jung racconta che nel 1916 fu oggetto di un fenomeno di scrittura automatica durato tre sere. L’esito del fenomeno consiste un in libretto di 14 pagine, intitolate Septem sermones ad mortuos e dettate, secondo lo psichiatra svizzero, dal filosofo gnostico Basilide, realmente vissuto nel II secolo. L’ultimo dei sette sermoni si conclude con queste parole: “A incommensurabile distanza c’è una singola stella allo zenith. Questa è il Dio singolo di questo singolo uomo, è il suo mondo, il suo pleroma, la sua divinità. In questo mondo l’uomo è Abraxas, che genera o ingoia il suo mondo. Questa stella è Dio e la mèta dell’uomo. È il suo Dio singolo che lo guida” (p. 462). Abraxas, il demone. Recentemente (novembre 2010) è stato pubblicato il “Libro rosso”, tenuto segreto dallo stesso Jung per tutta la sua vita e, in seguito, dai suoi eredi; esso contiene i Septem sermones ed altri scritti magici e gnostici elaborati dallo psichiatra svizzero. Si tratta, in effetti, di un’opera inquietante: un enorme volume che Jung di suo pugno ha vergato in caratteri gotici, miniato e dipinto e riempito di immagini, visioni e rituali. Sicuramente Carl Gustav Jung era uno psichiatra aperto alla spiritualità. Ma forse era meglio l’ateismo di Freud.

La ventinovenne Giorgia Zuccaro morta in un incidente stradale

Ci sono notizie che non vorresti mai dare. Da quando mi sono cimentato in questa attività di blogger ho dovuto purtroppo dare spesso notizie non belle ma questa mi tòcca particolarmente. Ecco il testo della notizia cosi come l’ha data l’ ANSA poche ore fa:

E’ di un morto e tre feriti il bilancio di un incidente stradale verificatosi la notte scorsa in via Cappuccini, nell’abitato di Brindisi. La vittima e’ una ragazza di 29 anni, Giorgia Zuccaro. Secondo una prima ricostruzione fatta dalla Polstrada di Brindisi, la ragazza era a bordo di una Fiat Punto condotta da un giovane, che e’ poi risultato positivo all’alcoltest. Nelle vicinanze di un incrocio il conducente della Punto ha tentato di sorpassare una Ford Ka, con a bordo due giovani, ma nella manovra ha urtato l’altra vettura finendo contro un muro.

Preciso subito: non ho mai conosciuto Giorgia di persona nè l’ho mai incontrata. Ebbi modo, però, di “conoscerla” tramite messenger e poi anche su facebook. Parlo di almeno tre anni fà. Non ricordo neppure come è che iniziammo a dialogare. Certo è che dialogammo tanto. Di molte cose. E non di cose frivole: sebbene fosse una ragazza piena di vita e sorridente ed ottimista non era assolutamente superficiale. Abbiamo affrontato discorsi anche profondi, addirittura esistenziali, sul senso della vita, sulla fede. Mi confidò che conosceva la battaglia con la malattia -credo di non fare nessuna rivelazione indiscreta:mi disse che molti suoi amici lo sapevano- e questo la aveva resa ancor più forte, sensibile e profonda. “amico mì”, mi chiamava. A volte la vedevo che era online -ripeto: parlo di oltre 3 anni fà, ripeto. E si scambiava un saluto. Poi, come spesso accade anche nelle amicizie reali (questa era esclusimente “virtuale”), l’amicizia scemò. La “rividi” tempo dopo in un “santino elettorale” -pubblicato anche, fra le altre immagini, da Brindisi Report a corredo dell’articolo dell’amico Antonio Portolano- perchè Giorgia si era candidata al Consiglio Comunale di Brindisi. Molti la conoscevano in città sia in quanto figlia del noto artista Franco Zuccaro e sia per le attività musicali -teatrali ed in genere artistiche che la stessa Giorgia svolgeva. E’ stato un piccolo choc per me apprendere questa sconvolgente e terribile notizia. Ora è nella Verità. Ora vede tutto chiaro: passato,futuro, presente. Spero di riverderti in Paradiso, quando il Signore vorrà. A Dio, Giorgia.

questa immagine di Giorgia Zuccaro è tratta dal sito web di Brindisi Report

se pure gli alleati del PD contestano Vendola: “DG delle Asl lottizzati”

Certo loro (degni eredi del PCI) erano e sono maestri nelle spartizioni e lottizzazioni: con la corrotta diccì eran pappa e ciccia ed han letteralmente dissanguato il nostro Paese con immensi sperperi di denaro pubblico. Ma ora la notizia è questa: il Segretario Regionale del partito di D’alema, Rosi Bindi e Bersani attacca Nichi Vendola. Ecco quel che dice l’Agenzia Ansa:

”Non sono in discussione le qualità soggettive degli attuali direttori generali; ma è certo, come purtroppo ampiamente risulta dalla storia e dalla cronaca di questi anni che gli attuali direttori generali sono stati nominati sulla base di un consolidato metodo di lottizzazione”.

Lo afferma il segretario regionale pugliese del Pd, Sergio Blasi, il quale chiede di ”rompere definitivamente con il passato e di dare, sul piano politico, una chiara risposta nel segno evidente della discontinuità in cui il merito ed una nuova generazione di manager lavori per una sanità migliore”.

Se uno dovesse infierire potrebbe ipotizzare che la spartizione, forse, è andata male ed allora i piddini non ci stanno. O forse baffino, che mai ha digerito l’ascesa del terlizzese (una volta disse “Lui il nuovo?Ma se me lo ricordo da trentanni dentro il partito”), cerca di far un pò di “sana” demonizzazione verso l’alleato scomodo (e pericolosamente ambizioso!). L’unica cosa buona dei comunisti è questa: litigano sempre fra loro, non sono mai uniti, e si bloccano a vicenda l’un l’altro. Riesce a tenerli uniti (ma solo temporaneamente) l’odio comune verso qualcuno (un politico) o verso una idea .

MESAGNE – Ancora illegalità nel fotovoltaico: 14 indagati

Un parco fotovoltaico esteso su un’area di 70 mila metri quadrati, del valore complessivo di oltre 10 milioni di euro, e’ stato sequestrato a Mesagne, in contrada Argiano, dai carabinieri del Noe di Lecce, su disposizione della Procura di Brindisi.

Si tratta di due impianti contigui, ciascuno di potenza inferiore ad un megawatt, appartenenti solo formalmente a due societa’ piemontesi ma di fatto riconducibili alle stesse persone.

Quattordici le persone indagate tra soci e rappresentanti legali delle due societa’ per violazioni urbanistiche

REGIONE PUGLIA – l’Anci “bacchetta” la Giunta Vendola

…già. E lo fa in modo netto, perentorio senza ambiguità. Il motivo è da trovarsi nei provvedimenti adottati e, nello specifico, in riferimento all’aumento dell’aliquota Irpef varata dal Governatore della Regione, Nichi Vendola.

Ecco la notizia così come la riporta l’agenzia giornalistica Ansa:

(ANSA) – BARI, 4 GIU – L’Anci Puglia esprime ”dissenso, rammarico e seria preoccupazione per l’aumento della aliquota addizionale irpef varato dal presidente della giunta regionale pugliese”. L’associazione dei Comuni, in una nota, ”prende atto che e’ stata disattesa dal governo regionale ogni richiesta di confronto con i territori nella fase del riordino ospedaliero, oltre che puntualmente ignorate le proposte e le indicazioni formalizzate e ribadite in piu’ occasioni dall’esecutivo dell’Anci Puglia”.
 
 
Che dire? Ancora un grande grazie da parte di tutti i cittadini pugliesi. Un ringraziamento particolare sicuramente giunge da Ceglie Messapica e da tutti coloro che, a vario titolo, hanno buoni motivi per ringraziare l’operato della Giunta Regionale guidata dal Presidente Vendola.
E presto -così pare- essendo “cambiato il vento” potremo avere ulteriori sorprese. Insomma: la “primavera” di milano e napoli è solo agli inizi.

 

ASSI BASKET OSTUNI – Fallita l’impresa, Trapani in Lega Due

Trapani batte Ostuni 81 a 85 in gara tre e conquista, meritatamente, la promozione in Lega Due di Basket.

E’ un ritorno dei siciliani in massima serie, un ritorno atteso un paio di lustri. E giustamente i granata sono in festa.

giovanni putignano, enrico curiale, new basket brindisi, lega due,

Ostuni, l’Ostuni -ci teniamo a ribadirlo- dei brindisini Putignano e Curiale nulla hanno potuto. Aldilà del piano tecnico è stato micidiale l’uno-due subito nelle prime due partite (garauno e garadue, appunto, al PalaIlio)e già questa sera si “sentiva” nell’aria che l’impresa era veramente dura. E quindi al primo tentativo di riuscire in questa “mission impossible” l’ASSI Ostuni ha fallito. Resta comunque, negli archivi, questa memorabile partecipazione ai playoff per la Lega Due.

 

AVETRANA – Michele Misseri: andrò sulla tomba di Sarah quando uscirà il colpevole

Andra’ sulla tomba di Sarah quando verra’ fuori il colpevole: lo ha detto a SkyTg24 Michele Misseri, lo zio della ragazzina di Avetrana uccisa il 26 agosto scorso.

 Intervistato a distanza mentre era nel giardino della sua abitazione a fare lavori di giardinaggio, l’uomo, alla giornalista che gli chiedeva quando andra’ a piangere sulla tomba della nipote, ha risposto che lo fara’ “quando uscira’ il colpevole”.

Quando gli e’ stato fatto notare che lui stesso continua a proclamarsi colpevole, non ha risposto.

Ma se il colpevole ha detto che è lui?
Mah, quelle donne di casa lo hanno RINTONTITO.
Povero zio Michele e, soprattutto, povera Sarah!