Il Vescovo di Brindisi: “non comprendiamo i modi con cui Dio ci viene incontro”

Vescovo CaliandroCarissimi figli e figlie,

l’approssimarsi delle festività natalizie e l’arrivo di un nuovo anno sono un’occasione propizia per soffermarci a riconsiderare con più attenzione il nostro tempo e la nostra vita. Ciascuno, nella propria storia personale, avrà aggiunto altri passi del suo cammino, alcuni importanti, altri forse decisivi.

Anche lo scenario storico nazionale e internazionale ci ha presentato delle situazioni molto delicate e difficili, venute a determinarsi a causa di molteplici fattori, che ci sfuggono nella loro complessità. Tanti, troppi episodi di cronaca ci hanno segnato nel profondo, portandoci a coltivare speranze di risoluzione e attendere venti di pace e giustizia, concordia e solidarietà.

Anche la vita della nostra comunità diocesana è stata segnata da accadimenti non facili da affrontare, per la responsabilità che la Chiesa ha ricevuto, per mandato del Signore e che la stessa società civile le riconosce, quale riferimento religioso e morale.
Il Natale è certezza di Dio che si rende presente dentro la nostra storia. A noi sembra spesso molto strano o difficile comprendere i modi di agire con cui ci viene incontro. Un passo del vangelo secondo Luca dice che anche «il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui».

Una parola profetica che li raggiunge, ma riguarda tutti noi, lascia intravedere cosa sarà del Messia bambino: «Egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti… e come segno di contraddizione, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori» (Lc 2,33-34).

Accogliere il Signore nella nostra vita, vivere il Natale è un invito a lasciar entrare il suo amore e la sua verità tra i nostri pensieri, i nostri progetti, nelle nostre relazioni. Abbiamo bisogno di far nascere Gesù come nuovo «segno di contraddizione», tra i limiti dei nostri criteri e riferimenti umani e la bontà e bellezza illimitata dell’amore purissimo e originario che si offre a noi nel Dio bambino.

Quando Cristo entra realmente nel nostro cuore non può lasciarci tali e quali, immersi in vite chiuse al potere di Dio salvatore! Se avremo il coraggio di aprirci al Dio della verità e dell’amore allora nascerà anche l’esigenza di aprirci al mondo, all’altro, non con sguardo di giudizio, di utilità, sfiducia e diffidenza, o ancora indifferenza, ma con uno spirito trasformato e rigenerato alla sorgente del bene.
Cristo non è solo questo segno di contraddizione, ma anche il grande segno della misericordia di Dio. Il Santo Padre Francesco ha invitato tutta la Chiesa a «contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace…

Ci sono momenti nei quali in modo ancora più forte siamo chiamati a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell’agire del Padre» (MV 2-3). Figli cari, lasciamo che la misericordia del Signore ci tocchi e ci coinvolga. Se nel mondo si grida al terrore, noi vogliamo invocare e vivere la misericordia del Padre! Se ci confonde e ci ferisce l’immoralità e l’ingiustizia, la misericordia ci ristabilisce nella pace, ci richiama ad una guarigione interiore che è dono di Dio, ma anche risposta più fedele e sincera del cuore umano.
Questo Natale e il nuovo anno, siano per noi una possibilità nuova per incontrare Gesù, «volto della misericordia del Padre» e per portare a tutti la bella notizia che anche nella prova, nelle delusioni e amarezze che incontreremo, il Figlio di Dio resta segno della speranza che non delude, promessa di un mondo salvato e redento dall’amore divino.

† Domenico Caliandro
Arcivescovo di Brindisi-Ostuni

Lorenzo Maggi aderisce ad ILEF – Italiani Liberi e Forti

LORENZO MAGGI E’ una buona notizia per l’IleF di Brindisi –e pure per quello nazionale- l’adesione al Partito dell’Avvocato Lorenzo Maggi. Sturziano di “provata fede”, cattolico (è Presidente della locale sede della Unione Giuristi Cattolici Italiana) e civilista affermato, Maggi è ben conosciuto a Brindisi. Stimato anche in Diocesi dove ricopre il ruolo di Direttore della Commissione per la cultura. Sturziano a 24 carati, dicevamo: effettivamente Lorenzo Maggi ha fatto tanto per la conoscenza e la diffusione della splendida figura di Don Sturzo. Qualche anno fa ha organizzato un Convegno –molto partecipato- proprio sulla figura del Sacerdote calatino. In quella circostanza venne a Brindisi il Segretario Nazionale Giovanni Palladino (allora nelle vesti di Presidente del Centro Internazionale Studi Sturziani). Ed era, in qualche modo, naturale che con la nascita di Ilef –che possiamo definire il partito sturziano– Maggi vi aderisse.

Il rapido succedersi degli eventi ben noti sulla scena politica nazionale “impongono” all’Ilef brindisino di organizzarsi al meglio in vista delle Elezioni Politiche dove il Partito avrà il suo “battesimo” nella politica nazionale (dopo la partecipazioni alle Elezioni Regionali in Sicilia dello scorso ottobre). Maggi si “rituffa” così nell’impegno politico attivo dove si è distinto per spiccata onestà e moralità: già Sindaco di Brindisi (venne “impallinato” dal “fuoco amico”: ma quei personaggi, dopo una fase di potere devastante per la città, sono finiti nelle patrie galere: giusto così) cercò in tutti i modi di riportare la città alla sua vocazione naturale portando una ventata di onestà e di buona amministrazione in una città per anni ostaggio delle politiche consociative e clientelari a guida Dc o Psi. Ora l’avvocato Maggi torna ad offrire  il suo prezioso servizio alla politica, alla comunità locale ed al Paese.

Maggi aderisce –convintamente- agli “Italiani Liberi e Forti” è questa è davvero una buona notizia!

Cosimo De Matteis – ILeF di Brindisi

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www.italianiliberieforti.eu

 



Mons. Rocco Talucci, Vescovo di Brindisi, compie Cinquanta anni di Sacerdozio

L’ evento odierno -il 50° Anniversario della Ordinazione Sacerdotale- ci offre la possibilità di provare a dire  qualche semplice parola su Monsignor Rocco Talucci. Anzitutto vorremmo rilevare la straordinaria umanità di questo uomo di Dio. Chi ha avuto il piacere e l’onore di approcciarsi a lui non può non aver còlto come Sua Eccellenza senta profondamente (non solo con l’udito ma con il cuore insomma) l’interlocutore, chiunque esso sia. Questo l’ho sperimentato direttamente ma anche in moltissime altre circostanze in cui ho avuto modo di toccare con mano la sua vera attenzione alla persona. In tal senso diventa un esempio per tutti i Sacerdoti (e per tutti noi fedeli laici) di come occorre avere, prima di tutto, carità ed accoglienza verso il prossimo, ancor più verso coloro i quali, in virtù del Ministero, sono affidati.

Questa umanità, empatia e simpatia –nell’accezione piu bella e piena- non debbono far credere che Padre Arcivescovo “rinunci” , per così dire, alla sua dignita Episcopale. Tuttaltro. Anzi, egli, fin dalla sua venuta a Brindisi (Aprile 2000) ha sempre mostrato la importanza del ruolo del Vescovo. E non per vanagloria personale (come pure molti han miseramente insinuato.Anche Presbiteri, sapete?) bensì per insegnarci e ricordarci -chè evidentemente qualcuno lo aveva dimenticato- che il Vescovo è il Successore degli Apostoli. E che Egli è il Capo della Chiesa locale che il Sommo Pontefice ha a Lui affidato. Questo non va mai dimenticato. Molte Diocesi (ed i loro Capi) “ubriacate” da un malinteso pauperismo e di quella benedetta “opzione preferenziale per i poveri” (una filastrocca insopportabile che fin da bambino debbo sorbirmi, tanto piu insopportabile quanto più essa deriva da una precisa ideologia e non dal Vangelo di Cristo) hanno messo da parte la giusta Dignità, rispetto ed obbedienza dovute al Vescovo ed al Suo Insegnamento in Comunione col Papa.

Siccome io non ho peli sulla lingua io vi dico che un noto religioso della città di Brindisi lo prende pubblicamente in giro con un irripetibile soprannome, che un Parroco di periferia si diverte ad imitare -a mò di sfottò- il suo accento. Questi sono SOLO due esempi di quanto poco venga rispettato, anche presso i Sacerdoti, l’Arcivescovo Talucci. E taccio, per ora, su altri episodi. Ma non posso non ricordare quella banale ed offensiva ed insopportabile ed irrispettosa abitudine di dire “Ah, lu Vescuvu stai? E mò la Messa dura tre ori: quiddu quandu cumenza a parlari nò la spiccia cchiui”. VERGOGNA.

Dopo tali doverose rivelazioni, con la speranza che davvero arrossiscano (e se non arrosiscono ma anzi sfacciatamente e spudoratamente replicano allora sarò costretto a far nomi e cognomi) proseguo nel mio personale ringraziamento al Signore che, nel Suo amabile Disegno di Amore e Provvidenza, ha disposto la venuta a Brindisi di questo santo Vescovo che, statene certi, resterà nella storia della Città e della Diocesi di Brindisi.

Ed è persino inutile provare ad elencare tutte le straordinarie opere da Lui compiute in questi quasi dodici anni di Episcopato. E del resto, non ha importanza: le conosce il Padreterno. E questo basta.

Ciò però non ci esime dal dire che la venuta di Monsignor Talucci a Brindisi -voluta fortemente dal Beato Giovanni Paolo II- ha portato un enorme benessere alla Città ed alla Chiesa. I frutti già ci sono, ma col tempo si vedrà sempre meglio la bontà del Suo operato, zelante ed instancabile.

Inoltre, e pure questo è importante dirlo, giunto in una città disastrata da malaffari e clientelismi (i cui responsabili sono noti a tutti) ed in una Chiesa complessivamente tiepida (con barlumi di santità ma pure con  presenze di feroce avversione al Magistero Petrino) ha ritenuto cosa saggia di agire in collaborazione e, direi, in amicizia con le altre Autorità del territorio. E questo ha portato molti ottimi risultati. Era (ed è) bellissimo vedere la intesa con cui Padre Arcivescovo ha agito con il Prefetto (tutti quelli che han ricoperto tale carica), con il Questore, con le Autorità Militari (in particolare Guardia di Finanza, Polizia Municipale e Carabimieri). Ma un capitolo a sè resta (e resterà) la perfetta comunione di intenti con l’Onorevole Domenico Mennitti, Sindaco di Brindisi dal 2004. I brindisini, peggio per loro, non si rendono conto di quale Grazia dal Cielo è stata per la nostra Città avere in questi lustri due uomini straordinari -saggi e competenti, onesti e costanti- al “timone” della nostra Città.MONSIGNORE ROCCO TALUCCI VESCOVO DI BRINDISI

Quindi: auguri Eccellenza.

E GRAZIE di tutto.

Grazie per averci ribadito sempre la virtù della Speranza, col suo sorriso che, mi permetta, certe volte ha davvero del celestiale.

 

cosimo de matteis

CAROVIGNO – CONVEGNO AC SULLA RERUM NOVARUM

Si terrà  a Carovigno, Domenica 15 Mac.jpgaggio 2011, con inizio alle 19.30, presso la Sala Convegni della Parrocchia Santa Maria del Soccorso il Convegno “IL LAVORO DELL’UOMO – A 120 anni dalla Rerum Novarum” organizzato dalla Equipe MLAC (Equipe Movimento Lavoratori di Azione Cattolica).

La relazione principale sarà tenuta dall’Avvocato Lorenzo Maggi (già Sindaco di Brindisi)dell’Ufficio Diocesano Comunicazioni e Presidente dell’UGCI di Brindisi . Previsti anche interventi del Parroco Don Vito Vita, del presidente parrocchiale di Azione Cattolica Francesca Tagliente, del Segretario Provinciale della CISL Teodosio Quartulli. Il convegno sarà moderato da Luigi Cesaria dell’Equipe MLAC diocesano. Previsto uno spazio per la discussione con interventi liberi e le conclusioni della signora Elena Gentile assesore al lavoro della Giunta Vendola.

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tanti auguri, PADRE Arcivescovo!

Mons. Talucci da 10 anni Arcivescovo di Brindisi-Ostuni

Mentre le campane suonano a distesa il mezzogiorno, io comunico ai sacerdoti e ai fedeli convenuti

in Cattedrale la lieta notizia della nomina di S. E. Mons. Rocco Talucci ad arcivescovo di

Brindisi-Ostuni. [. . .]

 

 Continua così la serie degli Arcivescovi di Brindisi-Ostuni, nella continuità

della gerarchia apostolica e nella stabilità e crescita di una Chiesa antica e nobile che ha le sue

radici in S. Leucio e in S. Oronzo.

Per questo l’evento che si compie quest’oggi esce subito dalla cronaca, in ordine cioè alla pura

successione nell’ufficio, ed entra già nella storia della nostra gente e del territorio e si apre alla

parola del Signore: “Io sono il buon pastore” (Gv 10,11), “Vi darò pastori secondo il mio cuore”.

 

Con queste parole,

il 5 febbraio del 2000,

Mons. Settimio Todisco annunziava l’evento della

successione episcopale

nell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni da parte di

Mons. Rocco Talucci

che

veniva inviato da

Sua Santità Giovanni Paolo II

a subentrargli alla guida della Chiesa salentina.

Da allora sono passati esattamente dieci anni.

A molti potrà sembrare una ricorrenza di normale portata se non fosse per il fatto che questo

tempo è stato caratterizzato da un lavoro instancabile alla guida di una Chiesa che, già arricchita

dalla feconda saggezza conciliare di Mons. Todisco, si presentava all’appuntamento desiderosa di

realizzare nuove stagioni di vita ecclesiale.

L’attesa del nuovo Vescovo, accompagnata alla commossa gratitudine per chi lasciava, sono stati

i sentimenti vissuti dal popolo dell’Arcidiocesi. A questo è subentrata ben presto la piacevole

consapevolezza di un Pastore che nell’amabilità e cordialità dei tratti aveva il suo punto di forza

aggregante. Nelle sue parole e nelle scelte avviate emergeva con sempre più chiarezza il desiderio

profondo di un rapporto improntato alla paternità.

“Non li conosco ancora, ma li amo paternamente perché mi sono affidati dal Signore”

così Mons. Rocco Talucci ebbe a dire ad un quotidiano locale riferendosi ai fedeli della nuova Diocesi

cui era destinato –“vorrei entrare nella loro storia per proclamare la parola di Dio con particolare

attenzione alla carità, ai giovani, ai sacerdoti, alle famiglie e al laicato”.

Oggi, in attesa di festeggiare

il decimo anniversario della presenza di Mons. Talucci tra noi

(8 aprile p.v.),

la Chiesa di Brindisi-Ostuni

si stringe intorno al suo Pastore augurandogli

pace, salute ed ogni bene

Mons. Talucci e Sua Santità Papa Benedetto XVI.jpgper continuare a gettare le sue reti nella Parola del Signore.

 

Brindisi, 4 febbraio 2010

Mons. Giuseppe Satriano

Vicario Generale